La Eesti Pank conferma di coniare monete metalliche solo “on demand” | E, a sorpresa, oltre il 40% del valore è formato da pezzi da 1 e 2 cent
di Mathias Paoletti | La Banca centrale estone (Eesti Pank) ha fatto sapere – in un recente rapporto firmato dall’analista Martti Naksi – di aver adottato il criterio di coniare nuovi contingenti di monete metalliche per la circolazione in base alla domanda effettiva dei soggetti economici (banche e negozi).
Nel primo trimestre 2020, ad esempio, Tallinn ha emesso 4,2 milioni di monete per un controvalore di 2,9 milioni di euro mentre 0,6 milioni di monete – del valore complessivo di 0,8 milioni di euro – sono state restituite alle filiali della stessa banca centrale.
Tra le monete emesse durante il primo trimestre in Estonia, il 42% era costituito da pezzi da 1 e 2 centesimi di euro. Questa osservazione è interessante dal momento che si riferisce ad un paese dell’Eurozona che da tempo mette in dubbio l’utilità di proseguire nella produzione di monete da 1 e 2 centesimi, ritenute anti economiche se non inutili.
Contrariamente a quanto spesso si legge, infatti, sia la popolazione che le aziende commerciali estoni continuano a richiedere i piccoli tagli. Dunque, la “guerra dei contanti” tra i sostenitori del denaro digitale e i fan di quello sonante non è ancora destinata a finire.
Almeno in Estonia gli euro centesimi resistono: se vuoi saperne di più sull’argomento d’Estonia leggi qui un nostro precedente articolo.