Sono aperte le offerte online per l’asta numismatica Nomisma 64 che propone esemplari italiani e mondiali di alto livello fra cui rarità decimali, napoleoniche e pontificie, pezzi quasi unici del Regno e monete mondiali
informazione pubblicitaria | È in arrivo l’asta numismatica Nomisma 64 che andrà in scena a Borgo Maggiore (San Marino), presso il Grand Hotel Primavera, nelle giornate del 17 e 18 dicembre.
Un catalogo come sempre molto ricco e articolato, bel 1471 lotti, offrirà come di consueto ai collezionisti una serie di rarità, esemplari di pregio e monete e medaglie in elevatissima conservazione: le offerte online sono già aperte (clicca qui per accedere al catalogo online).
Questo il calendario della vendita: sessione I, venerdì 17 dicembre 2021 a partire dalle ore 15.30 CET (lotti 1-409); sessione II, sabato 18 dicembre 2021 a partire dalle ore 9.30 CET (lotti 410-1060); sessione III, sabato 18 dicembre 2021 a partire dalle ore 14,30 CET (lotti 1061-1471).
Termine offerte pre-asta: sessione I, venerdì 17 dicembre 2021 alle ore 14.00 CET; sessione II, sabato 18 dicembre 2021 alle ore 8.00 CET, sessione III, sabato 18 dicembre 2021 alle ore 13:00 CET.
Gli ordini offline via fax (0549.904042) o mail (auction@nomismaweb.com) vanno inviati entro le ore 12.00 del 17 dicembre 2021. Nel giorno dell’asta i fax devono essere inviati al numero della sala d’asta 0549.907434.
Esposizione lotti: venerdì 17 dicembre 2021 dalle ore 11.00 alle ore 15.00. Durante le tornate d’asta sarà esposto solo il materiale della tornata in corso. I diritti d’asta sono del 21,63% (comprensivi dell’imposta della Repubblica di San Marino del 3% sui diritti d’asta).
Monete greche e romane
Il catalogo Nomisma 64 si apre con 64 lotti di monete greche e romane e al LOTTO 1 spicca subito un rarissimo statere aureo tarantino coniato dopo il 272 a.C. con base di 18 mila euro in Bb+ mentre a Aegina (LOTTO 6) proviene un affascinante statere in argento al tipo della tartaruga e del quadrato incuso (2 mila euro, Bb+).
Per Roma repubblicana, invece, nella serie dei denari si distingue un magnifico esemplare del 40 a.C. con ritratto di Marc’Antonio e due cornucopie (LOTTO 36) che Bb+ parte da 3 mila euro; è a nome di Ottaviano, invece, il LOTTO 42 (denario del 41 a.C.) con ritratto e clava (Spl, 2 mila euro di base).
Per il periodo imperiale, invece, segnaliamo due aurei: il primo, al LOTTO 49, è per l’imperatore filosofo Adriano (117-138) e ci mostra il ritratto in abbinamento alla Lupa capitolina coi gemelli (Spl+, 10 mila euro); il secondo, invece, è per Costanzo I (293-305) e fu coniato ad Aquileia con al rovescio Ercole (LOTTO 62, Spl+, base 8 mila euro).
Medaglie e monete napoleoniche
Lasciando ai collezionisti il piacere di analizzare i lotti relativi alla monetazione estera, fra i quali non mancano esemplari singoli e serie di notevole interesse, passiamo alle sezioni di catalogo dedicate a Napoleone. La prima comprende medaglie degli anni 1806-1807 fra le quali, al LOTTO 221, una per la battaglia di Jena del 1806, in argento e Fdc, meritevole di 2 mila euro di base. Maginifica anche la medaglia in argento del 1807 per l’erezione del Regno di Westphalia che, al LOTTO 295, in Spl ha una base di 1200 euro.
Tra le monete napoleoniche coniate in Italia troviamo una 5 lire 1810 Bologna, puntali aguzzi e bordo incuso che, R4, al LOTTO 411 nonostante la conservazione Bb merita 2000 euro di base mentre al LOTTO 419 (guarda il video) troviamo una 5 lire milanese 1811, puntali aguzzi e cifre della data spaziate, di assoluta perfezione e con base di 800 euro. Altri nominali in argento, oro e rame completano questa sezione e, in gran parte, le monete si presentano in conservazioni elevate o si tratta di tipi e date con caratteristiche di rarità.
