Monete medievali e moderne delle zecche di Firenze e di Lucca, ma anche delle altre officine monetarie della Toscana, per riscoprire grazie alla numismatica la storia ineguagliabile di una regione
informazione pubblicitaria | Per le offerte preliminari c’è tempo fino a venerdì 26 marzo alle ore 14.00 e poi, dalle 15.00, sarà grand tour della Toscana con la nuova asta online e live Gadoury. Da Arezzo a Volterra, passando per Firenze e Siena, Pisa e Lucca – senza contare altre perle solo di nome “minori” della numismatica medievale e moderna – i collezionisti potranno scegliere fra 143 monete rappresentative della regione culla del Rinascimento, dei Medici ma anche di tante autonomie locali, signorie e comuni che hanno scritto la storia.
Lotto 89
Partendo dal capoluogo, la splendida Firenze del Duecento e del Trecento, dopo fiorini d’argento e grossi l’attenzione cade su un superbo e rarissimo mezzo fiorino databile al 1314-1325: un nominale poco prodotto e, quindi, piuttosto difficile da reperire specialmente in alta conservazione come si presenta questo esemplare (lotto 89, base 700 euro).
Lotto 104
Dal periodo repubblicano a quello granducale, spicca un’affascinante piastra del 1575, regnante il granduca di Toscana Francesco I de’ Medici, con un superbo ritratto corazzato al dritto e un pittorico san Giovanni Battista a figura intera sul rovescio (lotto 104, base 500 euro).
Lotto 109
Risale invece al 1636 un eccezionale testone di Ferdinando II su cui il patrono di Firenze è seduto sulle nubi, in una posa inconsueta che impreziosisce questa rara moneta con l’inconfondibile ritratto del granduca sul dritto (lotto 109, base 500 euro).
Lotto 111
Sulla mezza piastra del 1676, regnante Cosimo III, il santo è mostrato invece genuflesso mentre riceve la benedizione dal padre, san Zaccaria (lotto 111, base 500 euro). Se volete saperne di più sulla storia di questa tipologia potete leggere qui un approfondimento.
Lotto 116
È lorenese, invece, un’altra rarità numismatica di questa vendita online e live Gadoury tutta toscana: si tratta di un esemplare di ruspone del 1760, in oro, coniato a nome di Francesco II e di elevata conservazione (lotto 116, base 1500 euro).
Lotto 125
Alla reggenza Maria Luigia per il figlio Carlo Ludovico di Borbone, millesimo 1803, data invece una spettacolare mezza dena di conservazione prossima al fior di conio, abbellita peraltro da una patina delicata e intatta (lotto 125, base 1500 euro).
Lotto 8
Seconda solo a Firenze per numero di monete, in questo incanto, c’è la longeva zecca di Lucca testimoniata nella vendita a partire dai denari di Corrado II ed enriciani del X secolo: da apprezzare per freschezza l’esemplare del 1036-1039 che apre la sezione (lotto 8, base 30 euro).
Lotto 12
Raro anche lo scudo del sole del 1552 con il Volto Santo, simbolo e protettore della città, e lo scudo araldico della Serenissima Repubblica: si tratta di uno dei pezzi simbolo della monetazione lucchese (lotto 12, base 500 euro).
Lotto 26
Vari scudi d’argento al tipo del san Martino ci portano nel XVIII secolo mentre, per l’ultima fase di attività della zecca di Lucca, si segnalano alcuni esemplari a nome di Elisa Bonaparte e Felice Baciocchi, ad esempio l’affascinante 5 lire del 1807 (lotto 26, base 200 euro).
Lotto 61
Per la zecca di Pisa, da visionare alcuni esemplari di aquilino piccolo e, quindi, il grosso da 12 denari del 1120-1250 al tipo della Vergine con il Bambino in braccio (lotto 61, base 200 euro): una moneta affascinante del medioevo italiano che non può mancare in collezione.
Lotto 81
Per Siena, invece, una fiera Lupa che allatta i gemelli campeggia sullo stemma raffigurato nello scudo d’oro del sole, senza data, proposto al lotto 81 con base 2000 euro: splendido e raro, incarna la potenza mercantile e la raffinatezza culturale della città del Palio nel XVI secolo.
Lotto 5
Una potenza commerciale propria anche di Livorno, per la cui zecca non possiamo non soffermarci su un eccezionale esemplare di pezza della rosa in argento del 1718: lo stato di conservazione permette di apprezzare fin nei minimi dettagli questa tipologia di grande bellezza e simbolismo (lotto 5, base 1500 euro).
Lotto 82
Anche altre zecche della Toscana – Massa di Lunigiana, Orbetello e Piombino – sono rappresentate, come pure Arezzo, ma ci piace concludere con il grosso agontano di Ranieri de’ Ricci, vescovo di Volterra nel periodo 1291-1301: una moneta non comune e sempre ambita al lotto 82 con base 100 euro. Se volete sfogliare il catalogo e per le vostre offerte cliccate qui: l’asta Gadoury di monete della Toscana vi aspetta!