La legenda che orna il ritratto di Filippo II sul mezzo scudo del 1562 lo esalta: “Illustre in guerra e in pace”
di Mathias Paoletti | PHI REX BELLO PACEQ INSIGNIS – da sciogliere in PHILIPPVS REX BELLO PACEQVE INSIGNIS (“Il re Filippo illustre in guerra e pace”) – è la legenda latina che circonda, al dritto, il mezzo busto corazzato di Filippo II, re di Spagna e duca di Milano (1554-1598).
“Illustre in guerra e in pace”
Una citazione che troviamo sul cosiddetto “mezzo scudo del morione” battuto a nome di Filippo II dalla zecca di Milano nel 1562 al peso di 16,45 grammi d’argento per 33,6 millimetri di diametro circa.
La moneta, inizialmente tariffata a 2 lire milanesi e 16 soldi, dal 1583 venne rivalutata a 2 lire, 18 soldi e 6 denari.
Si tratta di una coniazione estremamente rara sulla quale il re e duca riveste la corazza, ha il collo cinto da una goletta con colletto pieghettato e sul capo ha un elmo del tipo detto “morione”. Filippo indossa infine sul petto, in bella vista come anche in numerosi ritratti ufficiali, l’insegna e il collare del Toson d’Oro.
Il morione: per saperne di più…
“Morione” o anche “morrione” deriva dallo spagnolo morrion (a sua volta derivato da morra, ossia “cranio”) ed era un elmo leggero (in uso soprattutto nei secolo XVI e XVII), dotato di una o più creste, con le parti anteriore e posteriore rivolte all’insù.
Dapprima usato dalla fanteria, poi dalla cavalleria, divenne infine “capo d’abbigliamento” per personaggi importanti che se ne facevano fabbricare di decorati con preziose dorature e cesellature. Insomma, più un oggetto di moda e ostentazione che un effettivo strumento di difesa in caso di combattimento.
Sul rovescio di questa bellissima moneta seicentesca di Filippo II il tema cavalleresco ritorna, sotto forma di un sant’Ambrogio a cavallo, al galoppo verso destra – con tanto di paramenti episcopali – e che stringe lo staffile nella mano destra.