Monete e medaglie di zecche italiane medievali e moderne
Dalla “A” della zecca dell’Aquila alla “V” di Venezia, “l’alfabeto numismatico” italiano è ben rappresentato nel catalogo Nomisma 64; per Asti, ad esempio, al LOTTO 449 troviamo un cavallotto R3 di Ludovico XII di Francia (/1498-15151) di gran qualità (qSpl/Spl, base 3 mila euro); fu coniato a Ferrara da Ercol,e I (1471-1505), invece, l’iconico ducato al tipo del Cristo risorto al LOTTO 458, Spl+/Fdc, base 5 mila euro.
Ne merita 5 mila di base, invece, la medaglia in argento di Cosimo I de’ Medici (1537-1574) al LOTTO 467: R4, battuta sul modulo del coevo testone, riporta un eccezionale ritratto e l’impresa delle ancore (R4, Spl+). Servono almeno 10 mila euro, invece, per mettere in collezione il fiorino del 1842, la più grande rarità a nome di Leopoldo II (1824-1859): la moneta, R5, è proposta Fdc al LOTTO 517.
E come non citare, per Livorno, uno dei tre pezzi del tollero 1703, offerto al LOTTO 529 a 15 mila euro di base a motivo sia della rarità (R3) che della conservazione (Spl+): caratteristiche che unite a una raffinatezza eccezionale fanno i questa moneta un autentico capolavoro.
Spostandoci fuori dai confini toscani, brilla il ducato di Federico II Gonzaga (1519-1540) al LOTTO 546 (qSpl, R2, base 15 mila euro) che ben si abbina, per bellezza e rarità, allo scudo per Gugliemo Gonzaga (1550-1587) al LOTTO 548, proposto Fdc a 10 mila euro di base.
Ne merita 18 mila, invece, l’augustale di Federico II (1198-1250) battuto a Messina e che nell’asta Nomisma 64 è proposto al LOTTO 555 (R3, qSpl/Spl); un’altra messinese di eccezionale rarità, la doppia tripolina di Ferdinando il Cattolico (1479-1516), è offerta con base di 12 mila euro in Mb/Bb: moneta araba contromarcata con un’aquila coronata, rappresenta il circolante aureo del 1489-1490, è valutata R4 e proviene dalla celebre vendita Aureo&Calicò del 2009.
Una delle monete più rare dell’Ottocento italiano, invece, trova spazio al LOTTO 653: si tratta dei 15 ducati napoletani del 1825, a nome di Francesco I di Borbone (1825-1830): in conservazione qSpl, questo massimale in oro venne in gran parte rifuso e, pertanto, in conservazione qSpl è offerto con base di 30 mila euro.
Da una grande a una piccola zecca, da Sud a Nord, il LOTTO 745 ci riserva un altro esemplare numismatico d’eccezione: si tratta del ducatone d’argento (contraffazione tipo Milano 1594) battuto a Passerano a nome di Giacomo Radicati nel 1594: R5, qSpl, la moneta ci mostra un raffinato ritratto in abbinamento a stemma coronato e, finora, per questa tipologia non vi era stato alcun passaggio in asta pubblica.
Capolavori e rarità dei papi e dei possedimenti pontifici
Anche l’ast aNomisma 64, come le precedenti, propone una scelta di monete e medaglie papali: iniziamo con il doppio fiorino di camera di Leone X (1513-1521) al LOTTO 804, R3 e Spl+, offerto da 10 mila euro e proseguiamo con l’affascinante e R£ lira bolognese di Clemente VII del 1529 che, in qSpl, al LOTTO 814 è proposta con la medesima base d’asta. Ancora 10 mila sono gli euro di partenza per la magnifica mezza piastra di Montalto del 1588 (regnante Sisto V) al LOTTO 822 (Bb/qSpl) mentre merita 35 mila euro la medaglia in oro di Urbano VIII del 1633 opus Gaspare Mola, con ritratto e baldacchino del Bernini, al LOTTO 826 (R4, Spl).
