Veniva innalzata nel 1925, con una solenne cerimonia, la statua della Dea Roma al Vittoriano scelta per la prima bimetallica d’Italia 2021
di Roberto Ganganelli | Tra le prime monete del 2021 che il Poligrafico e zecca dello Stato italiano ha emesso ci sono i 2 euro – sia in fior di conio che proof – dedicati al secolo e mezzo trascorso dalla proclamazione di Roma a capitale d’Italia. Sì, perché se molti ricordano il 20 settembre 1870 e la breccia di Porta Pia, non tutti sanno che, invece, l’Urbe divenne ufficialmente la capitale del giovane Regno d’Italia solo il 3 febbraio 1871, a seguito della ratifica ufficiale da parte del Parlamento.
Fior di conio e proof per i 2 euro firmati Uliana Pernazza
Per celebrare i 150 anni della capitale dell’Italia unità è stata scelta una scultura iconica, la Dea Roma che orna il Vittoriano e che, realizzata dal maestro bresciano Angelo Zanelli (1879-1942), venne collocata nell’edicola con fondo a mosaico dorato nel 1925.
Qui, la Dea si erge vestita col peplo romano e la pelle di capra, un elmo e una corona decorata da sette teste di lupa (tante quante i fatidici colli), impugna una lancia nella mano destra e una Vittoria alata nella sinistra.
L’iconografia trasposta in moneta, con la consueta cura dei dettagli, da Uliana Pernazza deriva dalle raffigurazioni di Atena, dea greca della sapienza, che assunse il nome di Minerva nel mondo romano. Un’epoca, quella di Roma antica, che tornò a farsi presente quando la statua venne collocata dove si trova oggi.
In una monografia sul Vittoriano pubblicata nel 1986 dalla Soprintendenza per i Beni ambientali e architettonici del Lazio (Palombi editore) si legge, non a caso: “Il completamento avvenne con il trasporto epico, fatto con macchina a vapore, del colosso monolitico di Botticino della Dea Roma, alto più di 5 metri pesante 30 tonnellate, dal cantiere di Porta Maggiore […] al sito, predisposto con l’inserimento di alcune monete dell’epoca sotto la base sulla quale venne infine rizzata il 31 marzo 1925 per la successiva inaugurazione dell’Altare della Patria celebrata nel Natale di Roma, il 21 aprile dello stesso anno”.
Dalle “cronache romane” di quel lontano 1925
Una cerimonia solenne dunque, come “epico” fu il preambolo dell’inaugurazione. Nel Giornale d’Italia del 27 febbraio, in un articolo intitolato Roma attraverso Roma, si legge infatti: “Uno spettacolo nuovo si prepara. Vedremo Roma trionfalmente portata per le vie di Roma […], La scultura in pietra di Botticino (Brescia) sarà dolcemente trascinata con il metodo dello slittamento, cioè con successivi piani scorrevoli formati da traverse di legno robusto.
[…] Come è noto, la statua di Roma va collocata nell’edicola sopra l’arca del Milite Ignoto e sostituirà il modello in gesso che tutti conoscono. Nelle linee fondamentali quella non differisce da questa. Tuttavia lo scultore nella seconda e definitiva forma ha infuso un aspetto più matronale e più fedele alla tradizione.
[…] La statua pesa quasi 150 quintali: è quindi il più pesante masso che ai nostri tempi abbia attraversato la città. La Metropoli ritorna alle mirabilia alle quali l’aveva abituata l’Impero?”.
Monete di consacrazione e celebrative per la Dea Roma
Ali di folla, bandiere al vento, monete di “consacrazione”: un vero e proprio rito di gusto antico che contribuì alla celebrità della scultura, divenuta in seguito il soggetto di medagliette sagomate in vari formati e metalli, coniazioni commemorative legate al Milite Ignoto, perfino placche decorative montate su basi in legno o incorniciate che, per decenni, hanno fatto bella mostra di sé nei salotti di migliaia di famiglie italiane.
Oggi quella Dea Roma, in 12 mila confezioni fior di conio e altrettante proof (queste ultime, già esaurite nel momento in cui scriviamo), torna a farsi icona e simbolo di un momento storico importante sia per l’Italia che per l’Europa.
E continuerà a farlo quando il resto dei ben tre milioni di esemplari messi in produzione da IPZS inizieranno a circolare nelle nostre tasche, perpetuando il ruolo millenario della moneta come testimonianza storica e veicolo di memoria.