Precedute da un incanto live internet dedicato alle decorazioni che si svolgerà mercoledì 27, le aste Bolaffi di novembre andranno in scena – con ben 2267 lotti tra singoli e multipli – nelle giornate di giovedì 28 e venerdì 29 novembre 2024 presso la Sala Bolaffi di Via Cavour a Torino. Venendo al dettaglio delle sessioni di vendita, giovedì 28 novembre 2024 dalle 10.00 saranno esitati i lotti 1-247 (Collezione “Seva” di monete russe), sessione alla quale seguiranno dalle 12.00  quella dedicata ai lotti 248-412 e dalle 14.30 quella riservata ai lotti 413-1185. Si proseguirà venerdì 29 novembre dalle 9.30 (lotti 1186-1651) e poi dalle 14.30 (lotti 1652-2267).

La visione lotti è presso la Sala Bolaffi da lunedì 18 a venerdì 29 novembre 2024 (sabato e domenica esclusi) dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.30. Gli esperti di Aste Bolaffi sono a disposizione per fornire fotografie, condition report e qualsiasi informazione sui lotti in vendita e rispondono al numero 011 0199101 e alla mail monete@astebolaffi.it.

La Collezione “Seva” di monete russe

“La Collezione ‘Seva’ – scrive l’appassionato conferente – si forma dopo la caduta del muro di Berlino, quando viaggi di lavoro mi portarono più volte in Russia; nei momenti di libertà, la mia curiosità e voglia di conoscenza si rifletterono nel girovagare per vicoli, negozi e bancarelle per conoscere un paese completamente nuovo. Fu proprio in uno di questi tour a Mosca (ricordo precisamente le vie di Arbat) che vidi alcune vecchie monete russe. […] L’interesse per la numismatica russa nacque così, quasi per caso, ma si trasformò subito in vera e propria passione. […] Ma fu solo con il tempo che imparai la cosa più importante: il vero collezionista ama tutte le sue monete, non solo quelle di alta conservazione e valore. […] alla conclusione che i collezionisti sono guardiani e custodi temporanei delle monete; la loro cura fa sì che queste ultime non si disperdano o deteriorino fino all’inevitabile passaggio in altrui mani. Ecco, per la Collezione ‘Seva’ è giunto.”

Dato il giusto spazio a questa testimonianza, dalla Collezione “Seva” vi presentiamo per primo proprio un raro rublo di Pietro il Grande, anno 17078 e zecca Kadashevsky che apre al lotto 1 il catalogo delle asta Bolaffi di novembre con una base di 3000 euro. Molto rari, invece, i due copechi 1740 della zarina Anna coniati a San Pietroburgo offerti al lotto 55, splendidi e meritevoli di 1000 euro di base mentre parte da 10.000 euro la rara moneta in oro da 10 rubli datata 1769 di Caterina II al lotto 87. E della stessa sovrana, anno 1796, vi presentiamo una 10 copechi in rame del peso di oltre 96 grammi, uno “spicciolo di peso” in conservazione elevatissima a 800 euro al lotto 102. Fine e raro il rublo nuziale del 1841 al lotto 149 (base 1500 euro) con i ritratti di Alessandro II e Maria Alexandrovna, mentre al lotto 200, a 150 euro di prima offerta, ecco il rublo del 1913 per Nicola II, commemorativo dei tre secoli della casata Romanov. Seguono molte altre monete anche successive alla caduta degli zar, con interessanti esemplari del periodo sovietico.

Monete classiche nelle aste Bolaffi di novembre

 I collezionisti di monete greche e romane troveranno nel catalogo dell’incanto del 28-29 novembre una vasta scelta di esemplari di sicuro interesse in tutti i metalli: fra le greche citiamo il lotto 255, una 3/8 di shekel del 216-211 aC, dominazione punica, rara e quasi splendida con base a 2000 euro. Parte da 1500 euro, invece, il lotto 283, un raro e bellissimo denario della Guerra sociale dell’88-87 aC mentre fra le pre imperiali ne merita 4000 il sempre ricercato aureo di Cesare con ritratto di donna velata e strumenti sacrificali al lotto 312, coniato nel 46 aC. Passando all’Impero e alla bellezza dei sesterzi in bronzo, invece, al lotto 337 a 600 euro di base ne troviamo uno di Marco Aurelio dell’anno 145 con magnifica Minerva al rovescio e, per la fase tarda del potere di Roma, tra le numerose monete in oro spicca un raro tremisse di Antemio del 467-472 al lotto 383 a 500 euro.

