Grande interesse, anche per la sua ricchezza di testimonianze numismatiche, per la mostra sui Bizantini organizzata a Torino a Palazzo Madama
di Luca Oddone | A Palazzo Madama, Museo civico d’Arte antica di Torino, fino al 28 agosto 2023 è aperta la mostra Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario, a cura di Federico Marazzi con il contributo del MANN Museo archeologico nazionale di Napoli, di Palazzo Madama e del Ministero ellenico della Cultura e dello sport.
L’esposizione, già proposta dal 21 dicembre 2022 al 10 aprile 2023 al MANN è arrivata a Torino, come seconda sede, per illustrare il “millennio bizantino” con il corpus espositivo principale integrato da una duplice sezione, ideata da Palazzo Madama, dedicata al rapporto con l’area piemontese e alle monete conservate nel medagliere civico torinese.
Oltre 350 opere – sculture, mosaici, affreschi, vasellami, sigilli e monete, straordinari manufatti in ceramica, smalti, oggetti d’argento,preziose gemme e oreficerie, pregevoli elementi architettonici – danno conto delle strutture, dei sistemi organizzativi, dei commerci e dei rituali di una complessa realtà politica, testimoniando le eccellenze delle manifatture bizantine, gli incroci di cultura, gli stilemi e i simboli dell’Impero d’Oriente attraverso i secoli.
È la creatività artistica del mondo antico che transita verso il Medioevo, con un linguaggio rinnovato dalla fede cristiana e con gli innesti del mondo orientale, in particolare della cultura iranica e araba.
Parliamo di una Bisanzio legata al territorio piemontese, che vedrà nel Principato d’Acaia, fin dalle origini proiettato verso l’Oriente greco e bizantino, l’origine della dinastia dei Savoia-Acaia – formatasi dal matrimonio nel 1301 tra Filippo di Savoia e Isabella di Villehardouin, principessa d’Acaia – ma anche una strettissima connessione con la dinastia dei Paleologi, ascesa nel 1261 con Michele Paleologo al trono imperiale, conservato sino al tramonto definitivo di Bisanzio nel 1453 tramite questo suo ramo occidentale, che si dimostra capace di ravvivare gli splendori della corte aleramica, rimanendo al potere fino all’ultimo discendente, Gian Giorgio, morto nel 1533.
A proposito delle monete del medagliere civico torinese esposte, la conservatrice Simonetta Castronovo ha dichiarato: “Palazzo Madama ha cercato di arricchire questa mostra con una sezione ideata dal museo e che attinge dalle nostre collezioni numismatiche. Il museo, infatti, ha la fortuna di conservare un nucleo molto importante di monete bizantine, ben 1290, entrate nel museo negli anni ’30, come legato di Pietro Antonio Gariazzo, un ingegniere biellese che diventò conservatore onorario delle collezioni numismatiche di Palazzo Madama e lavorò a fianco dell’allora direttore Vittorio Viale.
Gariazzo schedò le monete che il Museo civico già possedeva e donò poi le proprie collezioni al museo. Abbiamo selezionato una settantina di monete bizantine che vanno dalla tarda antichità, in particolare dell’epoca dell’imperatore Eraclio (575-641), fino al XV secolo. Si tratta di oggetti raffinatissimi, sono tutte monete d’oro con il ritratto dell’imperatore, ma sono oggetti piccoli e di difficile lettura per il visitatore.
Le abbiamo quindi ordinate su una linea del tempo. La grafica delle vetrine permette di identificare immediatamente ogni imperatore. Ogni moneta è descritta dritto e rovescio, con l’iconografia, il nome dell’imperatore e la cronologia, in modo che anche il visitatore meno esperto possa orientarsi di fronte a questi personaggi che difficilmente conosce”.
Anche se la mostra Bizantini. Luoghi, simboli e comunità di un impero millenario è di fatto in chiusura, ci piace segnalarla per la sua originalità e il suo interesse. Per il video di introduzione cliccate qui, per quello sulle monete bizantine cliccate qui.