La richiesta globale d’oro nel primo trimestre è stata limitata, nonostante gli acquisti delle banche centrali e la ripresa del mercato indiano
a cura della redazione | “La richiesta globale d’oro nel primo trimestre del 2019 – dichiara il World Gold Council nel consueto report periodico sul tema – è stata trainata dagli acquisti delle banche centrali e dagli ETF basati sul metallo prezioso”.
Il primo trimestre 2019 è stato, in ogni caso, piuttosto debole e la domanda globale d’oro è scesa al minimo degli ultimi tre anni collocandosi ad appena 984.2 tonnellate.
L’acquisto di lingotti a fini di riserva da parre delle banche centrali è proseguito: le scorte auree globali sono cresciute infatti nel periodo di 145,5 tonnellate.
Anche gli ETF Gold-backed (il cosiddetto “oro di carta”) hanno registrato una crescita: i flussi trimestrali in questi prodotti sono cresciuti del 49% attestandosi 40,3 t.
Gli investimenti totali in termini di lingotti e monete hanno ceduto in modo frazionario collocandosi a 257,8 tonnellate (-1%), a causa di un certo calo della domanda di lingotti compensato in parte dai maggiori acquisti di monete da investimento che, nel periodo, sono cresciuti del 12% fino a 56,1 tonnellate.
La domanda di metallo prezioso per gioielleria è cresciuta su base annua fino ad attestarsi a quota 530,3 tonnellate, principalmente grazie alla crescita del mercato indiano, ritornato più dinamico.
Il volume d’oro utilizzato per le nuove tecnologie, invece, è sceso al minimo da due anni fino a sole 79,3 tonnellate.
L’offerta di oro mondiale, compressivamente, è rimasta praticamente invariata, appena 3 tonnellate in meno su base annua a quota 1.150 tonnellate.
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