Un restauro d’eccezione per i 400 anni della Zecca di Maccagno imperiale: l’inaugurazione della mostra è in programma sabato 10 dicembre

 

a cura della redazione | Era il 16 luglio 1622 quando Giacomo III Mandelli fu insignito del diritto di zecca da parte dell’imperatore Ferdinando II d’Asburgo: il diploma a lui concesso, gli consentiva di coniare una moneta “di bontà e valore corrispondente a quelli delle monete coniate nel Sacro Romano Impero”.

Lamoderna sede del Museo Civico "Parisi Valle" di Maccagno con Pino e Verdasca (VA) ospiterà la mostra dedicata a Maccagno imperiale, alla sua zecca e al suo patrimonio artistico
Lamoderna sede del Museo Civico “Parisi Valle” di Maccagno con Pino e Verdasca (VA) ospiterà la mostra dedicata a Maccagno imperiale, alla sua zecca e al suo patrimonio artistico

E proprio questo documento, proveniente dall’Archivio diocesano di Como, unitamente ad un esemplare degli statuti comunali del 1569 – da poco entrato nelle collezioni del Comune di Maccagno con Pino e Veddasca – rappresenta il filo conduttore della mostra del Civico Museo “Parisi Valle”, che verrà inaugurata sabato 10 dicembre 2022 alle ore 17.30.

Maccagno imperiale, un feudo e la sua zecca

Un omaggio al patrimonio artistico e religioso e alle vicende di quella che era a tutti gli effetti una vera e propria officina di monete, la zecca imperiale, a 400 anni dalla sua fondazione.

Il ricercatore numismatico Luca Gianazza, profondo conoscitore della zecca di Maccagno imperiale e non solo, è fra gli organizzatori dell'evento
Il ricercatore numismatico Luca Gianazza, profondo conoscitore della zecca di Maccagno imperiale e non solo, è fra gli organizzatori dell’evento

Realizzata in collaborazione con Numismatica Varesina e il contributo scientifico di Luca Gianazza (il suo volume La zecca di Maccagno Inferiore e le sue monete è basilare fonte di notizie sul feudo imperiale di Maccagno Inferiore), l’esposizione accompagna il visitatore alla scoperta delle monete coniate a Maccagno e di documenti sulla storia del borgo provenienti da collezioni pubbliche, private ed ecclesiastiche.

Tra questi, alcune pergamene medievali che riportano diatribe di confini con il paese di Agra (databili al 1183 e agli anni successivi), oltre a inventari del XVII secolo, inediti, che riguardano la famiglia Mandelli e la vita sociale del paese.

Pannelli didattici e altri supporti bibliografici che descrivono l’attività della zecca – l’edificio esiste ancora – i metodi di conio, i diversi esemplari prodotti.

Zecchieri, zecca e monete a Maccagno 400 anni fa

L’incredibile vita sregolata e violenta degli zecchieri documentata nel Registro dei morti (databile a 1625 circa) della parrocchia di Santo Stefano a Maccagno Inferiore; una serie di immagini fotografiche del XIX secolo e un dipinto mai presentato al pubblico: Il santuario della Madonna di Punta, Maccagno, Lago Maggiore, 1867 (proveniente dalla Galleria Aversa, Torino), di Carlo Bossoli, uno dei principali esponenti della pittura di storia e di paesaggio dell’Italia settentrionale.

Gicomo III Mandelli (1618-1645). Ducato in oro: si tratta di una moneta estremamente rara fra quelle battute dall'officina monetaria aperta a seguito della concessione imperiale
Gicomo III Mandelli (1618-1645). Ducato in oro: si tratta di una moneta estremamente rara fra quelle battute dall’officina monetaria aperta a seguito della concessione imperiale

Al centro di questo nuovo allestimento, una rara edizione originale manoscritta degli Statuti promulgati da Tazio Mandelli nel 1569: si tratta, presumibilmente, di quella corrispondente alla versione segnalata fin dal 1907 nella Biblioteca del Cavagna Sangiuliani.

A causa della dispersione di quel fondo, venduto dagli eredi nel 1921, se ne era persa traccia. Fu poi trasferito nella Biblioteca dell’Illinois e acquisito, grazie al lascito di un collezionista privato, dal Comune di Maccagno con Pino e Veddasca.

Il volume di Luca Gianazza dedicato alla storia, alle emissioni e alla documentazione relativa alla zecca di Maccagno
Il volume di Luca Gianazza dedicato alla storia, alle emissioni e alla documentazione relativa alla zecca di Maccagno

La sezione d’arte della mostra

Punta di diamante della sezione d’arte una preziosa pala d’altare, opera di Pietro Antonio Magatti (Varese, 1691-1767) proveniente dalla Chiesa di Santo Stefano a Maccagno Inferiore. La tela, datata 1729, rappresenta una grande Immacolata.

Attorno al dipinto, un’accurata selezione di foto d’archivio e opere provenienti dal patrimonio parrocchiale introdurrà il visitatore nella vita dell’ultimo ventennio del Seicento, quando a Maccagno era attivissima la produzione monetaria.

“Ogni elemento ci narra, da prospettive diverse, la vita del popolo, la fede, i tesori d’arte, le leggi e anche gli imbrogli”. “Celebrare i 400 anni dalla nascita di una zecca a Maccagno imperiale è un evento di per sé eccezionale; farlo con i tesori che non sono solo monete, è dare a tutti coloro che visiteranno la mostra un’esperienza entusiasmante”: così commentano il sindaco Fabio Passera e l’assessore alla Cultura, Elisabetta Cornolò.

Il tesoro di Maccagno imperiale: dove, come, quando

La mostra rimarrà aperta fino al 10 aprile 2023. Il venerdì dalle ore 14.30 alle ore 18.30; sabato e domenica dalle ore 10 alle ore 12 e dalle ore 14.30 alle ore 18.30. L’ingresso è gratuito. Civico Museo “Parisi Valle”, Via Leopoldo Gianpaolo 1 21061 Maccagno con Pino e Veddasca (VA). Per informazioni e prenotazioni: + 39 0332 561202. Sul web: www.museoparisivalle.it.

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