Nuovo decreto del premier Conte nella notte | L’Italia intera dichiarata zona protetta | Ottomila i contagiati e oltre cinquecento i decessi | Gli hashtag quotidiani che possono fare la differenza
di Roberto Ganganelli | Mentre scrivo – sono le 7.30 del mattino del 10 marzo 2020, un giorno che ricorderemo probabilmente per sempre – sono già operative le nuove, stringenti misure anti coronavirus annunciate in nottata dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte e che, di fatto, hanno trasformato l’Italia intera in zona protetta.
No assembramenti, distanza di sicurezza, spostamenti limitati
Massime limitazioni agli spostamenti, che devono essere giustificati con autocertificazione, divieto di assembramento assoluto anche all’aperto, chiusura alle 18 dei locali pubblici. Almeno fino al 3 aprile. Questo, senza contare le tante norme già in vigore e le indicazioni di corretto comportamento quotidiano già ripetute infinite volte.
“Abbiamo adottato una nuova decisione che si basa su un presupposto: tempo non ce n’è“, ha detto il premier. “I numeri ci dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi, delle persone ricoverate in terapia intensiva e subintensiva e anche delle persone decedute. La nostre abitudini quindi vanno cambiate. Vanno cambiate ora”.
Le cifre di un’emergenza nazionale senza precedenti
Oltre ottomila i contagiati, nell’ordine di cinquecento i decessi. Servono altre cifre per convincere i giovani che si sentono “ingabbiati” o quanti si reputano irrazionalmente “immuni” a fermare ogni tipo di comportamento irresponsabile? Dati alla mano, il 20% dei positivi al Covid-19 sono under 50 e nessuno, nessuno può ritenersi al sicuro.
Perfino l’onnipotente mondo del calcio è stato messo in quarantena, quel “mondo a parte” che vive nel nostro Paese e che sprezzante, fino all’ultimo – non solo per dare alla gente un modo per alleggerire le tensioni – ha tenuto duro facendo giocare partite a porte chiuse.
Le parole chiave che possono fare la differenza
Col sorriso, ma anche con evidente preoccupazione, tanti cantanti e attori famosi – da Fiorello a Ligabue – hanno diffuso un hashtag – un tempo lo avremmo chiamato “tam tam telematico” – che recita #iorestoacasa.
Anche da chi scrive e dalla nostra redazione, che continuerà a lavorare compatibilmente con le difficoltà legate al momento, vi giunge lo stesso invito seguito da alcune ulteriori “parole chiave” che in questo momento possono fare la differenza: #rispettodelleregole, #prudenza, #consapevolezza, #razionalità.
Limitare il rischio di diffusione del coronavirus si può
I rischi per la nostra vita e per quella delle persone che ci circondano possono dipendere in buona parte dal rispetto di poche parole chiave: facciamone tesoro, senza eccezioni.
In tal modo aiuteremo noi stessi, i nostri cari e le centinaia di migliaia di persone, da quanti lavorano nel sistema sanitario alle forze dell’ordine e alla protezione civile, che già da settimane si impegnano ogni giorno per farci superare quella che per l’Italia è “l’ora più buia”.
Ecco il testo integrale del Dpcm 9 marzo 2020
Leggi e scarica qui il testo integrale del decreto del 9 marzo 2020 contenente le norme aggiornate da seguire in tutto il territorio nazionale. Accedi qui al portale del Ministero della salute dedicato a informazioni e norme relative all’emergenza coronavirus.