Dalla monetazione greca e romana fino a quella moderna, l’asta Gadoury 2023 offre un catalogo di rarità nel quale spiccano monete italiane ed estere di rarissima apparizione sul mercato: ecco per voi le più belle
informazione pubblicitaria | L’asta Gadoury 2023 si terrà il 14 ottobre nel Principato di Monaco e le offerte online per il ricchissimo catalogo sono già aperte su www.sixbid.com e su www.numismbids.com mentre, come sempre, per le offerte live è attiva la piattaforma www.biddr.ch. Il catalogo cartaceo può essere ordinato presso Éditions Victor Gadoury, 57, Eue Grimaldi, 98000 Monaco; telefono: +377 93251296; fax: +377 93501339; e-mail: contact@gadoury.com.
Per l’asta Gadour 2023, Francesco e Federico Pastrone hanno posto particolare attenzione su monete eccellenti dell’età classica e su emissioni di pregio delle zecche di Italia, Francia e Stati Uniti d’America senza tralasciare, tuttavia, esemplari di rilievo provenienti dal resto del mondo. L’asta in sala sarà battuta presso l’elegante Hôtel Méridien Beach Plaza di Montecarlo.
La Grecia e Roma, tanti capolavori classici in catalogo
Si apre in bellezza, è il caso di dirlo, il catalogo dell’asta Gadoury 2023 del 14 ottobre. Iniziamo mostrandovi infatti alcune monete greche d’eccezione a cominciare dal lotto 1, una tetradramma di Leontinoi i cui coni furono realizzati dal “Maestro del Demareteion”: con quadriga e testa di Apollo circondata da foglie d’alloro e da un leone, ha una base di 45.000 euro. È invece di 30.000 euro la base di un altro capolavoro numismatico dal mondo antico, laa decadramma di Siracusa al tipo della quadriga con Nike e del volto di Aretusa proposta al lotto 5: uno dei più eleganti esempi della monetazione siciliana.
Da togliere il fiato (non solo per la base di 80.000 euro, ma per la bellezza e la rarità) il lotto 12, statere di Lampsaco del 350 a.C. circa con al dritto testa di Zeus (o Pan?) e al rovescio protome di cavallo alato: una moneta dal prestigioso pedigree apparsa la prima volta sul mercato nel 1921, in una vendita della casa d’aste francese Feuardent-Leman. Un altro statere, tipo Panticapeum, del 340-325 a.C. è invece proposto al lotto 18 e alla testa di Pan sul dritto abbina, al rovescio, un’autentica “poesia in immagini”: un grifone dalle lunghe corna, con in bocca una lancia e sotto i piedi una spiga di frumento. Base, 90.000 euro.
Passando a Roma, al lotto 39 ci piace mostrarvi un eccellente denario di Bruto, figlio adottivo e assassino di Giulio Cesare, risalente al 44-42 a.C. e raffigurante un ritratto femminile velato (Cerere?) con, al rovescio, securis e culullis con legenda BRVT . IMP. La moneta parte da 10.000 euro di base mentre è di 13.000 euro la partenza per l’aureo di Nerone del 50-54 offerto al lotto 45 e proposto in slab NGC.
Passando ai secoli tardi dell’Impero, al lotto 51 spicca un altro auero, stavolta a nome di Costanzo Cloro cesare (293-305) di superba conservazione proposto a 10.000 euro di base mentre è a ben sei cifre (100.000 euro, per l’esattezza) il prezzo minimo per il lotto 52, un multiplo da un solido e mezzo per Siscia a nome di Costantino il Grande, battuto nel 324-325 e che abbina un finissimo ritratto dell’imperatore alla figura dello stesso a cavallo, con mantello svolazzante, scettro e mano destra sollevata in segno di saluto: un capolavoro!
Monete d’eccezione degli stati italiani, di Casa Savoia e del Regno
Un’altra sezione di grande rilievo nel catalogo dell’asta Gadoury 2023 del 14 ottobre prossimo e che, ne siamo certi, interessa in particolare i nostri lettori è quella delle monete medievali e moderne dalla Penisola italiana. In ordine di catalogo, troviamo alcune interessanti emissioni del periodo napoleonico e a seguire, per la sezione zecche italiane, al lotto 513 un rarissimo reale di Carlo I d’Angiò (1266-1282), peraltro l’esemplare più bello tra quelli conosciuti e meritevole di 20.000 euro di base. E il Meridione ci riserva un’altra rarità, la medaglia al lotto 536 per Carlo IV di Borbone, omaggio del Senato di Palermo per la sua acclamazione a re di Sicilia e Gerusalemme col nome di Carlo III nel 1720. Opera di Antonio Travani, di finissimo stile, parte da 40.000 euro di base d’asta.
Passando a Parma, ecco al lotto 540 una moneta di rarissima apparizione, uno di quei multipli che segnano la storia della numismatica: si tratta delle sei doppie oro di Odoardo Farnese (1622-1646) con al dritto ODOARDVS FAR PAR PLA DVX. busto a testa nuda, drappeggiato e corazzato a destra, con elaborato colletto a gorgiera; al rovescio legenda MILLE CLIPEI PENDENT, la Madonna seduta di fronte, con la testa reclinata a sinistra e con in braccio Gesù Bambino; in alto si librano due cherubini, che pongono una corona sul suo capo. Di estrema rarità, di magnifico stile, parte da 100.000 euro.
