Sarà battuta live sulla piattaforma DeaMoneta l’11 maggio prossimo, in due sessioni con inizio rispettivamente alle ore 11.00 e 15.00 l’Asta Fiorile di Numismatica Picena. Un incanto che come sempre riserva tante monete interessanti, dai nominali “piccoli” a quelli più preziosi, all’insegna di quella eccezionale varietà di nominali, stili e soggetti che caratterizza la numismatica medievale e moderna italiana.

Nel catalogo dell’Asta Fiorile di Numismatica Picena spiccano una bella selezione di monete della zecca di Fermo, interessanti pesi monetali per monete papali, monete di Savoia e del Regno d’Italia, coniazioni mondiali e lotti multipli di monete sia italiane che straniere di visionare con attenzione. Per informazioni info@numismaticapicena.it.

Monete di zecche italiane medievali e moderne

L’Asta Fiorile dell’11 maggio 2024 offre monete di numerose officine monetarie della Penisola: tra queste segnaliamo un bel grosso da 12 denari della zecca di Arezzo e un altro grosso, rarissimo, ascrivibile a Camerino e al periodo della signoria dei Varano. A seguire, non mancano le monete di zecche umbre e toscane, come un bel bolognino per Gubbio di Federico da Montefeltro oppure, per la longeva zecca di Lucca, un raro San Martino da 15 bolognini del 1742.

Raro è poi il testone di Ludovico II Fieschi per la piccola officina di Messerano mentre il testone milanese di Galeazzo Maria Sforza rappresenta un “classico” da collezionare del periodo a cavallo fra periodo tardo medioevale e Rinascimento.

Ricca la scelta di monete di Napoli, nell’Asta Fiorile di Numismatica Picena: segnaliamo ad esempio un affascinante mezzo ducato di Filippo II relativo al periodo come principe di Spagna e il sempre piacevole tarì, di Carlo II, con al rovescio il globo terrestre sormontato da corona, fascio e cornucopia traboccante di frutti.

Tornando in Centro Italia, infine, e seguendo l’ordine alfabetico delle zecche ci piace mostrarvi un raro grosso di Perugia del XIV secolo, riferibile alla cedola di emissione che il Comune della città umbra promulgò nel 1321. Altri grossi medievali interessanti in catalogo sono i ben noti matapan di Venezia, disponibili per vari dogi. Raro, infine, e sempre ricercato il grosso di Volterra al tipo dell’agontano, monetaa emessa dalla città toscana a cavallo tra XIII e XIV secolo, per un breve periodo.

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Monete dei papi e degli Stati pontifici

Ampia la selezione, nel catalogo dell’Asta Fiorile, per quanto attiene le monete papali – per la maggior parte di piccolo modulo – a iniziare da quelle del primo Cinquecento. Segnaliamo innanzi tutto due mezzi giuli di Leone X, il primo per Roma e il secondo per Perugia, quest’ultimo rarissimo da reperire sul mercato.

Seguono interessanti e rare monete per Clemente VII (bello in particolare, per questo pontefice, un mezzo giulio per Roma) e Clemente VIII (spicca un raro mezzo grosso con gradevole patina). Da scorrere con attenzione i lotti seguenti fra i quali non mancano le curiosità come un esemplare in argento di Clemente XII, forse una prova di grosso realizzata con i coni dello scudo d’oro o forse un falso d’epoca della stessa moneta, privo di doratura.

L’Asta Fiorile offre anche monete dei domini pontifici d’Oltralpe, con numerosi esemplari della zecca di Avignone e Carpentreas, e una ricca scelta di sampietrini e madonnine e di monete dell’officina monetaria che per un breve periodo fu attiva a Fermo, nelle Marche, alla fine del XVIII secolo fra pontificato di Pio VI e Prima Repubblica Romana. Concludiamo con un’altra zecca “periferica”, quella di Terni, per la quale l’asta propone una piacevole muraiola da otto baiocchi del 1797.

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TESTO DI CHIUSURA ASTA

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