Con la Astarte web auction 4, la ditta elvetica Astarte presenta un nuovo incanto live in programma sulla piattaforma Biddr.com (clicca qui per accedere al catalogo) per domenica 7 aprile a partire dalle ore 16.00.
Assommano a 346 i lotti di questa vendita, con un’ampia scelta di monete greche (ben 151), numerosi esemplari romani repubblicani, imperiali e provinciali (complessivamente 136), monete bizantine e una miscellanea di monete e medaglie mondiali di varie epoche. Spicca, fra le monete romane, la Staffieri Collection di monete alessandrine, 44 esemplari dalla fine del III all’inizio del VII secolo.
Vi ricordiamo che per inserire le offerte preliminari e partecipare live alla Astarte web auction 4 è necessario registrarsi gratuitamente su Biddr.com; la registrazione va effettuata almeno 12 ore prima dell’asta e deve essere approvata dagli organizzatori.
Invitandovi a visionare il catalogo completo della Astarte Web Auction 4, passiamo ora a mostrarvi alcuni degli esemplari più particolari e interessanti, ricordandovi che le offerte pre asta sono già aperte e che per informazioni potete scriverci all’indirizzo auction@astartesa.com.
Lotto 18: un mezzo siclo dei tempi di Annibale
Fu coniata a Metaponto, in Lucania, durante l’occupazione annibalica del 215-207 a.C. circa.questa bella moneta con al dritto Atena a destra, con elmo corinzio crestato e al rovescio la classica spiga d’orzo con foglia e la legenda META in basso a sinistra. Base di 100 Chf per questa moneta con patina dall’attraente tonalità di grigio intenso, ben centrata e dai raffinati dettagli.
Lotto 44: un tetradramma di Paeonia al tipo alessandrino
È riferibile a re Audoleone, 315-286 a.C. circa, questa moneta forse coniata ad Astibos intorno al 300-286 a.C. Emissione a nome e titolo di Alessandro III di Macedonia raffigura Eracle a destra, con indosso un copricapo di pelle di leone. Sul rovescio ΑΛΕΞΑΝΔΡΟΥ e nel campo Zeus seduto su un trono senza schienale, con l’aquila con le ali chiuse nella destra tesa e lo scettro nella sinistra; nel campo a sinistra, M all’interno del cerchio. Moneta estremamente rara, è proposta da 50 Chf di partenza.
Lotto 53: una bella e iconica civetta dalla polis di Atene
Tra le monete più note nella produzione attica ci sono le civette di Atene, come questa del 454-404 a.C. circa. Una tetradramma con testa di Atena a destra, con elmo attico crestato decorato con palmette e motivi floreali, orecchino e collana. Al rovescio l’etnico AΘΕ verticale a destra e la civetta in piedi a destra, con la testa di fronte, ramo d’ulivo e mezzaluna a sinistra, il tutto entro un quadrato incuso. Di bellissima patina e conservazione, ha una base di 200 Chf.
Lotto 66: il cinghiale e il leone su un emiobolo di Kyzicos
È di 50 Chf la base, in vendita Astarte web acution 4, per questa piccola e intrigante coniazione in argento: coniata a Kyzico, nella Misia, nel 450-400 a.C. crica, ci mostra al dritto la protome di cinghiale e un tonno, al rovescio unatesta di leone ruggente a sinistra con criniera sollevata, il tutto entro quadrato incuso. Una monetina anepigrafe che mostra tutta la capacità degli incisori del tempo e richiama simbolismi antichissimi.
Lotto 91: dalla Pamphilia una dracma ai tipi del guerriero
Risale circa al periodo 420-360 a.C. una bella dracma della zecca di Aspendos sul cui dritto un guerriero cavalca un cavallo impennato, scagliando una lancia con la mano destra. Al rovescio, alla legenda ΕΣTFEΔΙΙΥΣ in esergosi abbina di nuovo un cinghiale, stavolta a figura intera, con la criniera e che grufola a terra. Moneta attraente e ben patinata, è proposta in catalogo da 100 Chf di base.
