In argento e cupronichel, mostrano i simboli della democrazia ungherese risorta nel 1989-1991 | Diametro e peso da medaglia per due monete da primato
a cura della redazione | Ci furono granmdi dimostrazioni di massa e un’opposizione finalmente unificata che, nel 1989 in Ungheria, portarono alle prime elezioni libere di una nuova era per il paese. Quando l’ultimo soldato sovietico lasciò il territorio magiaro, il 19 giugno 1991, gli obiettivi per cui gli eroi della rivolta del 1956 si erano sacrificati divennero realtà.
Per ricordare quello storico passaggio la Magyar Nemzeti Bank ha emesso due monete di primato: una d’argento prrof del valore nominale di 30.000 fiorini ed una da 3.000 fiorini battuta in cupronichel.
Entrambe hanno un diametro di mm 59,75 e sono state ufficialmente emesse il 2 maggio, nel trentesimo anniversario della prima seduta dell’Assemblea nazionale liberamente eletta.
Il dritto si basa su un famoso poster della campagna del 1989 disegnato da István Orosz, che mostra il nuovo stemma che schiaccia i simboli socialisti dell’emblema precedente.
Al rovescio campeggiano invece quattro simbolici giovani alberi che sfondano un muro di mattoni, un’allegoria degli sforzi democratici – non violenti e sempre all’insegna della protesta civile – per abbattere e distruggere il vecchio sistema di governo filo sovietico.
Nessun volto, nessun nome, solo simboli identitari e collettivi per queste monete.
La parte inferiore del rovescio elenca gli eventi più significativi della transizione politica, con le date chiave poste su nove righe, dal primo raduno dell’opposizione del 15 marzo 1989 a quel 19 giugno 1991 in cui l’Armata rossa abbandonò definitivamente la bella Budapest e il territorio ungherese.
L’artista Balázs Bitó ha disegnato le due monete da primato; la versione in argento proof da tre once di fino ha una tiratura di 5 mila pezzi; 7 mila, invece, le monete in cupronichel fior di conio.
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