Si svolgerà in modalità e-live sul portale DeaMoneta (clicca qui) e con offerte pre asta anche sulla piattaforma BidInside (clicca qui) l’asta 15 di Numismatica Picena che sarà articolata in due sessioni: la prima (lotti 1-605) si svolgerà mercoledì 17 ottobre dalle ore 15.30 e la seconda (lotti 606-1047) giovedì 18 ottobre dalle ore 15.30. Il termine per l’invio delle offerte preliminari tramite BidInside è fissato alle ore 20.00 di martedì 16 ottobre 2024.
Sono 1047 i lotti di questo incanto d’autunno che la ditta del professionista Cesare Costantini propone: l’asta 15 di Numismatica Picena, come sempre, pone attenzione nella scelta di monete e medaglie di zecche italiane e questa volta, in particolare, a monete dei papi e degli Stati Pontifici e a coniazioni di Trieste, Aquileia e area monetaria collegata. Non manca tuttavia neppure una nutrita scelta di monete e medaglie estere. Ma passiamo ora a mostrarvi alcuni lotti selezionati e di particolare interesse.
Lotto 1: è unico e inedito, questo cavallo per Amatrice
Dimostra che la zecca in provincia di Rieti batté moneta anche sotto Ferdinando II d’Aragona, nel breve passaggio tra il 1495 e il 1496, questo esemplare di cavallo apparso prima; ribattuta su un cavallo di Carlo VIII, questa moneta in buon Bb è di gran fascino storico e ha una base fissata in 500 euro.
Lotto 22: un denaro beneventano di estrema rarità
È quello a nome di Adelchi principe (853-878) battuto nel primo periodo con il solo nome di Adelchi e quindi collocabile nell’arco di tempo fra l’853 e l’867: in conservazione Spl e con patina iridescente, questa rarità assoluta dell’alto medioevo meridionale richiede una prima offerta di 1200 euro.
Lotto 28: l’oro dei Bentivoglio per Bologna
Eccoci a un doppio ducato, molto raro, a nome di Giovanni II Bentivoglio (1463-1506): non tanto per il prezioso metallo di cui è formato, ma soprattutto per il fascino rinascimentale del ritratto e del blasone, questa moneta in Bb/Buon Bb ha una stima iniziale di 4000 euro.
Lotto 45: un’oncia ossidionale di Cattaro del 1813
Valore nominale 5 franchi, in argento, coniata in emergenza durante l’assedio inglese alla piazzaforte difesa dai soldati di Napoleone, questa particolarissima moneta è molto rara e, specie in questa conservazione (qSpl) davvero insolita da reperire. Ecco perché una base di vendita di 1500 euro.
Lotto 63: il fiorino, simbolo della ricchezza di Firenze
Data al II semestre del 1333 questa moneta – una fra le tante in catalogo della zecca toscana – che rappresenta un magnifico esempio di quello che fu il “dollaro del medioevo”. Questo esemplare, peraltro, in conservazione Fdc e alla base di 2000 euro, esalta l’armonia del giglio e l’iconica figura del Battista.
Lotto 67: potere ed eleganza in un testone granducale
Nell’asta 15 di Numismatica Picena troviamo, a seguire, un bel testone (migliore di Bb) a nome di Alessandro de’ Medici, duca della Repubblica (1532-1537). Fenomenale il ritratto, ieratiche le figure dei santi Cosma e Damiano per una moneta in argento di fascino che parte da 2500 euro di base.
Lotto 98: Repubblica Ligure, “Nell’unione la forza”
Questo il motto che campeggia sulle 96 lire in oro del 1798, uno dei nominali più belli nati in seno alle repubbliche giacobine italiane di fine secolo: rara, qFdc e con fondi lucenti, questa moneta con base 3500 euro porta tutti i simboli della rivoluzione: il fascio, il pileo, il compasso e l’allegoria della Repubblica Ligure.
