Due cataloghi, più di 2500 lotti fra monete, medaglie, cartamoneta e decorazioni, il tutto con esemplari di pregio e una serie di rarità eccellenti di difficile apparizione sul mercato: questa la proposta di Aste Bolaffi per gli appassionati di numismatica
informazione pubblicitaria | Giovedì 1 e venerdì 2 dicembre appuntamento a Torino, allo Spazio Bolaffi di Corso Verona 34/D, per una due giorni di incanto numismatico: l’appuntamento di fine anno della storica ditta torinese aspetta infatti collezionisti e operatori del settore con due cataloghi di grande ricchezza per un totale di oltre 2500 fra lotti singoli e multipli. Tra questi, alcuni esemplari d’eccezione sono sigillati in slab NGC Numismatic Guaranty Company, un elemento di garanzia ormai riconosciuto a livello globale e che accrescerà anche la loro appetibilità
Apertura giovedì 1 dicembre dalle 9.30 con l’asta di ordini e decorazioni (lotti 1-175) per proseguire dalle 11.30 con i lotti 1-914 dell’incanto di numismatica. Aste Bolaffi proporrà quindi i lotti 915-2325 a partire dalle 9.30 di venerdì 2 dicembre; le pre offerte sono già aperte previa registrazione nel sito di Aste Bolaffi.
L’esposizione dei lotti è per la numismatica su appuntamento da lunedì 21 novembre a venerdì 2 dicembre 2022 (sabato e domenica esclusi) con orari 9.30-13.00, 14.00-18.30, Per le decorazioni, fino a giovedì 1 novembre con gli stessi orari e modalità ma fino a giovedì 1 dicembre. Il tutto nella sede dell’asta, lo Spazio Bolaffi di Corso Verona 34/D a Torino.
Per informazioni è possibile scrivere a info@astebolaffi.it o inviarci un messaggio attraverso il modulo di contatto. Ma è venuto il momento di sfogliare con voi i cataloghi di Aste Bolaffi dell’1-2 dicembre 2022 e di soffermarci su alcune monete, medaglie e decorazioni di particolare importanza e pregio, lasciandovi poi il piacere di approfondire l’intera offerta.
MONETE GRECHE, ROMANE, BIZANTINE, MEROVINGE, ORIENTALI E ISLAMICHE
Centonovantanove lotti di questi affascinanti settori della numismatica passeranno sotto il martello del banditore da Aste Bolaffi a partire dalle 11.30 di giovedì 1 dicembre: dopo alcuni esemplari di zecche campane ecco uno statere incuso di Crotone (n. 8 base € 1000) databile al 530-500 a.C. con il tripode, moneta di intramontabile eleganza, mentre dalla Macedonia arriva uno statere alessandrino di Tarsos del 333-327 a.C. con testa di Atena e Vittoria, di elevata conservazione (n. 15 base € 2000).
È invece a nome del re Eucratide I (170-145 a.C.) una suggestiva tetradramma in argento, di grande qualità e dalla complessa iconografia, che Aste Bolaffi propone al n. 28 alla base di € 1500; passando a Roma repubblicana, invece, tra la bella scelta di denari in catalogo si distingue ad esempio il n. 60, base € 400, battuto nel 54 a.C. con ritratti di Lucio Giunio Bruto e di Casio Servilio Ahala.
Monete cesariane e pre imperiali seguono in catalogo, mentre fra le coniazioni dell’Impero Romano si fanno apprezzare ad esempio alcuni bei sesterzi che, con le patine del bronzo e l’ampio modulo, sono fra i nominali più belli del periodo. Al n. 116, ad esempio, parte da € 750 un sesterzio di Agrippina, moglie di Germanico, con magnifico busto drappeggiato al dritto e risalente al 50-54; data invece al 294-295 un eccezionale argenteo di Galerio Massimiano dai fondi lucenti, ancora quasi in fior di conio (n. 150, base € 600).
MONETE DI ZECCHE ITALIANE: PRIMA PARTE
Tra le tante monete coniate dalle officine della Penisola, talune attive per secoli e altre per pochi anni appena, ecco un raro mezzo grosso per Bergamo a nome di Federico II di Svevia (1218-1250) offerta ad € 800 di base in conservazione quasi splendida al n. 232 del catalogo. Invitandovi a visionare le monete di Genova e Milano in catalogo, tra queste ultime ci piace mostrarvi il rarissimo filippo del 1702 al n. 247, base € 750, in conservazione non comune per questo tipo di moneta.
Per Venezia, invece, riflettori sull’osella del 1741 al n. 277, voluta da Francesco Erizzo doge nel 1741 e coniata in oro: una moneta donativo che racconta una pagina di storia veneziana di estrema rarità e proposta da € 10.000. E oro anche da Livorno, al n. 325, con una eccellente e rara pezza della rosa 1718 in slab NGC MS64+, miglior esemplare in assoluto di questo tipo sigillato dal NGC e con base di € 3000.