Lotto 105: variante inedita per uno statere di Kelenderis
Merita almeno 400 Chf, invece, lo statere di Kelenderis, zecca della Cilicia, coniato nel periodo 410-375 A.C. che presenta sul dritto un elegante giovinetto nudo, con in mano la frusta, mentre scende da un cavallo impennato verso destra. Elegante composizione come elegante è la capra sul rovescio, inginocchiata a destra, testa a sinistra, all’interno di un cerchio incuso con l’etnico KEΛEN sopra. Variante inedita di questa tipologia, la moneta spicca per il nitore dei dettagli nonostante tracce di una doppia battitura sul rovescio.
Lotto 116: la fiera Atena dall’elmo a triplice cresta
Balakros, satrapo di Cilicia negli anni 333-323 a.C. fece coniare a Tarso questo affascinante statere sul cui dritto campeggia il busto frontale di Atena, drappeggiato, con elmo e collana a triplice cresta. Al rovescio, invece, Baaltars seduto a sinistra sul trono tiene lo scettro (dalla punta a forma di fiore di loto) nella mano destra mentre la sinistra tiene la clamide alla vita; [spiga di grano] e grappolo d’uva a sinistra; T sotto il trono. Esemplare con patina antica e uniforme, ben centrato, merita 150 Chf di base.
Lotto 144: il darico, moneta arcaica dal fascino eterno
L’Impero achemenide, nel periodo da Dario I a Serse II, produsse darici in oro che restano il sogno di tanti collezionisti di monete classiche. Questo fu battuto a Sardi nel 485-420 a.C. e ci mostra al dritto il gran re, o un eroe persiano, in corsa e inginocchiato verso destra, con in mano una lancia e un arco, la faretra sulla spalla. L’esemplare in catalogo Astarte web auction 4 ha una base di 800 Chf.
Lotto 154: Tanit e il cavallo, un’eleganza senza parole
Con al dritto la testa di Tanit con corona di spighe di grano, orecchino a triplo pendente e collana con nove pendenti, questo statere in elettro della zecca di Cartagine risale al 290-270 a.C. circa e al rovescio riporta il tipico soggetto del cavallo a figura intera. Una moneta anepigrafe simbolo della potenza della città e che viene proposta a 300 Chf di base.
Lotto 167: interessante denario della famiglia Minucia
Passando alla monetazione romana repubblicana della Astarte web auction 4, ecco un denario del 134 a.C. a nome di T. Minucius. C.f. Augurinus che alla classica testa di Roma con elmo alato, e al valore X dietro il collo, abbina un rovescio particolare: una colonna al centro, ai lati rispettivamente L. Minucius Auguriunus e M. Minucius con i loro nomi e in alto ROMA. Bell’esemplare di non facile reperimento, parte da 50 Chf.
Lotto 177: tre prore di nave per un asse in bronzo
Risale all’anno 90 a.C. un bell’asse in bronzo del magistrato C. Vibius C.f. Pansa. 90. Magnifica patina scura per questa moneta che ritrae Giano barbuto sul dritto e tre prore di galea al rovescio: specchio della consolidata potenza navale romana, la moneta è proposta da 40 Chf di partenza.
Lotto 182: un denario cesariano al tipo dell’elefante
Ecco una delle monete più note a nome di Giulio Cesare, il denario di zecca militare del 49-48 a.C. con il dritto caratterizzato dall’elefante che calpesta un serpente cornuto. All’esergo CESARE. Al rovescio gli strumenti sacrificali. Una moneta che, pur con qualche debolezza di conio, appare gradevole anche per la leggera patina e che viene offerta da 100 Chf di base.
