Quest’anno, la più preziosa emissione in euro segna il ritorno di san Michele nella monetazione dei pontefici
di Antonio Castellani | Chi non conosce, almeno tra i numismatici appassionati di monete papali, la piastra “pittorica” di Innocenzo XII del 1692 sul cui rovescio san Michele sottomette il demonio al motto di DEVUS PACIS CONTERET SATANAM?
E chi non ricorda, passando a tempi più recenti, i bellissimi 50 centesimi di lira modellati da Aurelio Mistruzzi e battuti, tra il 1929 e il 1941, su conii incisi da Aurelio Mistruzzi?
Il ritorno di san Michele (in moneta)
Ebbene, il ritorno di san Michele nella monetazione vaticana avverrà il prossimo 3 dicembre con l’emissione aurea da 200 euro che conclude il programma di emissioni 2019 inaugurando un ciclo triennale dedicato, per l’appunto, agli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele.
“Il Santo Padre – come sottolinea la nota diramata dall’UFN vaticano – raccomanda di pregare ed affidarsi agli arcangeli affinché ci aiutino nella lotta contro le seduzioni del diavolo, ci portino le buone notizie della salvezza e ci prendano per mano per non farci sbagliare strada nel cammino della vita, cooperando così ‘al disegno di salvezza di Dio’.
A cominciare da ‘Michele – il grande Michele – quello che fa la guerra al diavolo’, ha spiegato il papa riferendosi ad un passo della Apocalisse”.
Dalla scultura al tondello
La moneta, opera dell’artista Mariangela Crisciotti, riproduce la monumentale statua ubicata nei Giardini Vaticani e realizzata dall’artista Giuseppe Antonio Lomuscio.
L’opera è non a caso dedicata a san Michele arcangelo, principale difensore della fede e custode universale della Chiesa, nonché patrono del Corpo della Gendarmeria vaticana.
Essa fu benedetta, fatto eccezionale, dal papa emerito Benedetto XVI, sotto il cui pontificato era stata commissionata, insieme a papa Francesco, regnante nel 2013: reca non a caso, sul basamento, lo stemma di entrambi i pontefici.
I modelli di Mariangela Crisciotti
La modellista ha saputo cogliere in modo efficace, nella riproduzione della statua, un’angolazione che esalta il senso di movimento ascendente della composizione e la distanza tra l’arcangelo Michele, in piedi e vittorioso, ad ali spiegate nella luce divina, e l’angelo caduto, Satana, riverso a terra e sconfitto.
Molto interessante anche la composizione dell’araldica papale sul dritto, in cui le chiavi del ministero di Pietro assumono quasi la foggi della lancia di san Michele, il profilo dello scudo scompare e gli elementi simbolici dello stemma di Francesco “prendono vita” direttamente nel campo scintillante della coniazione.
Tiratura, caratteristiche e prezzo
Realizzata secondo la consueta metrologia di questo nominale – il più prezioso della serie numismatica vaticana nell’epoca dell’euro – la moneta è a finitura fondo specchio ed è stata realizzata in appena 499 esemplari da IPZS su conii incisi dal maestro Maria Carmela Colaneri.
Pesanti ben 40 grammi d’oro 917 millesimi, i 200 euro vaticani 2019 hanno diametro di 38,5 millimetri, contorno a smerli fini e hanno un prezzo di emissione di 2.990 euro. La moneta sarà ufficialmente emessa, come detto, il prossimo 3 dicembre, a concludere l’anno numismatico della Città del Vaticano.
Per leggere l’articolo dedicato all’inaugurazione della statua da parte de L’Osservatore romano clicca qui.
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