Saranno ben 2780, in gran parte provenienti da prestigiose collezioni, i lotti dell’asta 3 Nomisma Verona che si svolgerà nel capoluogo scaligero, nel solco di una grande tradizione numismatica
informazione pubblicitaria | Si avvicina a grandi passi l’asta 3 Nomisma Verona di monete e medaglie: l’incanto di primavera sarà infatti battuto da martedì 2 a giovedì 4 maggio presso la sede della ditta, in Via Legnago 144, e le offerte pre asta sono già aperte (vai al catalogo). Cinque le sessioni d’asta previste in calendario, durante le quali saranno battuti complessivamente la bellezza di 2780 lotti e si potrà partecipare sia in sala che, ovviamente, live comodamente da casa previa registrazione gratuita nel nostro sito:
- Sessione I – Martedì 2 maggio dalle ore 15.00 – lotti 1-679
- Sessione II – Mercoledì 3 maggio dalle ore 9.30 – lotti 680-1230
- Sessione III – Mercoledì 3 maggio dalle ore 14.30 – lotti 1231-1819
- Sessione IV – Giovedì 4 maggio dalle ore 9.30 – lotti 1820–2351
- Sessione V – Giovedì 4 maggio dalle ore 14.30 – lotti 2352-2780
L’esposizione dei lotti dell’asta 3 Nomisma Verona (vai al catalogo) si svolgerà martedì 2 maggio 2023 dalle ore 9.30 alle ore 13.00 mentre durante le tornate d’asta sarà esposto il materiale della tornata in corso. Il termine delle offerte pre asta, per le cinque sessioni di incanto, è fissato secondo il seguente calendario:
- Martedì 2 maggio ore 14.00 – lotti 1-679
- Mercoledì 3 maggio ore 8.30 – lotti 680-1230
- Mercoledì 3 maggio ore 13.30 – lotti 1231-1819
- Giovedì 4 maggio ore 8.30 – lotti 1820-2351
- Giovedì 4 maggio ore 13.30 – lotti 2352-2780
Come avvenuto tante volte nella miglior tradizione del mercato numismatico italiano, anche nei cataloghi dell’asta 3 Nomisma Verona troviamo una serie di raccolte identificate, in modo più o meno esplicito per quanto riguarda i nomi dei proprietari, e di cui l’asta rappresenterà un simbolico “atto di consegna” alle nuove generazioni di collezionisti, dopo che queste monete e medaglie hanno per decenni fatto la felicità dei rispettivi proprietari.
Ecco dunque la “Collezione Alessandro F. di monete del Regno d’Italia e di monete di San Marino”, quella “un gentiluomo veneziano”, la Collezione Pavese e la Collezione Manfrini, nonché la Collezione R.P. e quella – di monete e medaglie barocche della Toscana – di “un distinto collezionista aretino”. Completano la tre giorni di incanto numismatico a Verona una selezione di monete e medaglie dal periodo napoleonico a Paolo VI, cartamoneta, decorazioni, monete italiane ed estere, medaglie di pregio e lotti multipli. Ed ecco ora per voi, scelte dai nostri esperti, dieci “monete da sogno” dell’asta 3 Nomisma Verona.
Vittorio Emanuele I (1802-1821) 80 lire 1821
Al lotto 2380 troviamo una delle massima rarità del XIX secolo di Casa Savoia, la 80 lire oro coniata a Torino a nome di Vittorio Emanuele I re di Sardegna il cui fine ritratto bulinato da Amedeo Lavy spicca sul dritto, in abbinamento con l’elegante scudo araldico sabaudo, coronato, accostato da fronde d’alloro e decorato del collare dell’Annunziata. Rarissima moneta in eccezionale stato di conservazione, è indubbiamente uno dei migliori esemplari conosciuti ed ha un pedigree di tutto rispetto: ex asta Montenapoleone 8 del 1988, lotto 602, ed ex asta Varesi 2017, lotto 467. Tanto prestigiosa da meritare la copertina del catalogo dell’asta 3 Nomisma Verona.
