Il puzuris di Natale, una delle decorazioni più antiche legate alle festività di fine anno in Lettonia, in special modo al solstizio d’inverno, utilizzata molto prima del più celebre albero addobbato. Questo il soggetto scelto da Latvijas Banka per la moneta commemorativa da due euro 2024 da poco emessa.

Un elaborato puzuris di Natale appeso al soffitto di una casa lettone

Il puzuris di Natale è una decorazione modulare basata sulla forma geometrica dell’ottaedro, composto da dodici cannucce collegate e che simboleggia l’anno con i suoi dodici mesi. Una lavorazione tradizionale della paglia, quella del puzuris di Natale, che sulla moneta si traduce in una forma geometricamente perfetta e simmetrica sulla faccia nazionale, completata solo dal nome del paese (LATVJIA) e dall’anno di emissione (2024).

Il taglio della nuova due euro di Riga presenta la consueta incisione con stellette DIEVS SVĒTĪ LATVIJU (“Dio benedica la Lettonia”), titolo dell’inno nazionale composto nel  1873 da Kārlis Baumanis (1834-1904). La solenne melodia venne presentata ad un festival di canzoni e divenne, per i lettoni, simbolo di libertà dal dominio russo.

La moneta da due euro che Riga ha emesso per ricordare la tradizionale decorazione

Nel 1918 il brano fu proclamato inno nazionale della Lettonia indipendente ma, sotto il dominio sovietico, l’inno fu abolito dal 1940 al 1991, sostituito da uno realizzato appositamente per la Repubblica socialista sovietica di Lettonia. Con la ritrovata indipendenza del 1991, però, Dievs Svētī Latviju è ritornato inno nazionale.

Sulla corona esterna della nuova euro moneta della Lettonia raffigurate le dodici stelle della bandiera europea. La moneta, disegnata dalla designer Ieva Krūmiņa, sarà emessa in una tiratura di 413.000 esemplari, di cui 7000 confezionati in coincard a finitura BU e 6000 inclusi nella divisionale 2024 della Lettonia.

La nuova due euro lettone è disponibile in coincard, rotolini e nella divisionale 2024

Va detto che, tradizionalmente, in Lettonia esistono due tipi principali di puzuris. Il primo è il poliedro, fatto di paglia o canne. Il secondo è una rapa, sospesa a un filo e trafitta da paglia di segale, che rappresenta un riccio raggomitolato. Dopo il solstizio d’invaerno, infatti, le giornate iniziano ad allungarsi e il Natale è il periodo in cui il riccio “inizia” il suo viaggio verso il risveglio. Tali ornamenti sono anche considerati in grado di offrire una protezione contro il male e le minacce.