È stata inaugurata il 4 ottobre e resterà aperta al pubblico fino al 31 agosto 2025 la mostra Le monete dei nostri bisnonni. Cartamoneta di necessità in Italia dalla seconda metà dell’Ottocento dalle collezioni di Intesa Sanpaolo. Sede dell’esposizione il Museo della Fondazione Antica zecca di Lucca nella Casermetta San Donato, in Piazzale Verdi a Lucca.

Al centro dell’intrigante mostra Le monete dei nostri bisnonni curata da Franca Maria Vanni tornano i biglietti fiduciari – alcuni rarissimi o unici – già esposti tra 2022 e 2023 in Spiccioli di carta presso la Casa Bruschi di Arezzo (leggi qui).

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Venerdì 4 ottobre: alla presenza delle autorità è stata inaugurata a Lucca la mostra Le monete dei nostri bisnonni a cura di Franca Maria Vanni

“Con questa esposizione – dichiara il presidente della Fondazione Antica zecca di Lucca Alessandro Colombini – vogliamo far conoscere al pubblico quel fenomeno economico sviluppatosi in Italia subito dopo l’Unità d’Italia, che va sotto il nome di circolazione fiduciaria abusiva, attraverso i buoni cartacei prodotti in molte città dell’Italia centrale e settentrionale. Stampati da banche, comuni, associazioni e perfino privati per far fronte alla carenza di moneta spicciola, questi biglietti, più noti con il termine tedesco di notgeld, erano emissioni che, se pur non autorizzate dal governo italiano, vennero tollerate perché impedirono la paralisi del commercio al minuto.”

“Il percorso espositivo – spiega la curatrice della mostra Franca Maria Vanni – si snoda in cinque vetrine a tre ripiani ed inizia con le monete metalliche di corso legale che, parallelamente ai buoni cartacei, circolavano nel Regno d’Italia nel decennio 1866-1876 appartenenti alla collezione dell’Antica Zecca di Lucca.

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Biglietti fiduciari, monete, intriganti “storie di denaro” al centro dell’esposizione allestita all’interno della Casermetta San Donato

Seguono i biglietti fiduciari italiani suddivisi per città di emissione. Accanto ad ognuno di essi è indicato il potere di acquisto, ovvero ciò che era possibile comperare con tale buono, testimoniato da oggetti materiali o documentazione. Didascalie con il nome della città ed il valore del buono semplificheranno al visitatore la lettura di ogni esemplare.

Poiché alla fine del XIX secolo, e in misura maggiore subito dopo la Prima guerra mondiale, l’emissione di moneta cartacea di necessità si era diffusa in tutta Europa, a testimonianza dell’estensione di questo fenomeno economico, verrà presentata anche una selezione di biglietti fiduciari emessi in molti Stati europei nel periodo 1917-1937 sempre facenti parte della raccolta di cartamoneta di Intesa Sanpaolo. La molteplicità delle scelte iconografiche adottate rendono l’osservazione di questi esemplari particolarmente stimolante”.

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La cartolina stampata in occasione della mostra Le monete dei nostri bisnonni

A completamento della mostra Le monete dei nostri bisnonni è esposta al pubblico anche una selezione di miniassegni prodotti in Italia negli anni Settanta del Novecento appartenenti ad una collezione privata. Tutto il materiale cartaceo esposto in mostra facente parte della collezione di cartamoneta di Intesa Sanpaolo è stato pubblicato da Franca Maria Vanni nel volume dal titolo Spiccioli di carta. Pannelli esplicativi, didascalie e un audioguida sono a disposizione dei visitatori per una migliore comprensione dei materiali esposti.

In occasione dell’inaugurazione della mostra Le monete dei nostri bisnonni è stato presentato uno speciale annullo filatelico predisposto da Poste Italiane con un timbro recante le insegne della mostra ed una cartolina che rappresenta la locandina della stessa. Per maggiori informazioni: telefono 0583 582320; mail info@zeccadilucca.it; web www.zeccadilucca.it; facebook www.facebook.com/anticazeccadilucca.

Anche un annullo speciale ha celebrato l’inaugurazione del percorso che rimarrà visitabile fino al 31 agosto 2025 al Museo della Zecca di Lucca

Per saperne di più: se volete scoprire un paio di storie interessanti riguardanti i biglietti fiduciari itliani del periodo post unitario potete leggere un articolo su quelli della città di Arezzo (cliccate qui) o su quelli, introvabili, del Comune di Catanzaro (cliccate qui).