Il grande scultore americano modellò anche i 10 dollari Indian Head la cui storia, ricca di dettagli inediti, rende la moneta ancora oggi ricercata
a cura della redazione | Sebbene sia noto per la doppia aquila da 20 dollari emessa dal 1907 al 1933 e conosciuta col suo nome, Augustus Saint-Gaudens – lo scultore americano nato nel 1848 e scomparso nel 1907 – è anche autore di un’altra moneta celeberrima.
Parliamo dei 10 dollari Indian Head, l’aquila d’oro più popolare tra i collezionisti, e conosciuta anche dagli investitori in bullion coin, emessa nello stesso periodo dell’altra famosa moneta aurea a stelle e strisce.
Nel 1904, il presidente Theodore “Teddy” Roosevelt – dopo aver visitato una mostra di monete presso lo Smithsonian Institution – propose di riprogettare le monete statunitensi per renderle più gradevoli, come le belle monete dell’antica Grecia che aveva visto e come si addiceva a una potenza come gli Stati Uniti.
Dopo aver contattato il Segretario al Tesoro lamentandosi dello scarso livello delle monete USA, Roosevelt suggerì che Saint-Gaudens fosse assunto per le monete.
Così la US Mint contattò Saint-Gaudens e lo incaricò di ridisegnare il centesimo e quattro monete d’oro (quarti di aquile, mezze aquile, aquile e doppie aquile), sebbene Roosevelt premesse perché Saint-Gaudens ridisegnasse anche le restanti monete circolanti.
Le cinque denominazioni furono inizialmente selezionate, tuttavia, per una ragione di legge, ossia perché i modelli in uso erano stati coniati per più di 25 anni e ciò permetteva alla zecca di modificarli senza un’approvazione del Congresso.
Roosevelt non era soddisfatto neppure della medaglia di insediamento che il capo incisore della zecca Charles Barber aveva preparato per lui e chiese a Saint-Gaudens di crearne una nuova. Il rovescio di quella medaglia del 1905 sarebbe poi servito come base per l’aquila che appare sui 10 dollari Indian Head e ricordava le aquile che appaiono su alcune monete antiche, in particolare quelle tolemaiche d’Egitto.
Saint-Gaudens predispose schizzi e modelli per un nuovo centesimo con la testa della Libertà, ma Roosevelt volle aggiungere un copricapo piumato da guerra dei nativi americani per rendere il profilo “distintamente americano”.
In seguito, decise che questo sarebbe stato un buon progetto per il dritto della 10 dollari e Saint-Gaudens lo accolse anche se il design era “incongruo” perché prevedeva un copricapo cerimoniale dei nativi sul capo di Miss Liberty, peraltro con l’iscrizione LIBERTY sulla fascia: qualcosa, insomma, che nessun nativo americano avrebbe mai indossato!
Il profilo della “libertà indiana” di Saint-Gaudens venne elaborato da modelli che lo scultore aveva preparato per la Nike del monumento al generale della guerra civile William Tecumseh Sherman e da ritratti della modella Harriet Eugenia “Hettie” Anderson (usati anche per la moneta d’oro da 20 dollari) e, forse, anche da altri profili di una sua amante svedese.
All’epoca circolò perfino una storiella secondo cui la modella fosse niente meno che una cameriera del New Hampshire di nome Mary Cunningham, ma non ci sono prove di ciò.
Il design di Saint-Gaudens venne rielaborato alla US Mint da Barber perché il rilievo con cui Saint-Gaudens realizzava i suoi modelli – fortemente scultoreo – non poteva essere impresso dai torchi della zecca. Inoltre, l’artista propose di utilizzare i numeri romani per la data ma, come spegiò Barber, procedendo con gli anni lo spazio si sarebbe presto esaurito.
I 10 dollari Indian Head furono messi in circolazione nel novembre 1907 (tre mesi dopo la morte di Saint-Gaudens) e completati dall’assistente dello scultore, Henry Hering, incontrando l’approvazione dei numismatici che notarono quanto la moneta fosse bella e innovativa.
Questo anche se, come fecero notare alcuni, l’aquila sul rovescio ha zampe anatomicamente scorrette perché troppo spesse, tanto che qualcuno definì il maestoso rapace “una poiana con i pantaloni”.
Un altro problema nacque dal fatto che Roosevelt non voleva che il motto IN GOD WE TRUST apparisse sulle nuove monete. Ciò portò però ad una protesta pubblica e il Congresso fu costretto a emanare una legge che ne imponeva l’inclusione.
Esistono quattro tipi di monete d’oro da 10 dollari Indian Head. Ci sono quelle del 1907 e del 1908 senza motto e quelle dal 1908 al 1933 con motto. Esistono poi due versioni speciali del 1907: con bordo a taglio vivo e con bordo a taglio arrotondato.
Le monete “Wired Edge” derivano dalla versione in altorilievo creata dallo scultore il cui bordo esterno si innalza in modo netto, mentre la versione che Barber modificò per ridurre il rilievo per la produzione di serie presenta bordi arrotondati (“Rolled Edge”).
Sembra che siano stati coniati solo 542 pezzi da 10 dollari indiano 1907 varietà “Wired Edge” e che 70 vennero rifusi. Dei restanti, 320 sono stati certificatida PCGS. La più bella, NGC MS68, è stata venduta il 13 aprile 2022 per 840.000 dollari.
La 10 dollari Indian Head “Rolled Edge” è più rara e ne rimangono 50 circa delle 32.500 che il direttore della zecca Frank Leach ordinò di rifondere. Alcune di queste furono omaggiate ai membri della Commissione di saggio che si riunì nel 1907, mentre altre furono offerte a funzionari di musei e collezionisti “ben introdotti”. Un esemplare di questa moneta PCGS MS67 è stato venduto il 13 aprile 2022 per 1.140.000 dollari.
Fortunatamente per i collezionisti, la maggior parte delle date dei 10 dollari Indian Head sono di facile reperimento e sono ampiamente scambiati, anche in fior di conio. Le date comuni e con segni di circolazione valgono solamente l’oro che pesano tanto che vengono comprate e vendute – anche in Italia – come bullion coin, ossia monete da investimento.