Lotto 119: un’altra piccola (e rara) moneta giacobina
Consigliandovi di esaminare con attenzione tutte le monete di zecche marchigiane del catalogo ci soffermiano su questo quattrino per Macerata coniato durante la Prima Repubblica Romana (1798-1799): in Bb ma molto raro, è stimato 70 euro e porta la data A I D L (“Anno primo della Libertà”).
Lotto 145: il doppio marengo di Napoleone re d’Italia
Anno 1814, poco prima della grande disfatta di Napoleone: dai torchi della zecca di Milano esce questa 40 lire oro che, 210 anni dopo, possiamo ammirare ancora nella perfezione del fior di conio e con fondi lucenti. Per metterla in collezione occorre un’offerta di almeno 2000 euro.
Lotto 158: quando l’arcangelo “salutò” la Beata Vergine
Una delle monete di maggior fascino del medioevo italiano, il saluto d’oro di Carlo I d’Angiò (1266-12859 è fra le perle del catalogo dell’asta 15 di Numismatica Picena: raro e qSpl, merita una prima offerta di 2500 euro e se volete scoprine la storia (assieme a quella del saluto d’argento e alle loro metà) cliccate qui.
Lotto 249: le eleganti 5 lire della “duchessa delle violette”
Maria Luigia d’Austria, sul trono di Parma, Piacenza e Guastalla, fa coniare a Milano raffinatissime monete come questa, in argento, millesimata 1832 che, molto rara e praticamente Spl, parte da una base d’asta di 750 euro. Per saperne di più sulle monete parmensi di Maria Luigi cliccate qui.
Lotto 258: forato, ma rarissimo, quel grosso col Presepe
Tra le monete pesaresi vale la pena spendere qualche riga sul grosso di Francesco Maria I Della Rovere (1508-1516 e 1521-1538) qui proposto; un esemplare che, sebbene anticamente forato e in Bb, resta moneta di gran rarità e ancor maggiore fascino per la scena della Natività sul rovescio e la fiera aquila roveresca al dritto. Base d’asta 300 euro.
Lotto 274: lo scudo medaglia della “Libertà Romana”
Opera di Tommaso Mercandetti, battuta con la data del XXVII Piovoso Anno VII (1799), questa coniazione (molto rara e Spl, alla base di 1000 euro) affascina per la carica rivoluzionaria che incarna nei simboli e nelle legende. Il verso “Giorno che vale di tanti anni il pianto” ha un’origine davvero curiosa che potete scoprire cliccando qui.
Lotto 341: le 100 lire oro del 1864, un sogno per pochi
L’asta 15 di Numismatica Picena offre anche una selezione di monete di Casa Savoia e, lasciando ai collezionisti il piacere di analizzarle una per una, mostriamo qui il massimo modulo coniato a Torino nel 1864 a nome di Vittorio Emanuele III, le 100 lire (bordo leggermente ripreso, altrimenti Spl) che, per la loro rarità, sono stimate ben 15.000 euro.
Lotto 358: l’ultima, magnifica 100 lire modulo largo
Se si escludono le monete Aratrice del 1926 e 1927 coniate in pochissime decine di pezzi, la Vettà d’Italia del 1925 è l’ultima moneta di questo taglio emessa in serie dal Regno d’Italia. Uscita dal talento di Aurelio Mistruzzi, rara e qSpl, è proposta in asta alla base di 4000 euro.
Lotto 403: un altro cavallo aragonese di gran rarità
Abbiamo iniziato con un cavallo di Amatrice, continuiamo con uno della zecca di Tagliacozzo di Federico III d’Aragona (1496-1501) ribattuto su uno di Carlo VIII. Anche questo “spicciolo” è accreditato di alta rarità e di una inusuale conservazione per il tipo (buon Bb/Bb) e merita quindi 600 euro di prima offerta.
