di Mathias Paoletti | ll 14 settembre 2018: il deputato democratico James A. Himes ha presentato al Congresso l’American Innovation $ 1 Coin Act. Analogamente al programma numismatico dedicato ai 50 Stati dell’Unione, il disegno di legge richiede al Segretario del Tesoro di “coniare monete in riconoscimento dell’innovazione americana e di innovazioni significativi e sforzi pionieristici compiuti da individui o gruppi” di ciascuno degli Stati Uniti.
Il design del dritto comune – prevede il provvedimento di legge – è “emblematico della Libertà”, ma non specifica che la Statua della Libertà debba essere usata, come nelle monete presidenziali da un dollaro la cui serie si è conclusa con Ronald Reagan. Anche il motto IN GOD WE TRUST deve essere iscritto sul dritto.
Una mega serie di 4 monete l’anno (o cinque, in casi particolari) che saranno emesse per quattordici anni. E si inizia con una sorta di “copertina” sulla quale alla Statua della Libertà (riconfermata nonostante i dubbi della prima ora) la U.S. Mint ha abbinato un rovescio con un la firma del primo presidente, George Washington il quale, manco a dirlo, firmò il primo brevetto a stelle e strisce.
Il primo dollaro della serie, da poco sul mercato, è coniato con la classica lega a base di rame con 6,5% di zinco, 3,5% di manganese e 2% di nickel; diametro 26,49 millimetri, peso 8,1 grammi in finitura proof.
La moneta, coniata dalla sola officina monetaria federale di San Francisco (S) sul rovescio riporta una fascia diagonale col nome del paese (UNITED STATES OF AMERICA) e, sopra, una serie di ingranaggi a simboleggiare l’industria e l’innovazione create negli USA in quasi due secoli e mezzo di storia nazionale.
Per inciso, il primo brevetto registrato negli Stati Uniti (X000001) data al 31 luglio 1790, proviene dal Vermont ed è opera di tal Samuel Hopkins di Pittsford il quale creò un dispositivo per migliorare la produzione di carbonato di potassio, sostanza molto usata nell’industria di saponi e detergenti.