Molti sanno che, dell’articolata struttura della Banca d’Italia, fa parte il servizio Tesoreria dello Stato; molti meno cittadini sono invece al corrente del fatto che questo servizio possieda un deposito di “beni di vario genere” che si sono accumulati nel corso di decenni, all’incirca dagli anni Trenta agli anni Novanta del secolo scorso.
Il direttore generale di Bankitalia Luigi Federico Signorini (foto Tiziana Luise da Wikipedia)
Nel 2016 un’interrogazione parlamentare accese i riflettori su questi beni che, sottoposti da allora a una sistematica ricognizione, sono stati studiati e approfonditi in un volume dal titolo Beni svelati. La singolare vicenda dei depositi custoditi nel caveau della Tesoreria dello Stato.
Un volume di 208 pagine per raccontare storie di “beni svelati”
L’opera è stata presentata l’8 febbraio scorso in un convegno che si è tenuto al Centro convegni “Carlo Azeglio Ciampi” in Via Nazionale a Roma, organizzato da MEF, MiC e Bankitalia e al quale hanno partecipato esponenti delle diverse istituzioni coinvolte.
Luigi Federico Signorini, direttore generale della Banca d’Italia, ha sottolineato che “Si tratta di oggetti di varia natura. Alcuni sono oggetti di pregio intrinseco, piccolo o grande: gioielli, lingotti d’oro o di platino. Altri hanno un preciso valore storico, perché contribuiscono a documentare alcuni momenti di rilievo della storia finanziaria del nostro paese. Altri, infine, sono oggetti semplici e domestici, e in questo sta il loro valore: ci parlano della vita quotidiana degli italiani in un lungo arco di generazioni.
Medaglie e decorazioni dall’archivio dell’ex Opera nazionale combattenti (screenshot dal Pdf del volume Beni svelati)
La Commissione ha compiuto un lavoro impegnativo durato quasi sei anni, ostacolato dal Covid ma mai interrotto. Alcuni degli oggetti che hanno un valore venale potranno essere destinati alla vendita. Nei depositi della Tesoreria, tuttavia, è emerso soprattutto il valore storico, culturale e artistico, spesso anche umano, di numerosi reperti, che sarà giusto offrire, nelle forme più opportune, alla fruizione della collettività”.
Decorazioni e titoli storici dal caveau di Bankitalia
Tra i beni custoditi dalla Tesoreria dello Stato anche tanti oggetti numismatici: monete, certamente, sia conservate per il loro valore di metallo prezioso che per quello storico, ma anche medaglie e decorazioni, senza contare la cartamoneta italiana ed estera e interessanti reperti relativi alla filatelia e perfino al settore della scripofilia.
A quest’ultima categoria appartengono ad esempio “venti grandi sacchi pieni di obbligazioni del prestito estero 7%, in lire italiane, emesso nel 1924 dalla Repubblica di Polonia”. Si trattò del “primo prestito a favore di un governo estero nel dopoguerra ad essere emesso esclusivamente sul mercato italiano”, di 400 milioni di lire, inquadrabile in una illusoria “politica di potenza finanziaria”, come si legge nel saggio catalogo Beni svelati.
La banconota da 1000 franchi sequestrata nel 1945 ad Alessandro Pavolini (screenshot dal Pdf del volume Beni svelati)
Ben più tangibili sono le 2569 monete d’oro da una sterlina per le quali, stante l’assenza di esemplari di interesse numismatico, in futuro potrebbe essere decisa l’alienazione. Destinazione musei, invece, per “una cassa di scudi d’argento accantonati per collezioni”: si tratta di monete d’argento aderenti ai canoni dell’Unione monetaria latina, di zecche italiane pre e post unitarie e di autorità emittenti straniere per un totale di 1521 esemplari.
Tra questi prevalgono gli scudi napoleonici per Milano, Bologna e Venezia (375 esemplari), quelli di Carlo Felice (306 pezzi) e quelli di Carlo Alberto (497 esemplari): monete di varia conservazione, con esemplari anche in perfette condizioni anche se non di particolare pregio per rarità.
Banconote e medaglie protagoniste della storia del ‘900
Tra le banconote, un alto valore elvetico con una storia alle spalle: si tratta di un biglietto da 1000 franchi del 1931 sequestrato all’ex segretario del PFN Alessandro Pavolini il 15 maggio 1945 da parte degli alleati. Tra le medaglie e decorazioni, invece, ecco un fondo proveniente dall’archivio dell’ex Opera nazionale combattenti con pregevoli e rari esemplari in oro del Ventennio.
C’è anche, fra i Tesori svelati custoditi da Bankitalia, il cosiddetto “Medagliere Mussolini”, la raccolta di decorazioni che annovera anche il collare piccolo dell’Annunziata, massima onorificenza sabauda che Vittorio Emanuele III concesse al duce nel 1924.
Una delle decorazioni del “medagliere Mussolini” depositato presso la Tesoreria dello Stato (screenshot dal Pdf del volume Beni svelati)
Rinvenuto a Como dai partigiani, il medagliere di Mussolini venne consegnato nel giugno del 1945 alla Tesoreria provinciale dal prefetto reggente, Virginio Bertinelli, alla presenza del capitano Leonard Osmond, ufficiale finanziario alleato, e da lì è in seguito arrivata al caveau della Banca d’Italia.
Saggi di zecca, monete rifiutate, curiosità numismatiche
Si aggiungono, a questi tesori numismatici finalmente svelati al pubblico da una meritoria opera di censimento e approfondimento, anche monete da 500 lire Caravelle e un gruppo di monete commemorative per Guglielmo Marconi risalenti al 1974, saggiate e conservate con i rispettivi “stacchi”, ossia i frammenti d’argento prelevati per le analisi di titolo.
Il tutto, senza contare buste contenenti serie divisionali come quelle del 1970 che, all’epoca, fu impossibile recapitare ai destinatari. Fra queste una, davvero curiosa, venne restituita alla Zecca con la motivazione: “Al mittente perché è errato il nome e perché non interessa”.
Monete da 500 lire Marconi del 1974 saggiate dalla Zecca di Stato con i relativi “stacchi” (screenshot dal Pdf del volume Beni svelati)
Beni svelati. La singolare vicenda dei depositi custoditi nel caveau della Tesoreria dello Stato è dunque un’autentica miniera di notizie e storie interessanti sul XX secolo in Italia; il fatto più importante, tuttavia, è che la Banca d’Italia lo abbia reso gratuitamente fruibile a tutti in 208 pagine ricchissime di immagini, curiosità e approfondimenti. Per scaricare il volume, infatti, basta cliccare qui.