Monete di zecche italiane medievali e moderne

Una delle sezioni più ricche nelle aste Bolaffi di novembre 2024 è rappresentata dalle monete italiane preunitarie: iniziamo mostrandovi un affascinante denaro di Ludovico il Pio per Milano (814-840) al lotto 443, accreditato per l’alta conservazione e la rarità di 1500 euro di base; proseguiamo quindi con il lotto 460, il “ducato primigenio” di Venezia a nome di Giovanni Dandolo, coniato fra il 1284 e 1289: molto raro e quasi splendido, parte da 3000 euro. Dopo la ricca parte dedicata alle monete della Serenissima passiamo al lotto 545 dove, per la zecca di Reggio Emilia, ecco un eccezionale ducato di Ercole I (1471-1505) su cui Ercole (l’eroe, non il duca…) solleva Anteo, e al rovescio san Prospero (base 10.000 euro). Dalla piccola zecca laziale di Castro arriva invece un’altra rarità: al lotto 665, un paolo di Pier Luigi Farnese (1545-1547) al tipo dell’unicorno, molto raro e con base di 500 euro.

Tra le tante monete pontificie dell’incanto di Torino segnaliamo per primo il fiorino di camera per Ancona di Leone X (1513-1521) al lotto 702: di grande rarità e magnifica conservazione, parte dalla base di 2000 euro. Molto rara poi, fra le tante piastre in catalogo, quella per Ferrara a nome di Gregorio XV (1621-1623) al lotto 745 accreditata di 1500 euro di base. Passando a Napoli, al lotto 891 spicca una 6 ducati 1763 di altissima conservazione, proposta a partire da 1200 euro mentre al lotto 931 ecco una napoleonica di pregio, le 40 lire 1807 per Milano, molto rare e splendide alla base di 2000 euro. Almeno 10.000 euro, invece, sono necessari per mettere in collezione le rarissime 50 lire 1868-XXII di Pio IX, in stato quasi perfetto al lotto 988. Tutte da gustare anche le altre monete di questo settore, specie alcuni esemplari decimali e dei governi provvisori del Risorgimento.

Monete di Casa Savoia e del Regno d’Italia

Le aste Bolaffi di novembre in programma il 28 e 29 del mese riservano molte sorprese anche nel settore delle monete sabaude a iniziare dal lotto 1024, una doppia per Vercelli del 1577 con stemma e croce mauriziana, molto rara e alla base di 2000 euro; a seguire, è invece di 10.000 euro la partenza del lotto 1041, una magnifica quadrupla senza data del duca Carlo Emanuele I (1580-1630). Identica stima per il ducatone al tipo del centauro con motto OPPORTVNE, anno 1588 zecca di Torino, proposto al 1047 con patina iridescente. È invece di 5000 euro la base della lira “delle bandiere”, anno 1634, a nome di Vittorio Amedeo I al lotto 1072, molto rara e con magnifico ritratto. Un esemplare di alto livello della rarissima moneta da 10 scudi d’oro della Reggenza, anno 1641, fa invece bella mostra di sé al lotto 1076 alla base di 30.000 euro.

