Mille lotti con esemplari rari, di alta conservazione e di grande interesse all’incanto da Artemide | Asta online e live di monete, medaglie e decorazioni
informazione pubblicitaria | Punta come sempre sulla numismatica antica e medievale, senza dimenticare i nummi moderni e mondiali, le medaglie e le decimali, l’asta Artemide LIV del 7-8 novembre prossimi che è già aperta online (clicca qui per il catalogo) e che, nelle due giornate dell’incanto, si svolgerà live a partire dalle ore 3.00 pomeridiane.
Ricordandovi che per partecipare è sufficiente registrarsi nel portale Artemide (clicca qui per il form di registrazione) e accettare le condizioni di vendita Artemide (clicca qui per i dettagli), vi invitiamo a contattarci anche telefonicamente allo 0549.908845 o via fax allo 0549.972142; per inviarci una mail, invece, l’indirizzo è info@artemideaste.com.
L’asta numismatica Artemide LIV – che è accessibile anche per gli utenti del portale Deamoneta.com (clicca qui per accedere al catalogo) comprende circa mille lotti che spaziano dal mondo greco, romano repubblicano e imperiale alle zecche medievali italiane, a Casa Savoia (compreso Regno di Sardegna e Regno d’Italia) e a settori come le monete mondiali, medaglie e decorazioni.
Monete greche
Sono 131 i lotti di questa prima sezione del catalogo tra i quali ci piace segnalare un’oncia fusa ruota/cratere, etrusca, del III secolo a.C. (lotto 7, base € 250) mentre da Taranto proviene un magnifico statere incuso con Phalantos a cavallo del delfino databile al 510-500 a.C. (lotto 46, base € 1500). Un altro affascinante incuso proviene da Caulonia e, al tipo di Apollo con il cervo, risale al 525-500 a.C. ed è offerto al lotto 59 a € 1000 di base.
Numerose altre zecche magno greche e siceliote sono rappresentate in catalogo mentre, dalla Grecia continentale, arrivano monete come lo statere in oro macedone del lotto 97 coniato a Pella da Alessandro il Grande sul tipo emesso dal padre Filippo II. Con testa laureata da Apollo e biga al galoppo, parte da € 2000 di base.
Monete romane (Repubblica)
Fra le 134 monete offerte in questa parte dell’asta Artemide LIV spicca subito un suggestivo asse librale di 338,10 grammi per 71 millimetri, serie Apollo/Apollo, ascrivibile alle emissioni del 175-270 a.C. (lotto 138, base € 2000) mentre l’asse al lotto 147 serie Giano/prora risale a225-217 a.C. e pesa 257,10 grammi per 63 millimetri (base € 1000).
Vasta la scelta di denari con testina elmata di Roma e i dioscuri, mentre altre monete repubblicane in argento presentano tipi più originali come il denario al lotto 191 (base € 200) con Giano e una magnifica galera con timoniere e rematori bulinati nei minimi dettagli; la moneta è datata al 114-113 a.C.
E come non citare, per questa sezione dell’asta, il superbo esemplare di denario con nome ITALIA, periodo delle Guerre sociali, coniato a Corfinium nel 90 a.C.? Proposto da Artemide al lotto 204, merita una base di € 2000 sia per la rarità che per la conservazione.
Monete romane (Impero)
Passando al periodo imperiale di Roma, rappresentato da 105 lotti, Artemide LIV propone – tra mito e realtà – un pregevole denario di Marco Antonio con Cleopatra del 34 a.C. (lotto 263, base € 3000) che svela impietosamente come i due fossero ben lungi dall’incarnare dei prototipi di bellezza paragonabili a Liz Taylor e Richard Burton.
I collezionisti di denari in argento e di sesterzi non hanno che da sfogliare con attenzione il catalogo mentre quelli che puntano alto, ad esempio sugli aurei imperiali, possono concorrere per quello di Nerone con al rovescio la personificazione della Salus coniato nel 65-66 e offerto con base di € 3500 al lotto 280.
Ci piace poi segnalarvi, al lotto 321, un denario per Antiochia a nome di Julia Maesa coniato post mortem nel 225 e che celebra la divinizzazione della sorella di Julia Domna con eccezionale stile e raffinatezza di dettagli (base € 750).
