Il prototipo dei testoni papali è quello, rarissimo e di stile ancora medievaleggiante, battuto nella zecca transalpina a fine ‘400, ancora sotto il controllo della Chiesa
di Antonio Castellani | Papa Innocenzo VIII (Giovan Battista Cybo), fu papa della Chiesa cattolica dal 1484 al 1492 e, tra le particolarità della sua monetazione, si può annoverare quello che può essere considerato il primo testone della serie pontificia.
Probabilmente il primo testone in assoluto, inteso come moneta in argento pari ad un quarto di ducato d’oro, fu invece quello coniato da Galeazzo Maria Sforza a Milano nel 1474, o forse un anno prima.
Moneta rivoluzionaria, spesso caratterizzata su una faccia dal ritratto del signore o del sovrano, secondo molti numismatici l’apparizione dei testoni è uno degli eventi più importanti che delineano il passaggio dalla monetazione medievale a quella moderna.
Pesante tra i 9,5 ed i 10 grammi d’argento, il testone approda dunque nella serie numismatica papale con questa coniazione della zecca di Avignone del valore di tre grossi d’argento (g 9,6 circa) e sul cui dritto troviamo la legenda INNOCENCIV’ | · PP · OCTAVVS ·, con il pontefice in trono entro quadrilobo.
Al rovescio GLORIA • IN | • EXCELSI · DO e le chiavi petrine decussate sormontate da triregno; sotto, AVIGIN e un segno di zecchiere non ancora identificato, il tutto entro quadrilobo. Muntoni 22 var. Berman 516.
Moneta di eccezionale rarità, dal punto di vista stilistico si presenta, a differenza di altri testoni coevi, presenta un impianto ancora decisamente medievale, specchio di un’epoca in fluido divenire anche per quanto riguarda la monetazione.