Poco nota, la Lancelot Croce fu autrice di placchette fuse e medaglie coniate e partecipò al concorso del 1913 per capo incisore della Regia Zecca

 

di Mario Cigada | Il recente passaggio in un’asta Cambi & Crippa Numismatica (asta 809 del 14-15 maggio 2023) di un’affascinante piccola placchetta in bronzo (lotto 351, mm 142×180), mi ha fatto scoprire un personaggio interessante e ho pensato che, forse, l’interesse avrebbe potuto coinvolgere anche qualche numismatico; ma, come sempre, è meglio partire dal principio.

Sfogliando il catalogo dell’asta, sono rimasto colpito da una placchetta a bassorilievo, raffigurante Lina Cavalieri, che ai suoi tempi era considerata la donna più bella del mondo. Nata Natalina Adelina, nel 1875 a Roma, la Cavalieri fu cantante e attrice amatissima dal pubblico, famosi i suoi ritratti eseguiti da Giovanni Boldini, fu anche musa di Piero Fornasetti; morì tragicamente durante un bombardamento alleato nel 1944.

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A sinistra, il fine ritratto di Lina Cavalieri realizzato su metallo da Marcelle Renée Lancelot Croce; a destra, una foto della famosa attrice italiana, “la donna più bella del mondo”

Tornando alla placchetta, incuriosito dalla delicatezza dell’opera ho cercato di decifrarne la firma: in un complicato glifo, mi è sembrato di riuscire a leggere la parola “Croce”. Compulsando il volume di Alfonso Panzetta Nuovo dizionario degli scultori italiani dell’Ottocento e del primo Novecento, AdArte, Torino 2003) ho trovato diversi scultori a cognome Croce, ma nessuno mi sembrava plausibile come autore del bronzetto, poi in una nota il rimando a Lancelot Croce e così ho scoperto una storia affascinante.

Marcelle Renée Lancelot Croce nacque a Parigi nel 1854, figlia di Dieudonné Lancelot, incisore, litografo e illustratore; si fece presto notare vincendo numerosi premi e riconoscimenti, lavorando prevalentemente come scultrice e medaglista: menzione d’onore al Salon des artistes français nel 1888, medaglia di terza classe l’anno successivo allo stesso Salon, borsa di viaggio e menzione d’onore all’Esposizione universale di Parigi nel 1889; nel 1891 medaglia di seconda classe.

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Fondazione Carnegie per gli atti di eroismo: medaglia in oro senza data opera di Marcella Lancelot Croce: al dritto busto di Andrew Carnegie; sullo sfondo scene allegoriche; al rovescio figura femminile abbraccia una donna che regge un infante (mm 43)

Nel 1892 si sposò a Roma con lo scultore Odoardo Croce, divenne cittadina italiana e cambiò il suo nome in Marcella. Durante il periodo trascorso in Italia conquistò numerosi altri riconoscimenti: medaglia d’oro all’Esposizione universale di Parigi del 1900, un gran premio all’Esposizione nazionale di belle arti di Roma del 1894 e il primo premio all’Esposizione internazionale di Milano del 1906.

Lavorò per committenti importanti, addirittura per papa Leone XIII per il quale modellò una splendida medaglia in occasione dei 90 anni del pontefice (clicca qui per approfondire). Per questa sua intensa e ben apprezzata attività fu in seguito nominata cavaliere della Legion d’onore e divenne membro della prestigiosa Accademia di San Luca, nella classe Arti aggiunte.

Le sue opere sono conservate in vari musei in Francia, per esempio a Parigi (Musee d’Orsay, Museo della zecca, Museo delle arti decorative); a Lille, Palazzo delle belle arti; a Troyes, dove è presente un suo probabile autoritratto; un suo autoritratto è noto sotto forma di placchetta in bronzo, qui illustrata, mentre varie altre opere sono esposte fra l’altro a Épinal, Narbonne e Rouen.

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Placchetta in bronzo (mm 132x 135) datata 1910 con autoritratto di Marcelle Lancelot (manca il cognome del marito, lo scultore Oroardo Croce)

Ho anche trovato indicazione di alcune medaglie conservate presso il British Museum, di cui, però non sono riuscito a reperire immagini, mentre in Italia diverse sue opere vennero commissionate dal Senato del Regno direttamente all’artista e sono ancora presenti a Palazzo Madama: due busti del generale Cosenz e di Vittorio Emanuele III; un bassorilievo dedicato al “quadrato di Villafranca”, collocato nella Sala dello struzzo, insieme ad un medaglione bronzeo, raffigurante Umberto I a Napoli, realizzato sempre dalla Lancelot Croce; un medaglione in bronzo fuso, di forma ovale rappresentante la Regina Margherita; medaglione parimenti in bronzo fuso, rappresentante il “Re di Napoli”; un busto del senatore Giuseppe Saracco (qui il link delle opere al Senato).

Altre opere si trovano alla Galleria Boncompagni Ludovisi a Roma (una serie di medaglie dedicate ai menbri della famiglia Savoia). Sua anche la medaglia commemorativa per celebrare il centenario della nascita di Giuseppe Garibaldi (1907) presso il Museo di San Domenico, a Imola. Un elenco di medaglie realizzate dalla Lancelot Croce è stato pubblicato online su LaMoneta.it (clicca qui).

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La medaglia garibaldina del 1907 modellata da Marcella Lancelot Croce: qui in versione con nastro, coniata in bronzo argentato e con diametro di mm 32 circa

Nel 1913 la Lancelot Croce prese parte al concorso per incisore capo della Regia Zecca, ma fu esclusa dalla graduatoria solo perché donna, nonostante l’aver superato brillantemente le prove. Questo portò ad una interrogazione parlamentare, durante la quale il sottosegretario al Tesoro non seppe dare spiegazione della cosa, trincerandosi dietro il fatto che era in atto un ricorso presso il Consiglio di Stato. In realtà il ricorso non ebbe mai luogo perché l’artista rinunciò, quasi sicuramente per un intervento diretto del Ministero.

Ecco, la storia non si scrive certo con i “se”, ma viene da pensare che se non si fossero messe in mezzo considerazioni meramente sessiste e una visione conservatrice anche nel mondo della monetazione, forse alcune delle monete del Regno, nei primi decenni del Novecento sarebbero state realizzate da questa affascinante e valente artista.

Nella sua Francia, la Lancelot Croce trova la meritata notorietà come medaglista firmando, ad esempio, questa bella coniazione in bronzo per il Trattato di Versailles del 1919

Marcella Lancelot Croce morì in una data intorno al 1946, anche se non sono note il giorno  esatto e le circostanze del decesso; certo è che non si conoscono molte sue opere successive al 1915 (1918 placchetta H. Jeannel, 1929 Convegno Garibaldino, 1938 Calcografia di G. Carducci) e non posso fare a meno di pensare, data la mia formazione come psicoterapeuta, che un qualche “spunto depressivo”come reazione alla triste vicenda del concorso in Regia Zecca abbia accompagnato la povera Marcella negli ultimi anni della sua vita, sebbene la bellezza delle sue medaglie e placchette dimostri un grande talento.

Marcella Lancelot Croce e Lina Cavalieri: due grandi talenti al femminile vissuti fra Ottocento e Novecento, i cui destini si incontrano in una bellissima placchetta per poi prendere strade completamente differenti…