Altra Reggenza, stavolta anno 1676, per un’altra grande rarità, i 4 scudi oro al lotto 1092: moneta raffinata nello stile e di splendida conservazione, è proposta a 15.000 euro; base doppia, 30.000 euro, per il carlino da 5 doppie del 1786 a nome di Vittorio Amedeo III al lotto 1128. A cavallo tra Regno di Sardegna e Regno d’Italia è, invece, la 5 lire 1860 a nome delle Regie Provincie dell’Emilia proposta al lotto 1185: di piacevole conservazione e con bella patina, parte da 1500 euro. Al lotto 1208, invece, ecco una delle sole 294 monete da 100 lire coniate nel 1878 per Vittorio Emanuele II: un massimale rarissimo e ricercato, in catalogo con base di 20.000 euro. Ne bastano 4000, invece, per tentare di accaparrarsi le rare 50 lire 1888 di Umberto I al lotto 1224, in alta conservazione.

Per Vittorio Emanuele III, il “re numismatico”, lasciando ai lettori il piacere di gustare alcuni massimali in oro di inizio XX secolo ci soffermiamo su una prova di grande rarità, quella dei 10 centesimi Prora 1908 proposta al lotto 1251, pressoché perfetta e con base di 7500 euro. Un altro pezzo forte, le 100 lire 1925 Vetta d’Italia, sono invece al lotto 1299 alla base di 8000 euro mentre al lotto 1338 è praticamente fior di conio la 20 lire 1936-XIV Impero, alla base di 1000 euro. Il massimale della serie imperiale, peraltro con il millesimo 1937-XVI che la rende estremamente raro, è un’altra delle perle delle aste Bolaffi di novembre: la trovate al lotto 1342 a 15.000 euro di base. Da non trascurare anche le emissioni coloniali come la coppia 5 e 10 lire 1925 per la Somalia Italiana al lotto 1347 proposte da 1000 euro di prima offerta.

Collezione professor Giuseppe Di Marco

Un’altra collezione che arricchisce le aste Bolaffi di novembre 2024 è quella messa assieme dal professor Giuseppe di Marco (1928-2015), eminente medico siciliano vissuto a lungo a Modena e che si è dedicato con la moglie alla raccolta di monete del Regno di Sicilia, d’Italia, della Repubblica, di prove e progetti. In questa sezione vi presentiamo per primo il lotto 1367, una perfetta 5 lire 1878 di Umberto I a 1000 euro di base, per proseguire con il lotto 1379, 100 lire 1903 Aquila araldica sigillate Emilio Tevere “Spl+” e offerte da 10.000 euro. Bella la prova dei 20 centesimi Esagono 1918 al lotto 1428, meritevole di 800 euro di base, come al lotto 1435 quella delle 100 lire repubblicane Minerva, anno 1950, in acmonital, molto rara e a 1000 euro. Stessa base, al lotto 1436, per l’analoga prova delle 50 lire Vulcano, anche queste perfette.

Repubblica Italiana e uno sguardo sul mondo

Lasciando ai lettori il piacere di sfogliare la parte delle monete estere, delle banconote e dei lotti multipli nelle aste Bolaffi di novembre in programma a Torino il 28 e 29 del mese, qualche cenno a pezzi particolari della Repubblica Italiana a iniziare dal lotto 1447, una coppia di prove unifaci per le 10 lire Pegaso 1946 con legenda ITALIA, particolari per la ghiera che riporta il FERT sabaudo tra nodi (base 3000 euro). A seguire, le 500 lire Caravelle di prova 1957, “bandiere controvento”, sono al lotto 1450 a 5000 euro di base in conservazione fior di conio. Segue una ricca scelta di Vaticano moderno mentre, fra le monete mondiali, vi segnaliamo tre pezzi di pregio assoluto: il primo, al lotto 1583, è una pistola d’Orange a nome di Frederic Henri de Nassau del 1640, molto rara e miglior esemplare noto, a 10.000 euro di base. Proseguiamo quindi con la moneta di copertina, quella al lotto 1625: si tratta di una eccezionale 5 pound 1826 a nome del re d’Inghilterra Giorgio IV, in proof ed estremamente rara (150 pezzi coniati), meritevole di una base di 40.000 euro. E concludiamo volando in Brasile dove, dalla zecca di Minas Gerais, uscì nel 1726 la moneta da 20.000 reis del lotto 1733: segno della potenza coloniale  portoghese, è rara e accreditata di una base d’asta di 7500 euro.