Grande attenzione alle monete antiche, ma anche alle medievali e moderne e alla medaglistica (soprattutto quella barocca toscana) per l’incanto numismatico Artemide LV in programma via internet
informazione pubblicitaria | Sono ben 1082 i lotti che verranno proposti il 24 e 25 aprile nel corso dell’asta numismatica Artemide LV. In entrambe le giornate, le sessioni live inizieranno alle ore 15.00 ma fin da ora è possibile inviare offerte online, previa registrazione gratuita nel nostro sito, o direttamente tramite il portale Artemide Aste (clicca qui per il catalogo) oppure tramite DeaMoneta (clicca qui per il catalogo).
Ricordandovi che in entrambi i portali troverete tutte le condizioni di vendita e i nostri contatti, se volete sfogliare il catalogo virtuale in forma di impaginato potete farlo qui con un clic e se volete scriverci la mail è info@artemideaste.com. E ora, diamo un’occhiata alle sezioni della vendita Artemide LV e ad una selezione di monete e medaglie di particolare interesse.
Monete greche dall’eterno fascino
L’asta Artemide LV si apre con 152 monete provenienti da Grecia continentale e Magna Grecia. Fra i vari esemplari dell’antica Taranto, ad esempio, segnaliamo un affascinante nomos del 240-228 a.C. al lotto 48 con base di 700 euro mentre per Velia vi mostriamo una raffinata didracma del 300-280 a.C. che, al lotto 53, parte da 500 euro.
Al lotto 70, per quanto riguarda le monete incuse, il tripode di Crotone effigiato sullo statere del 530-500 a.C. parte da una base di 600 euro mentre per Siracusa, oltre ad altre pregevoli monete in oro e in argento, ci piace qui mostrarvi il lotto 103, una tetradracma del 466-406 di ottimo stile con base fissata a 3000 euro.
Altre due monete per questa sezione: si tratta di un aureo statere di Filippo II di Macedonia del 359-336 a.C. coniato Pella (lotto 116, base 2000) e della tetradracma ateniese al lotto 135, base 2000 euro, eccezionale per la testa di Atena in versione piccola con l’elmo crestato interamente visibile.
Una bella collezione di sardo-puniche
Sono ben 76 i tesori numismatici che compongono la collezione di emissioni sardo-puniche proposta nell’asta Artemide LV del 24 e 25 aprile prossimi, ad iniziare dallo statere cartaginese del lotto 153 che, con testa di Tanit e cavallo a destra, parte da 2000 euro di base mentre il doppio shekel in biglione risalente alla Prima guerra punica (264-241 a.C.) al lotto 156 merita 350 euro di partenza.
Numerose e di alta conservazione anche le monete per la Sardegna, tra cui piacevolissimi bronzi come il lotto 172 che parte da 50 euro di base d’asta. Al tipo di Kore e della protome equina sono altre monete proposte, come il bronzo del lotto 194 che parte da una base di 100 euro.
Roma, la Repubblica in tondelli
Per gli amanti del primo periodo della storia romana, quello repubblicano, sono presenti in catalogo ben 174 esemplari a partire da alcuni della serie dell’aes premonetale e poi delle monete fuse dell’inizio del III secolo a.C. fra cui vi mostriamo qui un asse in bronzo con i volti dei dioscuri in forma gianiforme e testa di Mercurio (lotto 236, base 2000) e il quadrante al lotto 241 (base 500 euro).
Altro nominale simbolo di questo periodo storico è il quadrigato, come quello offerto in catalogo al lotto 246 alla base di 1200 euro mentre per quanto riguarda i denari iniziamo mostrandovi il magnifico serrato dell’81 a.C. a nome di C. Marius C.f. Capito con Cerere al dritto e un aratore al rovescio: la base è fissata in 250 euro.
Proseguiamo, al lotto 340, con una incantevole Flora ritratta su un denario a nome di C. Servilius C.f. del 57 a.C. con al rovescio due soldati che si salutano presentandosi le armi (base 500) e con, al numero 381, con il denario di Giulio Cesare del 44 a.C. con Venere al rovescio che, nonostante la non perfetta centratura, merita una base di 750 euro.
Roma, l’Impero in moneta
Impossibile, ovviamente, elencare tutti i denari, sesterzi, assi ma anche gli aurei e i nominali in bronzo che compongono la sezione delle monete imperiali romane, ricca di 160 lotti. Vogliamo tuttavia mostrarvi il raro serterzio di Caligola al numero 419 coniato nel 40-41 (base 800 euro) che mostra ancora tracce di oricalco e quindi quello, fenomenale per conservazione e patina, a nome di Nerone proposto al lotto 425 con base di 2500 euro.
