Si svolgerà il 21 marzo 2024, con due sessioni live rispettivamente alle ore 15.00 e alle 17.00 (termine delle offerte preliminari alle ore 13.00) l’asta numismatica Art-Rite 81 il cui catalogo online è disponibile sulla piattaforma BidInside cliccando qui.
La selezione fa la differenza: questo il filo conduttore della vendita che, in 262 lotti, comprende due raccolte messe insieme da altrettanti appassionati (Raccolta Athena e Raccolta M.P.), una scelta di monete di zecche italiane, una di monete papali e una di coniazioni sabaude.
Art-Rite, inoltre, rende disponibile il catalogo e la possibilità di offerte anche sulla propria piattaforma (clicca qui) ricordando che l’asta, oltre che live su internet, si terrà in sala presso Palazzo Largo Augusto a Milano, Largo Augusto 1/A angolo Via Verziere 13.
La visione diretta dei lotti sarà possibile il 19 e 20 marzo presso Palazzo Largo Augusto dalle 11.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 18.30. Inoltre, Art-Rite ricorda che sarà effettuato il 20% di sconto sui diritti d’asta sugli acquisti effettuati direttamente sulla piattaforma Art-Rite, al telefono o tramite offerta scritta e per il pubblico in sala.
Raccolta Athena: 50 monete scelte da un appassionato
I primi 50 lotti in catalogo rappresentano una selezione ragionata di importanti monete di zecche italiane in conservazioni mediamente elevate oppure caratterizzate da rarità e bellezza. Iniziamo dunque con il lotto 2, un bel testone per Carmagnola di Michele Antonio di Saluzzo (1504-1528) ai tipi dell’aquila coronata e di san Costanzo: moneta rara e di ottima qualità, è offerta dalla base di 1600 euro. Al lotto 11, invece, ecco un pregevole saluto d’oro per Napoli di Carlo I d’Angiò (1266-1285) che merita 3200 euro di partenza nonostante un segnetto al bordo (leggi qui un approfondimento)
Un capolavoro papale, alla base di 10.500 euro, lo troviamo invece al lotto 16: si tratta di un doppio carlino per Giulio III (1550-1555), estremamente raro e opera del bulino di Gian Federico Bonzaghi (1508-1588), detto “il Parmense”, uno dei principali incisori italiani del XVI secolo. La sua carriera da medaglista fu proficua: dal 1547 al 1575 incise oltre 70 medaglie realizzate, tra gli altri, per i pontefici del suo tempo, da Paolo III a Gregorio XI. Su questa eccellente moneta ex Collezione Cappelli un fine ritratto di papa Ciocchi Del Monte e una personificazione dell’Abbondanza ispirata ai modelli romani.
Tra le monete di Savoia della Raccolta Athena, invece, al lotto 22 troviamo la mezza doppia per Torino del 1760 a nome di Carlo Emanuele III (secondo periodo, 1755-1773): un gioiello di estrema rarità, l’esemplare più bello apparso sul mercato meritevole di 7000 euro di stima. L’asta numismatica Art-Rite 81 propone poi, sempre per Casa Savoia, una rarissima 100 lire oro 1901 (lotto 33) di Vittorio Emanuele III: moneta pressoché perfetta, ambita da tutti i collezionisti del settore, parte dalla base di 14.500 euro. Ai lettori il piacere di visionare le altre monete di questa parte di catalogo.
Monete di zecche italiane medievali e moderne
L’asta numismatica Art-rite 81 prosegue con le coniazioni preunitarie italiane; vi segnaliamo in prima battuta fra le monete medicee, al lotto 69, un eccellente tollero del 1712 per Livorno con ritratto di Cosimo III de’ Medici (1670-1723) e al rovescio la fortezza della città portuale sormontata da corona. È di 900 euro la base di catalogo per questa moneta con bella patina antica. Tra le numerose monete napoletane in catalogo, invece, ecco una piastra di tipo inglese (leggi qui un approfondimento) millesimata 1805 e a nome di Ferdinando IV (1759.1816): di buonissima qualità per il tipo, parte dalla base di 400 euro.
