Lo sapevate che a Londra circolavano come mezzi di pagamento, nella prima metà del XVII secolo, delle asticelle di legno denominate tally? A partire dal 1640, nella capitale inglese ad assumere un ruolo decisivo nel mercato del denaro furono gli orafi che, a partire dal 1640, organizzarono un efficiente sistema bancario di depositi e compensazioni.
Da tempo, gli orefici della Lombard Street oltre al commercio del metallo prezioso avevano intrapreso una fiorente attività creditizia che ben presto si trasformò in una vera e propria offerta di moderne prestazioni bancarie. Mercanti e nobili proprietari terrieri tenevano in molti casi, presso il proprio orefice di fiducia, un conto che usavano sia per i prelievi che per i trasferimenti.
Un esemplare di goldsmish note manoscritta, datata 1761, che permetteva di far “circolare” un valore di 20 sterline nel Regno Unito
Gli orefici-banchieri scontavano così cambiali, titoli di credito e titoli di Stato. Ma la vera novità della loro attività fu l’emissione di carte, le cosiddette goldsmith notes. Esse derivavano dalle quietanze fruttifere che l’orafo emetteva per i depositi dei suoi clienti e che contenevano la sua promessa di pagare a tempo debito ai clienti. Nel corso del tempo gli orafi emisero le promissory notes pagabili al portatore e trasferibili con una girata.
Poiché non tutte queste carte venivano incassate contemporaneamente l’orafo poteva emettere più carte di quante non fossero in realtà coperte dai suoi depositi. In questo modo procurava credito a se stesso e ai suoi clienti.
L’attività degli orefici-banchieri possedeva anche un carattere particolare, per il fatto che essi scontavano o commerciavano i diversi titoli dello Stato che erano emessi sulle future entrate della Corona e così, a fianco della circolazione di “foglietti” privati, stimolavano anche l’emissione di titoli di credito statali. In questo campo le obbligazioni della Corona erano di vari tipi.
Un raro tally in legno di epoca medievale: questi bastoncini furono usati per secoli come forma alternativa di denaro in virtù della garanzia offerta dalla Corona
Si poteva anticipare alla Corona del denaro e in cambio – secondo una procedura in voga già nel XII secolo – si riceveva un tally, una asticella di legno nella quale con delle tacche s’indicava la somma corrispondente. Con tale tally era possibile farsi restituire, dopo un determinato lasso di tempo, la somma dal tesoriere, il cancelliere dello Scacchiere. Se non si voleva aspettare ad incassare i propri soldi, si poteva passare il tally ad un’altra persona, di modo che i tally iniziarono a circolare come mezzi di pagamento.
Ma dal momento che un pezzetto di legno era difficile da far “girare”, i tally furono sempre più spesso sostituiti da ordini di pagamento dello Scacchiere che circolavano liberamente come, “cartamoneta statale”. Nella seconda metà del XVII secolo il volume dei tally e dei cosiddetti exchequer bills divenne così grande che i massicci crediti portarono come conseguenza del loro incasso, nel cruciale biennio 1671-1672, alla sospensione del pagamento da parte dello Scacchiere e al fallimento di un gran numero di orefici-banchieri.
Il Parlamento di Londra come appariva prima dell’incendio del 1834 scatenato dal “rogo” di due carri di tally ritirati dalla circolazione
I tally uscirono definitivamente dalla storia monetaria britannica solo nel 1826. Il 16 ottobre 1834, due carri carichi di questi bastoncini furono smaltiti bruciandoli in stufe sotto il pavimento, nel seminterrato della Camera dei Lord. Sfortunatamente, l’incendio si diffuse senza controllo distruggendo sia la Camera dei Lord che la Camera dei Comuni. Forse, anche per questo il ruolo dei tally come moneta supplementare è stato in seguito dimenticato…