Risalgono alla complicata Sede Vacante del 1721 uno scudo e un doppio scudo in oro su cui appare un’esortazione legata alla solennità della Pentecoste
di Antonio Castellani | Nella solennità di Pentecoste la Chiesa celebra la discesa dello Spirito Santo su Maria e gli apostoli riuniti insieme nel Cenacolo. Con la Pasqua e il Natale costituisce una delle feste più importanti del calendario liturgico, e segna l’avvio della chiamata missionaria della Chiesa stessa.
La discesa dello Spirito Santo è narrata al capitolo 2 degli Atti degli Apostoli: “Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi”.
Quel dono universale dello Spirito Santo, e della sua discesa ad illuminare gli uomini, viene evocato anche su due monete papali coniate in occasione della Sede Vacante 1721 – scudo e doppio scudo d’oro, entrambe rarissime – e in cui camerlengo era il cardinale Annibale Albani, il cui stemma campeggia al dritto.
Al rovescio, invece, alla colomba raggiante, con lingue di fuoco, è abbinato l’auspicio in latino VBI ERANT SEDENTES (“Dove essi sedevano”) a ribadire come, dopo i ben ventuno anni di pontificato di Clemente XI Albani, fosse quanto mai necessario “un aiuto dal cielo” per la scelta del nuovo papa.
Non fu un conclave semplice, del resto: tre fazioni (quella imperiale, quella filo borbonica e quella “clementina”, guidata proprio dal cardinale Annibale, nipote del defunto pontefice) si contrapponevano; inoltre, due cardinali risultavano scomunicati e un altro non era stato nemmeno ordinato sacerdote.
Dopo oltre un mese di trattative, dal 31 marzo all’8 maggio 1721, e la bellezza di 75 scrutini, al soglio di Pietro fu eletto Innocenzo XIII dei Conti di Segni che avrebbe ricoperto la carica, senza grandi scossoni né sul piano dottrinale che su quello delle relazioni internazionali della Santa Sede, fino al 1724.
Per quanto riguarda il cardinale Annibale Albani, che era fratello del papa appena scomparso, nel 1730 fu nominato vescovo di Sabina e quindi, nel 1743, vescovo di Porto e Santa Rufina.
Fino al 23 febbraio 1747, Annibale continuò anche a ricoprire la carica di cardinale camerlengo e, fino alla nomina a cardinale del fratello, stabilita da papa Innocenzo XIII, è stato il porporato italiano più giovane.
Amante delle arti e mecenate della letteratura ecclesiastica, ha lasciato una ricca biblioteca, una galleria di dipinti e sculture e un’importante collezione di monete che sono poi confluite nel Medagliere Vaticano.