Vittorio Emanuele III (1900-1946) 20 lire 1902 Ancoretta
Quando l’Italia iniziò la sua avventura coloniale in Africa, alla fine dell’Ottocento, la speranza era anche quella di poter mettere le mani su ingenti risorse minerarie, ad iniziare da giacimenti di metalli preziosi che avrebbero dovuto rendere il Regno una superpotenza al pari di Francia e Gran Bretagna. Non fu così, come la storia ci insegna, tanto è vero che con l’oro estratto dalla Colonia Eritrea fu realizzata una sola emissione monetaria riconoscibile, quella delle 20 lire Ancoretta del 1902 realizzata in appena 115 esemplari. Moneta più “di ostentazione” o “di propaganda” che vero e proprio mezzo di pagamento, questa 20 lire fa gola tuttavia a moltissimi numismatici e un esemplare è offerto alla base di 50.000 euro in catalogo. In slab NGC MS62 PL, fu uno degli ultimi lavori di Filippo Speranza, virtuoso del bulino, e mostra il ritratto giovanile a collo nudo del “re numismatico”.
Vittorio Emanuele III (1900-1946) 2 lire 1914 prova
Ben quattro gradi di rarità: tanti ne merita la 2 lire millesimata 1914 opera del valente modellatore Davide Calandra qui proposta, al lotto 2587, nella rarissima versione di prova. In slab NGC, con grading fissato in MS62, questo esemplare venne battuto dalla Regia Zecca di Roma su coni incisi da un altro gigante della monetazione italiana, Attilio Silvio Motti, e la bellezza della quadriga su cui si erge l’Italia guerriera rappresenta un autentico capolavoro di quel gusto liberty che la Prima guerra mondiale avrebbe spazzato via. Base d’asta, 1900 euro.
FIRENZE Francesco I de’ Medici (1574-1587) Piastra 1585
Francesco I de’ Medici fu precursore dei tempi, di natura curiosa ed affascinato dalle scienze e dalle tecnologie creò numerosi laboratori e centri di studio in Toscana. A lui si deve la prima porcellana paragonabile per qualità a quella cinese e la prima galleria d’arte, gli Uffizi. Diede scandalo quando in seconde nozze sposò la veneziana Bianca Cappello (considerata donna di dubbia morale). Convinto che le sue conoscenze mediche fossero superiori a quelle dei suoi contemporanei, Francesco I malato di malaria decise di curarsi personalmente ma morì avvelenato da un intruglio da lui stesso preparato il 13 ottobre 1587. Misteriosamente Bianca Cappello passò a miglior vita, con piena soddisfazione dei fiorentini, poche ore più tardi. La magnifica piastra del 1585 al lotto 1232, di conservazione insolita per il tipo, è perfettamente centrata e con deliziosa patina. In Spl/Fdc, parte da 8000 euro di base.
Venezia Silvestro Valier (1694-1700) osella da 6 zecchini 1695 A.II
Di doppio peso, valore di sei zecchini, l’osella proposta al lotto 2132 dall’asta 3 Nomisma Verona è un esemplare di grande bellezza e simbolismo: R4, in conservazione qSpl e proveniente da montatura staccata, questa moneta donativo (base 40.000 euro) mostra infatti sul rovescio due aquile in volo verso il Sole, entrambe col corno dogale, che volano verso il sole al motto di EXEMPLO MONSTRANTE VIAM (“Mostrando la via con l’esempio”).
Venezia Alvise Pisani (1735-1741) osella da 3 zecchini 1735 A.I
Sempre da Venezia viene il lotto 2141 dell’asta 3 Nomisma Verona, magnifico e di assoluta rarità. L’unico altro esemplare apparso in asta di questa osella – la moneta donativo emessa per secoli, ogni anno, dai dogi – era infatti appena in conservazione Bb mentre questo, in slab NGC, è classificato TOP POP, ossia il migliore conosciuto e sigillato dalla compagnia americana di grading. Sono 45.000 gli euro di partenza per un conio che sul dritto vede il leone marciano coronato dal corno dogale e al rovescio, entro serti fioriti, il nome del doge Pisani appena eletto alla massima magistratura della Serenissima.
