È scomparso in un incidente di montagna Franco Gavello, uno tra i commercianti e studiosi di cartamoneta italiana più conosciuti nel settore
di Roberto Ganganelli | I collezionisti e gli appassionati di cartamoneta italiana lo ricorderanno a lungo, Franco Gavello, scomparso prematuramente il 13 luglio all’età di 67 anni in un tragico incidente di montagna su quelle Alpi occidentali che tanto amava e sulle quali trascorreva spesso i suoi momenti liberi.
Franco Gavello aveva nella montagna una delle sue passioni e l’altra era per l’appunto – fin dall’età di otto anni – la numismatica, in special mondo il settore della cartamoneta; da giovanissimo collezionista si era rapidamente trasformato in competente appassionato e poi, assieme al padre, in stimato commerciante di professione, nella sua Moncalieri e in giro per le fiere e i convegni di tutt’Italia, dove era conosciutissimo a partire dal 1987.
Negli anni, tuttavia, Franco Gavello ha saputo portare avanti un’opera ancor più importante nell’ottica di formare tanti nuovi collezionisti: le sue ricerche, approfondite e puntuali, sono infatti confluite in una serie di volumi che hanno fatto storia, a iniziare dal monumentale La cartamoneta italiana uscito per i tipi delle Edizioni numismatiche Montenegro (1986) alla serie dal titolo Cartamoneta antica firmata assieme ad Alberto Boasso per Alfa Edizioni. Lunga e fruttuosa, durata per ben tre lustri, anche la collaborazione con Claudio Bugani per la redazione e l’aggiornamento del catalogo prezziario Gigante dedicato alle banconote italiane.
Scriveva Franco Gavello nelle pagine introduttive de La cartamoneta italiana: “[…] è bene ricordare che la cartamoneta, come branca della scienza numismatica, dispone di una sostanza nascosta che non può essere sottovalutata o trascurata né, tanto meno, ignorata.
Più che dal possesso – o almeno insieme al possesso – di pochi o molti esemplari, è dallo studio di quel recondito contenuto che il vero numismatico trae motivi per eccitare la propria passione facendone la fonte di speciali soddisfazioni”.
Un uomo di cultura, dunque, e dalla spiccata sensibilità, innamorato di quei capolavori in filigrana che sono testimoni della storia, del gusto artistico, dei cambiamenti di ogni nazione; un uomo rimasto sempre di poche parole e dai gesti misurati, anche in un mondo sempre più travolto dall’eccesso di comunicazione e che tutti, nel nostro settore, conoscevano e stimavano per la sua correttezza e competenza.
Alla famiglia le condoglianze di chi scrive e di tutta la redazione di Cronaca numismatica.