Abbiamo pubblicato il primo articolo di questa nuova serie dedicata al vero valore di alcune monete che molti di noi possiedono – e che sono spesso protagoniste di fake news su internet – parlando della lira Arancia del 1946-1950. Oggi è la volta di un altro pezzo simbolo della monetazione della Repubblica, la moneta da 500 lire Caravelle.

La moneta da 500 lire Caravelle, un po’ di storia

Nel 1957 l’Italia è in pieno boom economico, la lira è forte e stabile e si torna così a coniare l’argento sotto forma della famosa moneta da 500 lire Caravelle su cui, al ritratto di Letizia Savonitto – moglie dello scultore Pietro Giampaoli, che la ritrae in abiti rinascimentali – si abbinano, modellate dal maestro Guido Veroi, le navi che nel 1492 schiusero a Colombo e all’umanità gli orizzonti del Nuovo Mondo.

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Le 500 lire Caravelle del 1957, prova con bandiere controvento: una rarità ricercata dai collezionisti e del valore di migliaia di euro

Ed è subito scoop numismatico: sì, perché le bandiere delle caravelle sembrano “sbagliate” e dovrebbero sventolare verso destra e non verso sinistra. Qualcuno, l’autore Veroi compreso, ribatte che in realtà non ci sono errori, perché i velieri navigano “di bolina” (col vento di prua) la posizione è corretta. Sta di fatto che le 500 lire “controvento”, monete di prova, vengono coniate in pochi esemplari – chi dice circa 1000, chi circa 2200 – e modificate, nel 1958, per la produzione di serie.

La moneta da 500 lire Caravelle (835 millesimi, 29 millimetri per 11 grammi) circola in decine di milioni di pezzi e ogni italiano, possedendola, si sente un po’ più ricco. Per tre anni – dal 1961 al 1963 – viene invece coniata una 500 lire per il centenario dell’Unità con una personificazione dell’Italia come ragazza seduta che, dismesso l’elmo di “guerriera”, porge al mondo un ramoscello di pace. Per il rovescio Giudo Veroi modella invece una quadriga che evoca Roma antica.

Una 500 lire d’argento datata 1961, celebrativa dell’Unità d’Italia e circolata: il suo valore commerciale è in patica solo quello dell’argento che contiene

Dante, padre della lingua italiana, viene celebrato invece nel 1965 e fino al 1970, sebbene non con continuità, continuano ad essere coniate anche le Caravelle per la circolazione; ogni anno di meno, tuttavia, e dal 1971 al 1979, fra crisi economiche e sociali, diventa impossibile proseguire nella produzione tanto che la moneta da 500 lire Caravelle viene abbandonata. Dal 1968 al 1970, e da 1980 in poi, la moneta da 500 lire Caravelle viene coniata solo per essere inserita nelle serie di monete per collezionisti.

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Anche la moneta da 500 lire d’argento dedicata a Dante Alighieri del 1965 è comune e il suo prezzo in fior di conio non supera i 10/15 euro

Quanto valgono davvero le 500 lire d’argento Caravelle?

Anche la moneta da 500 lire Caravelle è oggetto di tante false notizie: spesso viene indicata come un “tesoro”, senza distinguere tra monete comunissime e circolate e gli esemplari effettivamente di un qualche valore. Come già detto, infatti, a determinare il prezzo di mercato di ogni moneta sono la rarità e lo stato di conservazione (colpetti, graffi, altri segni di usura).

Tenete conto, innanzi tutto, che quasi ogni moneta da 500 lire Caravelle che possiamo ritrovarci in casa è spesso molto circolata e, in ogni caso, non rara. Certo, la versione di prova con bandiere “controvento” è accreditata dal catalogo Unificato Monete e cartamoneta + €uro 2024 di una valutazione massima di 12.000 euro in fior di conio, 7000 se splendida e almeno 4000 in conservazione Bb (bellissima), ma è un caso unico.

La conservazione determina il valore: in alto una 500 lire del 1958 in fior di conio (si acquista sui 20 euro), in basso una in Bb (bellissima, vale solo il peso d’argento) 

Per il resto, va detto che le 500 lire Caravelle con data 1958 al 1967, se circolate, vengono riacquistate dai professionisti numismatici per il solo peso dell’argento fino, che pari a meno di 9,2 grammi su 11 grammi di peso lordo.

Ma dove si trova la data, sulla moneta da 500 lire Caravelle? A differenza del solito, non sul rovescio ma lungo il taglio del bordo assieme all’iscrizione REPUBBLICA ITALIANA e a un decoro di piccole stelle. A riprova di quanto la moneta da 500 lire Caravelle in argento sia comune, riportiamo il numero di pezzi prodotti dal 1958 al 1967, ossia quelli destinati alla circolazione:

  • 1958 | 2.420.000 esemplari
  • 1959 | 19.380.000 esemplari
  • 1960 | 24.080.000 esemplari
  • 1961 | 6.560.000 esemplari
  • 1961-1963 (500 lire Unità d’Italia) | 27.120.000 esemplari
  • 1964 | 4.880.000 esemplari
  • 1965 | 3.120.000 esemplari
  • 1965 (500 lire Dante Alighieri) | 5.000.000 esemplari
  • 1966 | 13.120.000 esemplari
  • 1967 | 2.480.000 esemplari

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Una moneta da 500 lire Caravelle da serie Zecca, anno 1985, finitura fondo specchio: non ha mai circolato, è stata prodotta solo per i collezionisti

Le 500 lire Caravelle con data dal 1968 al 2001, provenienti da serie della Zecca, a seconda delle annate sono valutate dai 12 ai 65 euro se in fior di conio, quelle provenienti dagli astucci versione fondo specchio (date 1985-2001) dai 25 ai 90 euro a seconda della data. Questi sono prezzi al cliente finale, dunque se decidete di venderle a un operatore numismatico è normale che vi venga proposta una cifra inferiore.

Le ultime Caravelle della storia d’Italia sono quelle che sul taglio del bordo riportano la data 2001, ultimo anno di coniazione della nostra amata lira

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