Al lotto 454 troviamo invece un’incantevole Sabina, moglie di Adriano morta nel 137 e qui ritratta in abbinamento alla figura di Cerere su un sesterzio che per l’eccezionalità della conservazione merita indubbiamente la base di 4000 euro. Sono invece ben 12.000 gli euro di base per il magnifico medaglione di Marco Aurelio coniato nel 168 e che viene proposto al lotto 463.
Altrettanto raro è poi il solido di Galerio come cesare, del 303-305, in catalogo al numero 530 con un impressionante ritratto al dritto e al rovescio Giove conservatore: per aggiudicarselo si parte da 3000 euro. E concludiamo questa “galleria imperiale”, invitandovi a visionare tutti gli altri lotti e le rarità proposte, con Costantino il Grande e il suo bellissimo solido per Treveri del 313-315 offerto al numero 535 a partire da 3000 euro.
“Tesserae Urbis Romae”, barbari e Bizantini
Nell’asta Artemide LV troverete anche una selezione di 36 tessere romane in piombo, interessanti oggetti para monetali tra i quali vi segnaliamo qui la 567, pertinente a Vespasiano, a 50 euro di base e, allo stesso prezzo di partenza, quella al lotto 575 con al rovescio testa di Medusa.
Altre tessere plumbee, di dimensioni maggiori come quella al lotto 593 (base euro 100) presentano iscrizioni estese oppure (come la 594, base 50 euro), sigle brevi il cui significato rimane ancora da interpretare.
Tra monete e medaglie italiane
Lasciandovi il piacere di sfogliare i lotti relativi alle monetazioni barbariche e bizantine, ci concentriamo sulle emissioni medievali e moderne di area italiana (187 lotti complessivi) presentandovi in prima battuta il gradevolissimi fiorino al lotto 692, quarta serie, periodo 1267-1303, che parte da 1000 euro di base; proseguiamo poi, al numero 722 del catalogo, con un raro testone ferrarese di Francesco Gonzaga (1593-1616) al rovescio del crogiuolo, base 2500 euro.
Raro e importante anche il cavallo di Ferdinando I d’Aragona (1458-1494) che venne battuto a Napoli per celebrare la vittoria sui baroni ribelli: al lotto 749, si merita una base di 500 euro; sono invece 1500 gli euro da cui parte una delle prime monete papali, un ottavo di siliqua o 30 nummi di Costante II con san Zaccaria (741-752) offerto al numero 775.
Viene battuta un millennio più tardi, invece, la prova da due baiocchi della Prima Repubblica Romana offerta al lotto 801 con base di 1200 euro mentre, per la sua rarità, ne merita ben 2500 il denaro di Guaiferio principe di Salerno (861-880) al numero 810.
Casa Savoia, Regno di Sardegna e d’Italia
Nella sezione delle monete sabaude, dalle origini al dominio del casato sull’intera Penisola, si trovano 71 lotti tra cui una quasi perfetta lira umbertina del 1892, rarissima e incapsulata NGC come fior di conio, al lotto 889 a 3000 euro di base. Sempre per Umberto I è la medaglia in oro al numero 894 per l’Esposizione di Torino del 1884, base 3500 euro.
Al lotto 909, invece, per Vittorio Emanuele III ammiriamo le 2 lire Aquila araldica del 1901, rarissime e pressoché perfette, tanto da meritare una base di 1500 euro; di altrettanto pregio l’esemplare del 1904 al lotto 910 che, invece, parte sotto il martello del banditore da 2750 euro.
Medaglie e placchette, papali e non solo
Lasciando ai collezionisti il compito di consultare le parti dell’asta Artemide LV dedicate alle monete della Repubblica Italiana e del resto del mondo, nella sezione medaglistica spicca una splendida “lavanda” pontificia, quella in oro dell’anno XII di Innocenzo XI che parte da 3000 euro al lotto 977 mentre Pio IX “risponde per le rime” con la rarissima coniazione, sempre in oro, con al rovescio la tomba di Sisto V: proposta al numero 981, parte da 3500 euro.
Concludiamo questa anteprima dell’asta Artemide LV con due highlight sulla magnifica selezione di ben 47 medaglie barocche della Toscana, in cui figurano sia come soggetti che come autori tanti nomi famosi. Eccoci così a presentarvi il lotto 1071 che effigia Piero de’ Medici, “il Gottoso”, opera del Selvi e proposta a 300 euro di base; parte invece da 350, al numero 1078, quella per Ferdinando I con la rovescio la celebre allegoria delle api che circondano la regina al motto di MAIESTATE TANTVM.