Avviandoci al declino della parabola imperiale, la numismatica ci lascia un ricordo dell’ultimo imperatore legittimato d’Occidente, Giulio Nepote al quale è ascritta la rarissima mezza siliqua ravennate al lotto 367 (base € 5000).
Monete degli Hohensthaufen
Invitandovi a scoprire le monete islamiche e bizantine offerte in catalogo passiamo ora ai 104 lotti di monete della dinastia Hohenstaufen tra le quali il primo denaro di Federico II coniato a Messina nel 1198 e offerto con base di € 350 al lotto 422.
Da “Puer Apuliae” a “Stupor Mundi” ritroviamo Federico II di Svevia sulla sua moneta icona, l’augustale che Artemide propone al lotto 452 ad una base di € 15.000. Tarì, denari e mezzi denari, ma anche monete bratteate in argento di gran fascino provenienti da zecche non italiane testimoniano poi la potenza e l’estensione dei domini della casata tedesca.
Monete e medaglie di zecche italiane
Tra i 264 lotti offerti in questa parte dell’asta i collezionisti potranno ammirare una panoramica della molteplice e interessante produzione dei piccoli e grandi stati italiani, dei liberi comuni, delle signorie della Penisola ad iniziare da Ancona dove un rarissimo giulio della Sede vacante 1549-1550 è proposto al lotto 527 con base di € 4000.
Una bella serie di monete di Arezzo precede un notevole grossetto di Berignone (lotto 536, base € 2000) coniato all’inizio del Trecento e una serie di interessanti monete, soprattutto in argento, pertinenti al medioevo fiorentino. Per il capoluogo toscano, molto piacevole anche una selezione di tessere mercantili in bronzo del XIV secolo.
Fu invece coniato a fine Settecento l’eccezionale mezzo baiocco, tuttora rame rosso, della zecca di Foligno offerto alla base di € 3500 al lotto 588; seguono, fra le altre, monete di Genova, Messina e Milano mentre al lotto 644, per Napoli, uno splendido ritratto di Carlo V campeggia sullo scudo d’oro in abbinamento allo stemma sormontato dall’aquila bicipite (base € 1200).
Invitando i collezionisti a sfogliare con attenzione i lotti relativi all’Ottocento partenopeo e alle monete palermitante, passiamo ora a Roma con dei denari antiquiores ex collezione Martinori e poi con una fantastica prova del 2 baiocchi repubblicano anno VI (lotto 707, base € 2500) coniata all’epoca e perciò rarissima.
Altrettanto rara, sebbene più moderna per epoca di coniazione e soggetto, la medaglia in oro per la difesa aerea di Venezia del 1915 al lotto 779 (base € 1500) su cui il Leone marciano di secolare tradizione si abbina al motto PER L’ARIA BVONA GVARDIA.
Casa Savoia, Regno di Sardegna e d’Italia
Assommano a 95 le monete di questa parte del catalogo Artemide e apre in bellezza (lotto 787, base € 2000) lo scudo detto “spadino” di Carlo Emanuele I (1580-1630) emesso durante la guerra di successione per Mantova e il Monferrato. La grande rarità compensa una non perfetta conservazione anche per il lotto 805, le 2 lire di Vittorio Emanuele II per Torino del 1861 offerte con base di € 2000.
Altre monete, meno rare ma spesso vicine alla perfetta conservazione, vengono poi proposte sia per il primo re d’Italia che per il figlio Umberto I mentre del “re numismatico” spicca una 100 lire Aquila araldica del 1905 al lotto 842, con fondi lucenti intonsi, che parte da una base di € 9000.
Repubblica, medaglie, placchette e decorazioni, monete mondiali
Al lotto 882 segnaliamo una serie completa in alta conservazione del 1946 (base € 700) mentre la medaglia straordinaria di Paolo VI in oro per il Natale 1972 (lotto 907) per la sua rarità si merita una base di € 4000. E’ invece del 1797 la bella medaglia napoleonica per la costituzione della Repubblica Cisalpina (lotto 934), molto rara e di sicuro fascino.
Tra le decorazioni – “onore al merito”, è il caso di dire – vi presentiamo infine con legittimo orgoglio un set dell’Ordine dell’Annunziata (piccolo collare e placca) al lotto 940, con base € 5000 e certificazione Montenegro. E, per concludere, a voi il piacere di scoprire i 51 lotti di monete mondiali che chiudono il catalogo dell’asta numismatica Artemide LIV del 7-8 novembre 2020.