Sedette sul trono d’Occidente dal 467 al 472 | Solidi, semissi e tremissi in oro in abbondanza, ma poche e di bassa qualità le monete in bronzo
di Roberto Diegi | Antemio Procopio era di famiglia illustre e patrizia. Per parte di madre era discendente di Filippo, prefetto del Pretorio d’Oriente nel 346 e console nel 348; ma era pure nipote di Antemio, prefetto e console nel 405. Il padre Procopio era stato magister militum per l’Oriente dal 422 al 424 e vantava una discendenza dal Procopio nipote di Costantino I e usurpatore contro Valente.
Ritratto di fantasia di Antemio Procopio imperatore, ispirato ai dritti dei suoi solidi in oro e pubblicato in una delle opere dedicate alle vite degli imperatori romani
Nel 453 poi Antemio – e questo fu veramente un avvenimento che segnò la sua vita – sposò Elia Marcia Eufemia, la figlia dell’imperatore d’Oriente Marciano; dopo il matrimonio, fu innalzato al rango di comes e inviato alla frontiera danubiana, per ricostruirne le difese. Nel 454 fu richiamato a Costantinopoli, dove ricevette il titolo di patricius e divenne uno dei due magistri militum d’Oriente.
Nel 455 esercitò il consolato come prescelto dell’Impero d’Oriente, con l’imperatore d’Occidente Valentiniano III come collega. Nell’ottobre 456, morì l’imperatore d’Occidente Avito: è probabile che Antemio fosse tra i candidati più forti a disposizione di Marciano – costui era suocero di Antemio – per la scelta di un imperatore. Ma Marciano morì nel gennaio 457, prima di scegliere il proprio collega.
Solido di 4,41 grammi coniato a Roma nel 468. Al dritto busto frontale armato e con lancia e legenda DN ANTHEMIVS P F AVG. Al rovescio la legenda è SALVS REIPVBLICAE; cristogramma nel campo e CORMOB in esergo: Antemio e Leone, di fronte, reggono un globo sormontato da una croce. Cohen VIII 4, RIC X 2822
A questo punto entrambi gli imperi si trovarono senza imperatori; gli uomini forti erano: in Occidente il magister militum Ricimero, di origine germanica, e in Oriente l’altro magister militum, l’alano Ardaburio Aspare.
Aspare, non potendo aspirare al trono a causa della sua origine, fece di tutto per impedire ad Antemio di ottenere il trono, in quanto per il suo prestigio il genero di Marciano era difficilmente controllabile; si scelse allora come nuovo imperatore d’Oriente un semplice tribuno, il militare di carriera Leone I. Sul trono d’Occidente salì invece Maioriano.
Solido di circa 4 grammi coniato a Mediolanum nel 467-468. Al dritto busto frontale di Antemio e D N ANTHEMIVS PERPET AVG. Al rovescio, tra Antemio e Leone un globo sormontato da croce; la legenda è SALVS REIPVBLICAE; MD nel campo; COMOB in esergo. Cohen VIII 9, RIC X 2893
Comunque, nella primavera del 467, l’imperatore d’Oriente nominò Antemio imperatore d’Occidente, inviandolo in Italia accompagnato da un esercito comandato dal magister militum per I’Illyricum, Marcellino.
I rapporti con l’impero d’Oriente, che non erano mai stati buoni nei decenni precedenti, sembrarono assurgere ad una nuova positiva collaborazione. Ma Antemio, peccando forse di presunzione, affrontò i Visigoti stanziati in Gallia, uscendone pesantemente sconfitto e perdendo in battaglia anche un figlio nonché i suoi più stretti collaboratori militari. Anche i Vandali frustrarono le iniziative di Antemio sconfiggendolo più volte.
Solido di circa 4 grammi coniato a Roma nel 467-468. Al dritto D N ANTHEMIVS P F AVG con il solito busto frontale dell’imperatore. Al rovescio tra Antemio e Leone un cartiglio con scritto PAX sormontato da una croce; la legenda è SALVS REIPVBLICAE; COMOB in esergo; R M nel campo. Cohen VIII 11, RIC X 2804
Le debacle militari di Antemio ebbero pesanti ripercussioni anche in Italia, dove l’imperatore non era ben visto e ben presto anche Ricimero gli si rivoltò contro. Nel 472 la situazione era paradossale: Antemio a Roma e Ricimero – che lo chiamava sprezzantemente “il grecuccio” – a Mediolanum. Ma su questi argomenti torneremo più avanti.