Venezia Francesco Loredan (1752-1762) multiplo da 12 zecchini
Il ducato, e poi lo zecchino, nel loro scintillio aureo sono state per secoli il simbolo della potenza economica e commerciale veneziana, autentiche monete internazionali apprezzate e imitate ovunque. Ben più rari sono i multipli dello zecchino e, tanto più cresce il loro nominale, tanto maggiore è la loro rarità intrinseca che, sul mercato numismatico, si traduce spesso in pochissimi pezzi apparsi nel corso di decenni. Uno di questi lo troviamo nell’asta 3 Nomisma Verona, è un prestigioso multiplo di 12 zecchini R4 e Spl+ che, indubbiamente il migliore visto sul mercato, merita ampiamente i 60.000 euro di partenza. L’allegoria si riferisce ai due dogi Valier, padre e figlio, e con questa moneta Silvestro esprime la sua gratitudine verso l’illustre genitore che, con il suo esempio, gli ha permesso di seguire le sue orme e di ricoprire a sua volta la massima carica nel governo veneziano.
Una collezione mai vista di prove vaticane dal 1950 al 1963
Sono relative ai pontificati di Pio XII (1939-1958), Giovanni XXIII (1958-1963) e Paolo VI (1963-1978) le ventuno serie di prova e l’eccezionale progetto uniface da 500 lire 1957 proposte nel catalogo dell’asta 3 Nomisma Verona. Nello specifico, si tratta di sei serie di prova in argento di Pio XII (1950 coniata in 20 esemplari e composta da 4 monete – 1951 coniata in 20 esemplari e composta da 6 monete – 1955 coniata in 50 esemplari e composta da 6 monete – 1956 coniata in 50 esemplari e composta da 6 monete – 1957 coniata in 50 esemplari e composta da 7 monete – 1958 coniata in 50 esemplari e composta da 7 monete) e delle 500 lire 1957-XIX (progetto in acmonital uniface di cui al momento risulta conosciuto un unico esemplare). Lotto 2349, base 35.000 euro. Seguono cinque serie di Prova in argento di Giovanni XXIII (1959, 1960, 1961, 1962, 1962 Concilio Ecumenico Vaticano II) tutte coniate in soli 100 esemplari e composte da otto monete. In ultimo le 10 serie prova in argento di Paolo VI (dal 1963 al 1972) coniate sempre in 100 esemplari ciascuna e composte da otto monete. L’eccezionale insieme è in fior di conio e la base di partenza è di 35.000 euro.
Grecia Giorgio I (1864-1913) 50 dracme 1876
Nel lunghissimo regno di Giorgio I di Grecia, che apparteneva alla blasonata stirpe tedesca degli Schleswig-Holstein-Sonderburg-Glücksburg, tra le massime rarità numismatiche troviamo le 50 dracme in oro del 1876 coniate in appena 182 esemplari sul piede dell’Unione monetaria latina (16,125 grammi d’oro a 900 millesimi) e bulinate dall’incisore francese Désiré-Albert Barre per essere poi coniate alla zecca di Parigi. Anche questa superba rarità ellenica è proposta in asta 3 Nomisma Verona in slab NGC MS62 e parte da una base di 60.000 euro.
MONTENEGRO Nicholas I (1860-1918) 100 Perpera 1910
Un altro sovrano non così noto, ma longevo e numismaticamente importante, è Nicholas I del Montenegro del quale, nel catalogo dell’incanto veronese del 2-4 maggio, è proposto il massimale in oro da 100 perpera del 1910 che celebra il giubileo di regno con un magnifico ritratto laureato abbinato a un classico stemma araldico. Per la sua rarità e la perfezione della conservazione, NGC ha attribuito all’esemplare un grading PF61 ULTRA CAMEO e la base d’asta è fissata in 36.000 euro.