Fra le monete per la Roma dei papi brilla ancora d’oro il fiorino di Camera per Ancona di Leone X (1513-1521) al n. 361, base € 4000, di grande rarità e in conservazione prossima allo splendido: eccellenti i dettagli dello stemma come la scena degli apostoli Pietro e Andrea alla pesca. Rara e splendida, a seguire, la piastra 1693-II di Innocenzo XII sul cui rovescio l’arcangelo Michele trafigge Satana: con bella patina di medagliere, parte da € 1500 al n. 370 del catalogo.
COLLEZIONE VESUVIO, QUALITÀ E PASSIONE PER LE RARITÀ
Una sezione del catalogo Aste Bolaffi di numismatica dell’1-2 dicembre è riservata ad una collezione di monete napoletane messe insieme con competenza e gusto, a lungo “riposate” in medagliere e impreziosite da bellissime patine, la Collezione Vesuvio che copre i lotti 476-757. Oltre a due esemplari di saluto d’oro di Carlo I e Carlo II d’Angiò coniati fra la metà del XIII e l’inizio del XIV secolo, al n. 494 spicca l’alfonsino d’oro di Alfonso I d’Aragona (1442-1458) dai magnifici dettagli, a base € 3000, che fa coppia per perfezione con la piastra Sebeto 1735 al n. 512 quasi mai apparsa in questa conservazione (base € 3000).
Tra le monete napoletane del Rinascimento e quelle dell’ultima fase del regno si snodano decine e decine di nominali in oro, argento, mistura e rame o bronzo che fanno della Collezione Vesuvio un fiore all’occhiello dell’incanto Aste Bolaffi di fine 2022. Molto rara e splendida ad esempio la moneta da 6 ducati del 1783 al n. 550, base € 3000, mentre – sebbene non in altrettanto alta conservazione – è difficilissima da reperire, sempre per Ferdinando IV di Borbone, è la pubblica da tre tornesi del 1779 (base € 1500).
Agli appassionati approfondire la ricca scelta di monete della Collezione Vesuvio per Ferdinando II di Borbone, sul trono delle Due Sicilie dal 1830 al 1859: maestosi aurei da 30 ducati in alte conservazioni, piastre eccellenti e numerosi “spiccioli” in rame, ad esempio alcuni pezzi da 10 tornesi di grosso modulo, rari da trovare in splendido stato.
MONETE DI ZECCHE ITALIANE: SECONDA PARTE
Dal n. 758 del catalogo Aste Bolaffi si apre una ulteriore sezione dedicata alle antiche zecche italiane e subito, per la Repubblica Piemonetese di fine XVIII secolo, troviamo una moneta di eccezione, il marengo primigenio dell’anno IX al n. 759, reso speciale dalla conservazione quasi fior di conio e dai fondi speculari del tondello (base € 4000). Ricca, a seguire, la scelta di coniazioni napoleoniche per l’Italia mentre per Napoli, a nome di Gioacchino Murat, ha una base di € 3000 la 5 lire 1812, assai rara e di conservazione elevata (Bb) per il tipo (n. 887, base € 1000).
CASA SAVOIA, REGNO, REPUBBLICA, VATICANO E SAN MARINO
Da parte di Aste Bolaffi, realtà nata a Torino nel lontano 1890, non poteva mancare un’attenzione alle monete della dinastia sabauda e tra queste spicca, in catalogo, la doppia di Carlo Emanuele I del 1590 al n. 920, base € 3500, molto rara. Di grande rarità, invece, e di elevata conservazione la magnifica moneta da 80 lire 1821 di Vittorio Amedeo I offerta al n. 960 che merita € 25.000 di base. Tra le due auree coniazioni, numerosi nominali interessanti tutti da scoprire.
Tra le prime rarità del giovanissimo Regno d’Italia retto da Vittorio Emanuele II troviamo invece, alla base di € 6000, una notevole 5 lire 1866 per Napoli che Aste Bolaffi propone al n. 1082; è di € 25.000, invece, il prezzo di partenza per le 100 lire 1878, massimale della serie italiana del periodo, offerte al n. 1115 in conservazione migliore di splendida.
Stesso valore nominale, 100 lire, ma coniata nel 1880 in soli 145 pezzi la moneta la n. 1153, per Umberto I, estremamente rara e in slab NGC AU DETAILS (CLEANED), che merita ampiamente gli € 40.000 di base di vendita attribuiti in catalogo; passando alla ricca parte dedicata alle monete di Vittorio Emanuele III – tutti da apprezzare i massimali da 100 lire Aquila, Aratrice, Fascione e Vetta d’Italia disponibili – va dato spazio alla prova in oro delle 20 lire 1928 Elmetto, detta “dei marescialli” in quanto prodotta dalla Regia Zecca assieme alle prove d’argento, in non più di quindici pezzi, per essere offerta dal re ad altissime personalità fra cui, appunto, i marescialli d’Italia. Di questa moneta, al n. 1225 del catalogo, negli ultimi 40 anni non sono noti più di sei passaggi in vendita e la base di € 200.000 appare dunque assolutamente adeguata.
