Nell’asta di monete Catawiki in corso fino al 28 maggio anche uno dei pochi morabetinos conosciuti, una moneta  iconica del medioevo iberico

 

di Carmen Vera Gutierrez | Tra le monete d’oro più belle e affascinanti nella ricca storia numismatica della Penisola iberica ci sono sicuramente i morabetinos. In queste monete d’oro sono infatti riassunte buona parte della storia e delle politiche economiche di tre dei regni in cui era suddivisa l’antica Iberia in quel momento: i regni musulmani, il regno del Portogallo e quello di Castilla y León.

Fino al XII secolo, i diversi regni musulmani che governavano gran parte della penisola coprivano le transazioni commerciali tra i diversi regni con dinari d’oro e quindi i regni cristiani non avevano la pressante necessità di dover coniare monete in questo metallo. Tuttavia, verso la metà del secolo, la spinta alla riconquista cristiana e i conflitti interni ai regni musulmani li portarono a creare una propria moneta d’oro, copiando gli standard qualitativi dei dinari, e persino il loro stile.

Le fasi della "reconquista" che portò, in circa due secoli, al drastico ridimensionamento del potere arabo sulla Penisola iberica a favore dei regni cristiani
Le fasi della “reconquista” che portò, in circa due secoli, al drastico ridimensionamento del potere arabo sulla Penisola iberica a favore dei regni cristiani

La penisola era governata, dal 1086, dai cosiddetti Almoravidi, che erano una potente dinastia berbera che si espanse dal Maghreb al nord della Spagna in soli 26 anni, unificando così i taifa indipendenti di Al-Andalus. Tuttavia, la sua rapida avanzata nella conquista verso nord fu proporzionale alla sua rapida disgregazione avvenuta intorno al 1145, a causa della spinta di un altro gruppo nordafricano, i cosiddetti Almohadi.

Alfonso IX di Leon, uno dei sovrani cristiani protagonisti della "reconquista"
Alfonso IX di Leon, uno dei sovrani cristiani protagonisti della “reconquista”

Questi stabilirono la loro capitale a Siviglia e approfittarono delle guerre civili degli Almoravidi per prendere il controllo del territorio; allo stesso tempo dovettero, inoltre, affrontare la coalizione dei regni cristiani che si impossessò di gran parte delle piazze musulmane, arrivando quasi alle porte dell’Andalusia.

Pagare i costi di una guerra è sempre molto impegnativo e i regni di Castiglia smisero di ricevere i tributi che facevano pagare agli Almoravidi quando questi scomparvero. Ecco perché in Castiglia era necessario coniare monete molto simili al dinaro, di circa quattro grammi di peso e di fino pari a 985 millesimi.

Anche queste avevano caratteri arabi e seguivano l’aniconismo musulmano, con la sola aggiunta di una croce e delle iniziali in caratteri latini del re Alfonso VIII di Castiglia (1158-1214). Questa nuova moneta fu chiamata maravedí o morabetino, che deriva appunto dalla parola almoravid (al-murābiṭūn, morabeti), e significava “moneta almoravide”.

Questa moneta divenne “cristiana” rapidamente e, sia nel regno del Portogallo che a León, iniziarono ad apparire rappresentazioni figurative e schematiche dei sovrani, in stile romanico, con legende latine; al rovescio i simboli del regno di emissione, ad esempio i cinque scudi del regno del Portogallo, oppure un leone come simbolo del regno di Leon.

Sono molto rari i "morabetinos" rimasti dopo tanti secoli: un esemplare di questo tipo di moneta è al'asta da Catawiki e raffigura sul dritto re Alfonso IX di Leon
Sono molto rari i “morabetinos” rimasti dopo tanti secoli: un esemplare di questo tipo di moneta è al’asta da Catawiki e raffigura sul dritto re Alfonso IX di Leon

L’asta di monete dal mondo attualmente in corso su Catawiki contiene una di queste fantastiche e rarissime monete d’oro cristiane, coniate da Alfonso IX di León (1188-1230) intorno al 1193 a Salamanca. La sua emissione ha contribuito a pagare la costruzione della cattedrale di questa città, oltre a finanziare la guerra.

Al dritto si vede il re che regge una croce fiancheggiata da stelle su una mezzaluna e, alle sue spalle, una spada. La legenda recita ΛIFONS : DEI : GRΛCIΛ : REX e al rovescio INNE : PΛTRIS : IFLI : ISPS : SCI (“Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”). Su questo lato il leone è raffigurato sul ponte romano di Salamanca che attraversa il fiume Tormes.

Al rovescio della moneta, uno dei rari "morabetinos" sul mercato, il leone araldico e in basso gli archi del ponte romano di Salamanca
Al rovescio della moneta, uno dei rari “morabetinos” sul mercato, il leone araldico e in basso gli archi del ponte romano di Salamanca

Questi morabetinos di León scomparvero presto dalla circolazione, considerato il loro peso e la loro purezza molto elevati, e dopo l’unificazione dei regni di Castiglia e León a opera di Fernando III di Castiglia (1217-1252), la svalutazione fece sì che il castigliano maravedí fosse relegato a unità di conto. Nel corso dei secoli molti morabetinos sono andati perduti e pochissimi si sono salvati, sia nei musei che sul mercato collezionistico.

Essendo i morabetinos tra le monete d’oro più rare e belle della numismatica della Penisola iberica, vi invitiamo a scoprire di più sulla sua storia e sulla numismatica dei secoli passati nell’asta di monete di Catawiki iniziata il 19 maggio e che termina domenica 28 maggio a partire dalle ore 20.00.

In questo incanto online potete trovare un’ampia varietà di monete rare e affascinanti, che oltre ad avere un grande valore storico, sono vere e proprie opere d’arte. Non perdete l’opportunità di entrare a far parte della storia, basta registrarsi ora e partecipare all’asta.