Il 13 febbraio è stato un giorno speciale per il Museo della Banca d’Italia: a Palazzo Koch, infatti, si è tenuta una cerimonia in cui Gerardo Vendemia, noto ricercatore nel settore della cartamoneta e professionista numismatico, ha consegnato alla Banca d’Italia, in dono, il disegno originale da cui nacque la prima mille lire italiana, quella emessa elle Regie Finanze piemontesi emesse il 1° gennaio 1746.

Gerardo Vendemia colloca nelle teche del Museo della Banca d’Italia il disegno originale della prima mille lire italiana, un pezzo di storia della cartamoneta

La cartamoneta, dall’esperienza francese a quella italiana

La serie del 1746 rappresenta il primo esempio di cartamoneta in Italia, autorizzata con Regio Editto del 26 settembre 1745 da Carlo Emanuele III di Savoia ed emessa nei tagli da 100, 200, 500, 1000 e 3000 lire, tutti di valore assai elevato per l’epoca. L’idea era nata dalla proposta che, nel 1711, John Law, celebre economista inglese, aveva sottoposto all’attenzione del duca Vittorio Amedeo II, ma che venne bocciata dai consiglieri di corte. Dunque i carteggi, disegni inclusi, furono accantonati.

John Law senza perdersi d’animo aveva portato in Francia la sua idea, questa volta accolta da Filippo II d’Orléans. Appena fu eletto reggente di Luigi XV, nel 1715, sfruttò la proposta per risanare le casse dello Stato. A Law venne concesso di operare attraverso la Banque Générale, con mezzi propri. In poco tempo riuscì nel suo intento, la banca generava ottimi profitti e la popolazione gradiva il nuovo strumento di pagamento.

Fu l’economista scozzese John Law (1671-1729) a proporre al Regno di Sardegna l’emissione di cartamoneta nel 1711: i risultati si sarebbero visti solo 35 anni più tardi

Nel 1718 l’istituto divenne Banque Royale e Filippo II assunse la carica di governatore, lasciando a Law la direzione. Il reggente, tuttavia, prese a spendere tutta la nuova ricchezza secondo i propri bisogni, dissipando gran parte del patrimonio.

Le spese reali, agli occhi del sovrano, sembravano poter essere facilmente compensate dall’emissione di nuova cartamoneta. Ma, come noto, questa scelta comportò una enorme inflazione, quindi la sfiducia della popolazione e l’ira degli investitori. Per evitare una sommossa la monarchia cercò di correre ai ripari, trovando in John Law il perfetto capro espiatorio.

A Torino la scelta di rispolverare la proposta del 1711 fu dettata dall’esigenza di reperire fondi per la guerra contro Francia e Spagna. La cartamoneta infatti premiava l’investitore con un interesse annuo del 4% per quattro anni ed ebbe un riscontro positivo. Essa veniva usata per le operazioni commerciali nei tagli minori, al punto che nuove serie furono autorizzate in seguito e il valore facciale minimo fu ridotto fino a 10 lire.

Il disegno originale della prima mille lire italiana, emessa nel 1746, donato da Gerardo Vendemia al Museo della Banca d’Italia a Roma

 

Un po’ di storia del disegno donato al Museo di Bankitalia

Il disegno originale della prima mille lire italiana donato al Museo della Banca d’Italia era stato necessario per realizzare i cliché di stampa, quindi venne preparato in negativo. È inoltre privo delle iscrizioni, che sarebbero state collocate in un secondo momento dentro la cornice, formata da un intreccio di elementi floreali e geometrici. Sul lato destro, che diventerà sinistro al momento della stampa, si ritrovano elementi floreali e geometrici, insieme a due teste di angeli.

prima mille lire italiana 1746 banconote cartamoneta banca d'italia museo gerardo vendemia palazzo koch roma tesoro unico donazione collezione valore numismatica

Un raro esemplare di biglietto da mille lire delle Regie Finanze piemontesi emesso il 1° gennaio 1746: si tratta del n. 12 della serie (courtesy Cartamoneta.com)

Questa raffigurazione è simmetrica perché all’atto dell’emissione il foglio intero veniva tagliato manualmente in due parti, delle quali la matrice rimaneva alla Cassa. Qualora vi fossero stati dubbi sull’autenticità della cartamoneta era sufficiente confrontare se il bordo sinistro coincideva con il bordo destro della matrice.

In alto a destra, manoscritta, l’iscrizione “Disegno originale delle lire mille” e le firme “Bocca Rambaudi”, i due “mastri auditori”, esponenti di due delle principali famiglie nobili subalpine. Gli stessi firmeranno negli anni a seguire anche molti esemplari della cartamoneta delle Regie Finanze di Torino.

prima mille lire italiana 1746 banconote cartamoneta banca d'italia museo gerardo vendemia palazzo koch roma tesoro unico donazione collezione valore numismatica

In segno di gratitudine da parte della Banca d’Italia, Vendemia ha ricevuto da Stefano Guglielmi, funzionario dell’istituto, la medaglia BdI modellata da Arnaldo Pomodoro nel 1994

Un tesoro da condividere per riscoprire la nostra moneta

Sconosciuto fino ad ora, il disegno delle prime mille lire italiana del 1746 solo casualmente è stato recentemente ritrovato in un fondo privato. Entrando nella collezione del Museo della Banca d’Italia, questo reperto unico e affascinante impreziosisce il percorso museale di Via Nazionale e offre ai visitatori un’esperienza unica: scoprire “la genesi” della prima banconota italiana.

Gerardo Vendemia, al momento della donazione, ha sottolineato che “la scelta di privarsi di un reperto storico così importante è scaturita da un’esigenza di condivisione. L’emozione di osservare il progetto della prima cartamoneta da mille lire italiana non può essere esclusiva, ma è giusto che sia estesa al maggior numero possibile di persone”.