Lotto 207: la bellezza di Vesta su un’asse di Caligola
Proviene dalla zecca di Roma e risale al 37-38 questo bellissimo esemplare imperiale con testa nuda di Caligola abbinata a un rovescio con Vesta drappeggiata seduta a sinistra sul trono, che tiene la patera nella mano tesa destra e lo scettro nella mano sinistra. In alto VESTA, ai lati grandi lettere S e C rispettivamente a sinistra e a destra. Davvero pregevole, questo asse merita 80 Chf di partenza.
Lotto 237: il follis di Galerio Massimiano al tipo della Moneta
È a nome di Galerio Massimiano, come cesare (286-305), questo follis in bronzo per Ticinum battuto negli anni 300-303. MAXIMIANVS NOB CAES con testa laureata a destra e al rovescio SACRA MONET AVGG ET CAESS NOSTR con al centro la personificazione della Moneta stante a sinistra con bilancia e cornucopia. Attraente la patina scura, nitidi i dettagli. La prima offerta è di 30 Chf.
Lotto 272: una bellissima maiorina a nome di Costante
Dalla zecca di Alessandria, anni 348-350, ecco una bella maiorina a nome di Costante, sul trono nel periodo 337-350. L’imperatore con legenda D N CONSTANS PF AVG, e con in mano un globo, domina il dritto mentre il rovescio è del tipo FEL TEMP REPARATIO e vede Costante in piedi a sinistra con labaro e scudo e con due prigionieri legati inginocchiati davanti a lui. Perfettamente centrata e con uno splendido ritratto, questa moneta è in catalogo Astarte web auction 4 alla base di 50 Chf.
Lotto 296: Costantino divinizzato su un follis per Alessandria
Sempre dalle monete alessandrine della Staffieri Collection, ecco un follis per Costantino, morto nel 337, in seguito divinizzato. La moneta, del 347-348 circa, lo vede velato sul dritto e a figura intera, avvolto nel sudario, sul rovescio. Esemplare interessante e di gradevole conservazione, è proposto a 50 Chf di base d’asta.
Lotto 297: uno scintillante solido a nome di Costante II
Passando alla monetazione bizantina, ecco un bel solido di Costante II, 641-668, battuto fra il 651 e il 654 e che porta sul dritto il busto frontale coronato e drappeggiato dell’imperatore, con globo crucigero. Al rovescio la legenda VICTORIA AVGЧ H con la croce su tre gradini e la sigla CONOB in esergo. Davvero attraente, questo esemplare merita una prima offerta a 300 Chf.
Lotto 300: un solido del IX secolo al tipo del Cristo benedicente
Sempre da Costantinopoli, zecca attivissima per lunghi secoli, viene questo solido di Basilio I il Macedone, con il figlio Costantino, 867-886. Collocabile come coniazione agli anni 870-871, è proposto da 300 Chf e al dritto raffigura Cristo nimbato, seduto di fronte, benedicente e con in mano il Vangelo. Al rovescio i busti frontali coronati di Basilio e Costantino che sorreggono tra loro la croce patriarcale. Esemplare molto attraente, piccolo graffio al dritto, perfettamente centrato.
Lotto 301: il miliarense con la Vergine Maria e il Bambino
Chiudiamo questa selezione dall’incano Astarte web auction 4 del 7 aprile 2024 con un miliarense di Romano III Argiro, 1028-1034, battuto a Costantinopoli nel 1030. Al dritto la legenda ΠAPΘЄNЄ COI ΠOΛVAINЄ (“In te, Vergine molto lodata”) con la Vergine nimbata, in piedi di tre quarti a destra su sgabello, che tiene tra le braccia il Cristo bambino anch’egli nimbato; nel campo, M – Θ. Al rovescio OC HΛΠIKЄ ΠANTA KATOPΘOI (“[Per colui] che ha sperato, tutte le cose possano rimettersi in piedi”); Romano III Argiro in piedi di fronte con in mano la croce patriarcale e un globo crucigero. Base d’asta 100 Chf.