Dopo Gabriele e Michele, l’arcangelo Raffaele reinterpretato da Gabriella Titotto appare sulla più preziosa moneta in oro della serie vaticana
di Antonio Castellani | Con l’emissione di lunedì 6 dicembre, la Zecca dello Stato Vaticano ha dedicato la moneta in oro da 200 euro a Raffaele, concludendo così il ciclo triennale dedicato agli arcangeli. L’artista Gabriella Titotto ha raffigurato Raffaele assieme al giovane Tobia, al suo fedele cagnolino e ad un pesce. Scopriamo perchè…
Raffaele, l’angelo della salute
In alto sul rovescio è stata apposta una legenda latina: DEVS SANAT (“Dio guarisce”). Il nome Raffaele – in ebraico antico – significa, infatti, “Dio guarisce”.
Non a caso Raffaele è considerato l’angelo della salute; è patrono dei fidanzati e degli sposi, dei farmacisti e degli oculisti ma anche dei viandanti. Nell’iconografia religiosa viene spesso rappresentato insieme ad un pesce e ad un vasetto di medicamenti.
Insieme al piccolo Tobia per una pagina biblica
Una bellissima interpretazione, elegante e lieve, quella di Gabriella Titotto per questa scena biblica che nei secoli ha avuto tante interpretazioni da parte di pittori famosi e che era apparsa in moneta una sola volta, sulla magnifica mezza piastra di papa Clemente XI Albani dell’anno VII di pontificato. In quel caso l’autore si era ispirato in modo diretto a un’opera di Pietro da Cortona.
Raffaele compare invece, per la prima volta nel libro di Tobia, nell’Antico Testamento della Bibbia cattolica, con il nome di Azaria (“Colui che aiuta”).
L’ Arcangelo accompagna il giovane Tobia, inviato dal padre cieco, a compiere un lungo viaggio, durante il quale, su consiglio di Raffaele, il giovane sconfigge un enorme pesce da cui estrae il fiele, il cuore e il fegato; incontra e sposa Sara, che viene liberata dal demonio grazie alle interiora del pesce.
Al ritorno a casa, Tobia sparge il fiele sugli occhi del padre che recupera la vista. Soltanto alla fine del libro Raffaele svelerà la sua natura angelica…
Il dritto della moneta propone – come sempre accade da quando il pontefice ha manifestato la volontà di non apparire col ritratto sulle coniazioni vaticane – lo stemma araldico con chiavi e mitria vescovile, e il motto MISERANDO ATQUE ELIGENDO, su un nastro che si intreccia con i fiocchi e i cordoni.
Una tiratura di soli 499 pezzi per la moneta vaticana più preziosa
Coniata in soli 499 esemplari dall’officina monetaria di IPZS, la 200 euro vaticana ha un diametro di 38,5 millimetri e pesa ben 40 grammi d’oro al titolo di 917 millesimi.
Realizzata in versione proof, con bordo scallops, la moneta è stata battuta, come detto, su modelli di Gabriella Titotto mentre i coni sono stati incisi da Silvia Petrassi. Prezzo al pubblico stabilito dalla Zecca dello Stato Vaticano, 3498 euro.
Emessi il 6 dicembre anche i 20 euro proof Arte e fede
Sempre il 6 dicembre il Vaticano ha emesso la versione proof della moneta da 20 euro in rame dedicata a san Pietro nella serie Arte e fede: sui 3000 pezzi coniati, al rovescio, la statua bronzea del Vaticano, opera di Arnolfo di Cambio.
Questa splendida statua viene rivestita dei paramenti pontifici in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo, il 29 giugno di ogni anno; sullo sfondo della moneta, la magnifica vetrata absidale della Basilica di San Pietro, opera di Gian Lorenzo Bernini.
La moneta (32 millimetri per 15 grammi, bordo a godronatura spessa discontinua) è stata modellata da Daniela Longo e battuta da IPZS su coni incisi da Claudia Momoni. È disponibile alla fonte al prezzo di 46 euro e la fior di conio era stata emessa ad inizio maggio (leggi qui).