Dal Regno alla Repubblica per segnalarvi alcuni progetti e prove di monete: fra gli esperimenti di coniazione meno consueti, una prova tecnica su tondello delle 1000 lire bimetalliche del periodo 1997-2001 con le impronte, niente meno, che delle famose 500 lire Caravelle (n. 1266, € 1000). Da notare la mancanza del valore nominale sotto le tre navi. Per quanto riguarda il Vaticano moderno, i collezionisti potranno apprezzare la scelta di monete da 100 lire in oro di Pio XI, Pio XII e Giovanni XXIII, le serie in astuccio originale del 1940 e del 1950, complete di oro, e gli euro – sempre nel più prezioso dei metalli – coniati da Benedetto XVIe da Francesco.
LA CARTAMONETA, UN AFFASCINANTE UNIVERSO DA ESPLORARE
Invitandovi a visionare la vasta proposta di monete mondiali e di medaglie che Aste Bolaffi ha inserito in catalogo per l’incanto numismatico dell’1-2 dicembre, diamo un’occhiata alle banconote, altro settore che riserva piacevoli biglietti come il n. 1857, le 20 lire del Banco di Napoli D.M 17.08.1918, raro e in conservazione Sup a € 300 di base.
Di qualità superiore alla media, oltre che raro, ecco al n. 1864 un biglietto di Stato da 10 lire doppia effigie di Umberto I, D.M. 16.07.1918, con base di € 2500: sebbene leggermente lavorato, risulta infatti di qualità Sup e, pertanto, appetibile da tutti gli appassionati del settore.
Della massima rarità, a seguire, il 25 lire di Vittorio Emanuele III D.M. 25.05.1902 al n. 1880: con base di € 6000, conserva la freschezza della carta e dei colori nonostante gli usuali difetti e ritocchi presenti su questa “sfortunata” tipologia della serie italiana. Un secondo esemplare è offerto al lotto successivo.
Tra le banconote repubblicane, invece, segnaliamo una 100.000 lire Primavera D.M. 01.07.1980 serie sostitutiva XA, molto rara e in conservazione Sup, che al n. 1989 del catalogo parte da una base di € 800. Seguono altre banconote, anche straniere, e una serie di lotti multipli che chiudono il catalogo e che vi invitiamo a visionare con cura.
ORDINI E DECORAZIONI, LA BELLEZZA DEI “SEGNI D’ONORE”
Un catalogo a parte, nell’ambito delle aste di dicembre, è riservato alla faleristica con una raccolta di insegne di merito, soprattutto mondiali, che verranno battute giovedì 1 dicembre dalle 9.30: ben 175 lotti con alcune autentiche rarità, ad iniziare dal set al n. 1, proveniente dall’Arabia Saudita (Ordine di re Abdul Aziz al Saud, croce da commendatore) che merita una base di € 2000. Dalla Germania proviene invece un bel distintivo per i senatori onorari dell’ateneo di Rostock risalente a circa un secolo fa, con parziale smaltatura (n. 19, base € 300). Seguono altre decorazioni tedesche, mentre la croce pendente da commendatore del Distinto ordine di san Michele e san Giorgio, un “classico” per i collezionisti di onorificenze britanniche, è al n. 25 alla base di € 300.
Fulcro di questo catalogo Aste Bolaffi è tuttavia una raccolta di decorazioni, medaglie, distintivi di servizio e di merito relative all’Iran di prima della Rivoluzione islamica. I tempi degli scià, insomma, con le insegne dell’Ordine di Pahlavi, un cui collare da commendatore è stimato € 2000 al n. 34, mentre è di € 1500 la base della rispettiva placca, al n. 35. Entrambe le decorazioni spiccano per la bellezza degli smalti.
Per l’Italia, segnaliamo al n. 114 a € 2000 di base un medaglia mauriziana per merito militare 3° tipo (1954), modulo piccolo e astuccio originale e una rara medaglia al merito per lungo comando della Repubblica Italiana, in oro, al n. 120 con base di € 1200. E concludiamo quest’anteprima degli incanti Aste Bolaffi dell’1-2 dicembre con una rara medaglia del 1910 per la traversata in aereo delle Alpi nell’ambito del Circuito aereo internazionale organizzato in quell’anno: un premio da avventurosi pionieri, in oro e raro, con base di € 800 al n. 123.