Scoperte 83 tonnellate di lingotti di rame placcato, spacciati come metallo prezioso | Da Wuhan uno scandalo che rischia di “contagiare” il mercato cinese
di Mathias Paoletti | Le notizie dell’esistenza, sul mercato globale, di lingotti di tugsteno o di rame ricoperti d’oro e spacciati per metallo prezioso non sono una novità, ma ora dalla Cina giunge la notizia di una contraffazione senza precedenti, che potrebbe avere delle gravi conseguenze.
Protagonista è la città di Wuhan che è ormai tristemente nota come “culla” della pandemia da Covid-19. Qui la Wuhan Kingold Jewellery, una società che si sponsorizzava con uno slogan inneggiante ad “un futuro dorato” si è fatta prestare da diversi istituti finanziari cinesi e da grandi investitori privati circa 20 miliardi di Yuan, pari a ben 2,8 miliardi di dollari, in cambio di un pegno consistente in oro lingottato per la bellezza di 83 tonnellate.
Tutto sembrerebbe nella norma per una società che ha come attività la raffinazione e lavorazione dell’oro, peccato che di metallo prezioso ve ne fosse solo una piccola quantità. Nel mese di maggio uno dei creditori, Dogguang Trust, ha effettuato dei test scoprendo che i lingotti affidati come garanzia erano semplicemente di rame placcato. Quindi, un test simile è stato effettuato sull’oro depositato presso la società Minsheng Trust con identico risultato.
Connivenza nascosta o vera e propria superficialità? Non lo sappiamo ma, vista la differenza di peso specifico fra oro e rame, sarebbe bastata una semplice pesatura e una valutazione del volume a rivelare la truffa.
Lo scandalo rischia ora di creare un effetto domino nel settore finanziario e “contagiare”, a partire da Wuhan il settore del bullion cinese perché molti dei prestiti ottenuti dalla Wuhan Kingold Jewellery erano garantiti da assicurazioni che adesso si rifiutano di rimborsare le società danneggiate.
E lo scandalo si allarga, dato che la società protagonista della più grande contraffazione in oro dell’epoca recente è anche andata in default su due bond per diversi miliardi di yuan ed è stata è stata cacciata dal mercato aureo ufficiale della Cina, lo Shanghai Gold Exchange.