Merita almeno 2200 euro, invece, la 5 lire 1815 per Parma a nome della “duchessa delle violette” Maria Luigia (leggi qui un approfondimento): la moneta infatti, oltre a non essere comune, è in slab NCG MS63 e rende tutti i minimi dettagli del ritratto della duchessa e della sua elaborata araldica. Stesso grading (NGC MS63) per un altro “scudo” ottocentesco, quello del 1848 per il Governo provvisorio di Venezia al lotto 100 che parte invece da 850 euro di prima offerta.
Monete degli Stati pontifici e monete di Savoia
Tra le coniazioni papali dell’asta numismatica Art-Rite 81, anche queste selezionate con particolare cura, sfiora la perfezione il lotto 104, uno scudo di Sede vacante 1829 per Bologna in slab NCG MS65: con patina di vecchia raccolta, nitido in tutti i dettagli delle impronte, è proposto a 2500 euro di stima. Presenta una patina iridescente, invece, al lotto 107, un raro scudo romano del 1829 a nome di Pio VIII Castiglioni con le effigi dei santi Pietro e Paolo: praticamente splendido, è stimato almeno 450 euro.
Per quanto riguarda le monete di Savoia, invece, lasciando ai lettori il compito di visionare gli altri lotti, ci soffermiamo su un nominale sempre ambito, le 20 lire Impero 1936-XIV del lotto 140, ottimo splendido, quasi fior di conio, proposto da 950 euro.
Merita un cenno anche il bellissimo tallero Italicum del 1918 per la Colonia Eritrea al lotto 144, raro e quasi fior di conio, ultimo tentativo italiano di “scalzare” dai canali commerciali del Corno d’Africa il famoso tallero di Maria Teresa. Base d’asta 800 euro.
Raccolta M.P.: bellezza e rarità sotto le insegne del Papato
La Raccolta M.P. dell’asta numismatica Art-Rite 81 del prossimo 21 marzo si distingue per la qualità delle monete papali selezionate dal curatore di questo insieme; esemplari spesso eccellenti e per la maggior parte in slab tra i quali iniziamo mostrandovi il lotto 152, un grosso di Innocenzo VIII (1484-1492) coniato a Roma (NGC MS63 TOP POP) con i santi Pietro e Paolo: base d’asta 550 euro. Stesso grading per l’affascinante grosso di Giulio III (1550-1555) con al rovescio l’ara e la legenda PROVIDENTIA (leggi qui un approfondimento) offerto al lotto 161 a 360 euro.
Non solo argento, anche monete in rame perfette nonostante i secoli di storia che hanno sulle spalle, nel catalogo d’asta: si prenda ad esempio l’eccezionale baiocco romano del 1752 di papa Benedetto XIV (1740-1758) al lotto 207 a 390 euro di base: la classificazione NGC MS64 BN – TOP POP lo identifica infatti non solo come praticamente fior di conio, ma anche come il miglior esemplare certificato da NCG. Notevole anche, al lotto 226, la moneta da 60 baiocchi 1795 in mistura di Pio VI (1775-1799) certificata NCG MS64 e ancora con metallo lucente: base 600 euro.
Tra zecche periferiche e monete di governi provvisori
Tra le coniazioni delle zecche papali periferiche, invece, come non spendere qualche parola per i due baiocchi di Foligno al lotto 239? Con data 1795-XXI, a nome ancora di Pio VI, sono classificati NGC MS63 BN – TOP POP e uniscono dei rilievi perfetti a un’affascinante patina color cuoio. Base fissata a 800 euro per questo “spicciolo” d’eccezionale livello.
E concludiamo questa anteprima dell’asta numismatica Art-Rite 81 del 21 marzo con un bellissimo scudo del Governo popolare di Bologna, anno 1796: una moneta NGC AU55 che al lotto 250 ci mostra lo stemma della città e la Madonna di San Luca col Bambino, sulle nubi, che veglia sulle mura e le torri del capoluogo emiliano. Un must per i collezionisti di monete italiane, ex Gadoury Collection, proposto a partire da 800 euro.