Da notare come il catalogo dell’asta Gadoury 2023 non contenga solo esemplari di altissimo costo, ma anche monete selezionate di medio livello che gran parte dei collezionisti possono prendere in considerazione per arricchire le loro raccolte. A titolo di esempio, ecco al lotto 547 un bellissimo grosso del Comune di Perugia a 200 euro mentre, passando alle monete papali, l’attenzione va subito al rarissimo giulio di Leone X (1513-1521) per la zecca di Ravenna (lotto 556, in slab NGC, base 5000 euro).
È invece di 3000 euro la base per una delle piastre paesaggistiche più belle della serie pontificia, quella al lotto 560 a nome di Innocenzo XII battuta a Roma nell’anno VIII di pontificato e che porta al rovescio una fine veduta a volo d’uccello del porto di Anzio; anche fra le medaglie, inoltre, troviamo rarità come la “lavanda” del 1712 per Clemente XI (lotto 562): bulinata da Ermenegildo Hamerani, coniata in oro, merita 5000 euro di base di vendita.
Invitandovi a visionare gli altri lotti, in particolare una serie di oselle veneziane interessanti, passiamo ora a Casa Savoia e al Regno d’Italia, settori nei quali l’asta Gadoury 2023 presenta ulteriori rarità e monete di prestigio. Iniziamo senza dubbio dal lotto 623, i 10 scudi oro di II tipo, coniati a Torino nel 1633, a nome di Vittorio Amedeo I. Si tratta di una moneta in sé rarissima, in questo caso impreziosita dal fatto di essere una variante inedita: la data è infatti senza punti o nodi laterali e sul rovescio i nodi del Collare dell’Annunziata non superano lo scudo sabaudo coronato. Base 180.000 euro.
La doppia torinese del 1814, a nome di Vittorio Emanuele I, rappresenta al lotto 637 un altro pezzo da novanta della vendita del 14 ottobre: miglior esemplare conosciuto, infatti, anche per la sua rarità merita 40.000 euro di stima iniziale.
Non mancano le curiosità, nell’asta Gadoury 2023 come i 20 centesimi in argento di Vittorio Emanuele III, anno 1863 zecca di Torino, al lotto 655 e in cui le lettere BN retroverse al rovescio fanno meritare a questo rarissimo “spicciolo” 3000 euro di base. E non mancano neppure i progetti di monetazione come quello, eccezionale per stile e rarità, al lotto 665: 100 lire del 1903 Stabilimento Johnson, modelli di Egidio Boninsegna, in matte proof e coniata su tondello brunito. In fior di conio, merita 70.000 euro di base.
Da visionare con attenzione le tante altre monete in oro e in argento del “re numismatico” proposte in asta, come pure le prove: ecco dunque un esemplare PROVA DI STAMPA delle 5 lire Quadriga 1914, al lotto 677 a 8000 euro (finitura matte proof).
Rarità numismatiche dal mondo nell’asta Gadoury 2023 del 14 ottobre
La casa d’aste Gadoury, si sa, ha da sempre una vocazione “cosmopolita”, quindi non possiamo concludere in altro modo se non con quale citazione relativa a monete mondiali di pregio inserite nel catalogo. Al lotto 167, ad esempio, un progetto di dollaro del 1929 per la regione cinese dello Yunnan a 20.000 euro di partenza. Dalla Francia, invece, ecco il lotto 233, 4 luigi d’oro del 1640 a nome di Luigi XIII, di estrema rarità al punto da meritare 70.000 euro di partenza in asta.
È tuttavia una moneta transalpine più recente a rappresentare il top nell’asta Gadoury 2023, si tratta del progetto in oro per i 5 franchi argento a nome Luigi Filippo I coniato a Parigi nel 1834. Proof ultra cameo, in slab PCGS, è andato in vendita nel 1954 da Sotheby, ha fatto parte della collezione del re Farouk d’Egitto: tante ragioni per giustificare una base d’asta di 200.000 euro (lotto 330).
Al lotto 451, la Grecia “risponde” simbolicamente con un’altra moneta d’eccezione, le 100 dracme del 1876 battute a Parigi per re Giorgio I in soli 76 esemplari: rarissima, parte da una base di 70.000 euro. Sono invece 40.000 gli euro di partenza per i 25 rubli dello zar Nicola II coniati dalla zecca di San Pietroburgo in soli 175 pezzi nel 1908 (lotto 765), probabilmente per celebrare il 40° compleanno del sovrano.
Andiamo a concludere questa rassegna dell’asta Gadoury 2023 del 14 ottobre con altre due auree rarità, i 10 ducati senza data per Berna, estremamente rari e stimati 110.000 euro al lotto 781, e la ricercatissima 20 dollari 1871 coniata dalla zecca federale di Carson City, nel Nevada. Al lotto 832, questa ambita moneta statunitense parte da una base di 30.000 euro.