Quasi duecento denari romani rinvenuti nel Chianti sono stati studiati e restaurati e sono visibili a Siena dal 29 maggio scorso
a cura della redazione | Nel 2015, tra le verdi colline del Chianti, uno scavo curato dalla Florida State University e diretto dall’archeologa Nancy de Grummond ha riportato alla luce fra gli altri materiali un interessante ripostiglio numismatico di epoca romana composto di 194 monete in argento. Gli scavi, che vanno avanti ogni estate dagli anni Settanta, hanno restituito un contenitore di terracotta dal quale sono usciti, uno dopo l’altro, denari di Ottaviano, Marco Antonio e Cleopatra e altri che arrivano a coprire un arco cronologico fino al 27 avanti Cristo.
Tratto dal sito del Complesso Museale di Santa Maria della Scala, un “colpo d’occhio” sull’interessante tesoretto di monete romane repubblicane
Questo ha portato a ipotizzare che il tesoretto – rinvenuto in una zona all’epoca già romanizzata, ma in cui gli Etruschi avevano costruito per secoli siti fortificati a controllo dell’antica frontiera tra le città di Chiusi, Fiesole e Volterra – potesse essere il gruzzolo di un veterano tornato da una campagna bellica, forse dalla stessa battaglia di Azio del 31 avanti Cristo che segnò la vittoria di Ottaviano e il consolidamento definitivo del suo potere.
Quello che già è chiamato “il tesoro del Chianti” è stato scoperto nei pressi di un grande pozzo che per almeno due secoli aveva costituito uno dei depositi votivi più importanti della regione e dove centinaia di acini d’uva hanno restituito, per la prima volta, le evidenze della trazione della viticoltura etrusca e romana nel cuore del Chianti.
Uno scorcio dell’allestimento della mostra aperta a Siena fino al 3 settembre 2021
La scoperta, seguita da un accurato restauro delle monete e da un progetto di valorizzazione realizzato grazie al contributo della Fondazione Friends of Florence, è stata presentata al Complesso Museale di Santa Maria della Scala a Siena con l’inaugurazione della mostra: Tesoro del Chianti: Monete romane d’argento di età repubblicana da Cetamura del Chianti. Dell’esposizione è disponibile anche il catalogo edito da Sillabe (clicca qui).
La mostra è visitabile fino al 3 settembre con gli stessi orari (10.30-18.00, ultimo ingresso alle 17.15) del complesso museale di Santa Maria della Scala. Per accedere al portale dell’istituzione culturale senese clicca qui.