Identica base, 35 mila euro, per un’altra medaglia in oro R4, quella dell’anno XI di Alessandro VII con al rovescio una veduta interna di San Pietro dal baldacchino del Bernini il cui livello di dettaglio ha dell’eccezionale. La scena – bulinata da Gaspare Morone Mola – è quella della beatificazione di Francesco di Sales, celebrata il 19 aprile 1655.
Il catalogo Nomisma 64, asta battuta il 17-18 dicembre prossimi, a seguire propone una scelta di piastra, mezze piastr, tesoni e giuli sia figurativi che epigrafici; zecchini in oro e monete in mistura di fine XVIII secolo, sampietrini e madonnine. Senza contare le monete papali e alcune belle medaglie dell’Ottocento pontificio, baiocchi e altre monete minori in Fdc e rame rosso, emissioni della monetazione vaticana moderna post 1929 e una selezione di trittici (oro, argento, bronzo) di medaglie del pontificato di Paolo VI.
Monete e medaglie di Casa Savoia
Altro punto di forza delle aste Nomisma, e anche di questa vendita n. 64, sono le monete sabaude e, fra questa, un autentico “pezzo da novanta” è. Al LOTTO 1068, l’esemplare da 3 tarì palermitano del 1713 a nome di Vittorio Amedeo II come re di Sicilia: giudicato R5, in conservazione qFdc e sigillato NGC AU53, parte da 30 mila euro di base.
Ricca la scelta di monete in oro e argento di Vittorio Amedeo II, Carlo Emanuele IV, Carlo Felice e Carlo Alberto; per Vittorio Emanuele II, ancora re di Sardegna, è R4 la 10 lire genovese coniata nel 1850 che, realizzata in soli 600 esemplari in gran parte rifusi, merita sebbene in conservazione Mb ben 15 mila euro di base al LOTTO 1133. Non altrettanto rara, ma particolarissima per la patina arcobaleno, è poi la 5 lire 1861 per Torino, comunque R2 e che parte in Spl da 500 euro.
Di ben altro tenore lo “spicciolo” al LOTTO 1141, gli eccezionali 50 centesimi 1855 zecca di Torino che, Fdc e R4, ex collezione Demicheli, richiedono almeno 12 mila euro per cambiare proprietario. Base identica per le 5 lire del re eletto, Bologna 1860, proposte in Fdc e in slab NGC MS66* al LOTTO 1156: un gioiello della numismatica italiana.
La galleria delle rarità potrebbe proseguire a lungo ma, passando al Regno d’Italia, non si possono non citare le 50 lire 1864 torino, 579 esemplari appena, al LOTTO 1167: base in qSpl/Spl, per questa moneta R3, fissata a 30 mila euro. Sono invece 60 mila gli euro di base per le 100 lire umbertine del 1880 al LOTTO 1204, qFdc/Fdc. Moneta battuta in appena 145 esemplari, è proposta in slab NGC MS60.
Passando al “re numismatico” Vittorio Emanuele III, oltre a tante classiche e rare monete in oro di inizio secolo – serie Aquila araldica, Aratrice – segnaliamo, fra i massimali da 100 lire, una prova senza sabbiatura della tipologia Vetta d’Italia 1925: al LOTTO 1257, l’eccezionale esemplare è offerto da 70 mila euro di base (in slab NGC MS62).
Altri aurei di pregio quelli proposti, in coppia, al LOTTO 1260: si tratta delle 100 e 50 lire serie Impero, millesimate 1936-XIV, che in Fdc e a motivo della loro rarità (R3), sono giudicate meritevoli di una base di 20 mila euro. Sempre “imperiale”, sia nel soggetto che per il regio, anche le 20 lire in argento degli anni 1938 e 1940 che, tirate in soli 20 esemplari, partono in Fdc, al LOTTO 1283 e al LOTTO 1284, da 20 mila euro.
E per concludere…
Il catalogo dell’asta Nomisma 64 offre anche medaglie del Regno d’Italia e del periodo fascista, una scelta di penne da collezione e altri esemplari numismatici di sicuro interesse, che vi invitiamo visionare: tra le moente della Repubblica, a conclusione di questa nostra preview, oltre alla serie del 1946 in Spl-Fdc (LOTTO 1398) vi segnaliamo una 500 lire Caravelle “controvento” (LOTTO 1400) ancor più rara del solito per via della parola PROVA più piccola e stretta: la base, in Fdc, è di 10 mila euro.