Lotto 416: Giovanni Soranzo doge e il suo prezioso ducato
Fu doge di Venezia dal 1312 al 1328, Giovanni Soranzo: eppure i suoi ducati sono molto rari, come questo proposto in Spl a 1000 euro di base e che rappresenta solo una delle tante monete della Serenissima offerte nell’asta 15 di Numismatica Picena del 17-18 ottobre.
Lotto 625: san Pietro e la Croce nella navicella
Dal lotto 606 al 1407 si snoda la vastissima scelta di monete papali dell’asta 15 di Numismatica Picena, ricca di nominali di tutti i metalli come l’oro di questo ducato di Callisto III (1455-1458), molto raro e migliore di Spl, proposto a 3000 euro.
Lotto 668: un raro giulio del papa olandese
Adriano VI, ultimo pontefice non italiano prima di Giovanni Paolo II, regnò nel breve periodo 1521-1523 e questo suo giulio coniato a Roma, proposto in Spl/qSpl, merita 500 euro di prima offerta.
Lotto 727: un testone unico sul mercato per papa Gregorio XIII
Anno X di pontificato: con questa data, di questo tipo di moneta Muntoni riporta tre esemplari, due al Medagliere Vaticano e questo esemplare, proveniente da un listino Crippa del 1993 e ora di nuovo disponibile sul mercato. In qBb, è stimato 250 euro.
Lotto 811: tutto il fascino delle monete d’Anno Santo
Approssimandosi l’Anno Santo, ecco tra le coniazioni giubilari in catalogo una piastra del 1650 con solenne ritratto di Innocenzo X e Porta Santa con la Veronica: moneta raffinata come una medaglia, rarissima e in buon Bb, parte da una stima di 500 euro.
Lotto 852: “piccolo è bello”, come gli scudi oro dei papi
Al di là di un graffietto sul rovescio, è migliore di Bb lo scudo dell’anno I di Innocenzo XII qui proposto, con arma Pignatelli e testa di san Pietro raggiante e protesa verso il cielo. Dai finissimi dettagli, la moneta parte da una base di 800 euro.
Lotto 885: la mezza piastra “ai mietitori” di Innocenzo XIII
Una delle monete più belle del primo Settecento, coniata a Roma nell’anno II di papa Conti, è anch’essa presente nell’asta 15 di Numismatica Picena; sebbene in Bb, è molto rara e merita una base di 250 euro.
Lotto 908: un’aurea rarità numismatica di Sede Vacante
Si tratta dello zecchino coniato nel 1740, dopo la morte di papa Clemente XII Corsini, e che porta l’armetta del camerlengo cardinale Annibale Albani. Spl, con fondi lucenti e molto rara, la moneta è stimata a partire da 750 euro.
Lotto 970: quel curioso sampietrino malamente ribattuto
Fra le tante monete in catalogo relative alle zecche provvisorie della fine del pontificato di Pio VI ci piace segnalarvi questo interessante 2,5 baiocchi per Civitavecchia. Quasi uno “scarto di zecca”, ma di oltre due secoli fa che, raro e qBb, ha una stima di 50 euro.
Lotto 995: una bellissima “leonina” per l’Anno Santo 1825
Fu coniato con millesimo 1825, ma nel 1826, questo raro doppio zecchino di papa Leone XII che, nella legenda POPVLIS EXPIATIS celebra il Giubileo che si era chiuso alla fine dell’anno precedente. Servono almeno 2000 euro per questo esemplare migliore di Spl, raro e dai fondi lucenti. Per saperne di più su quel particolare Anno Santo, tra monete e medaglie, cliccate qui.
Concludiamo invitandovi a visionare tutti i lotti dell’asta 15 di Numismatica Picena che, vi ricordiamo, si svolgerà e-live il 17-18 ottobre 2024 sulla piattaforma DeaMoneta. Le offerte preliminari sono aperte anche su BidInside: se non lo avete già fatto, registratevi subito e inviate le vostre offerte.