La monetazione di Antemio fu particolarmente abbondante nell’oro: di lui si conoscono solidi di 4/5 grammi, semissi, tremissi. Vale la pena di ricordare che nell’Impero d’Occidente, al tempo di Antemio, la monetazione, a differenza di quanto accadeva in Oriente, prevedeva la coniazione solo di monete d’oro (le tre pezzature indicate) e brutte e scarse monete di bronzo. Non furono più coniate silique e mezze silique in argento.
Solido coniato a Roma nel 467-468 pesante circa 4 grammi. Al dritto il solito busto frontale di Antemio e D N ANTHEMIVS P F AVG. Al rovescio tra gli imperatori vi è una stella; in esergo CORMO[?]. Cohen VIII 7, RIC X 2825 var.
E’ a nche importante spendere, a questo punto, qualche riga sugli eventi che precedettero la sua fine e che ho appena accennato. Antemio imperatore considerò quasi una missine condurre la guerra contro Genserico, re dei Vandali e degli Alani, che anni prima avevano vinto i soldati di Roma.
Era l’anno 468 e all’inizio le cose andarono molto bene per l’Impero: contro Genserico, Antemio, aveva infatti inviato una imponente armata di terra coadiuvata da una altrettanto poderosa flotta.
Solido di 4,43 grammi coniato a Ravenna nel 467-468. Al dritto busto di Antemio e DN PROC ANTHEMIVS P F AVG. Al rovescio Antemio e Leone reggono una croce; la legenda è SALVS REIPVBLICAE; R V nel campo; COMOB in esergo. Cohen VIII 2, RIC X 2868
Uno stratagemma di Genserico, tuttavia, che chiese un tregua di cinque giorni per mettere a punto l’atto di sottomissione a Roma, finì per ritorcesi contro i Romani che, ormai convinti di aver vinto, si era troppo rilassati e finirono per essere sopraffatti sia sul fronte terrestre che su quello marittimo: la potente flotta romana venne incendiata durante la tregua e distrutta per metà mentre l’armata di terra, comandata dall’inetto Basilico, imparentato con la casa imperiale, dovette ritirarsi in gran fretta.
Semisse coniato a Costantinopoli del peso di circa 2,20 grammi. Al dritto busto diademato volto a destra e D N ANTHEMIVS P F AVG. Al rovescio Cristogramma in corona d’alloro. La legenda è SALVS REIPVBLICAE con COMOB in esergo. Cohen VIII 15, RIC X 2837
L’insuccesso contro i Vandali rinfocolò gli animi dei Visigoti che si ribellarono contro l’Impero riprendendo le ostilità in Gallia. Eurico, fratello di Teodorico II, sconfisse più volte gli alleati di Roma (Franchi, Burgundi, Armoricani e Britanni) e, in un secondo tempo, un’armata mandatagli contro da Antemio che perse anche il figlio in battaglia.
Antemio, ritornato in Italia, non fu ben accolto dopo queste disfatte: Ricimero, per metà goto e per metà svevo, Comandante in Capo delle armate, governava praticamente l’Italia del Nord (risiedeva a Milano) e Antemio il Centro (risiedeva a Roma).
Tremisse di circa 1,5 grammi coniato a Roma nel 268. Al dritto D N ANTHEMIVS P F AVG e busto laterale diademato. Al rovescio, anepigrafe, croce in corona; COMOB in esergo. Cohen VIII 21, RIC X 2841. Un altro tremisse, simile a quello precedente ma RICX 2842
I dissapori tra i due sfociarono ben presto in aperta ostilità. Nel 472 Ricimero mosse contro Roma che resistete per tre mesi: lo stesso Antemio fu ucciso, ma anche i suo potente rivale, Ricimero appunto, morì pochi mesi dopo di malattia.
Trovare dei nummi bronzei pubblicabili – a mio parere, direi piuttosto di rame puro – a nome di Antemio non è cosa facile: i pochi disponibili per questo scopo sono quasi illeggibili. Chiedo quindi scusa fin d’ora, ma si tratta veramente di un problema serio. Per completare comunque questo articolo ne propongo due tra quelli meglio conservati.
Due esemplari di AE4 pesanti circa un grammo, coniati a Roma nel 467-468. Al dritto busto diademato e drappeggiato con legenda D N ANTHEMIVS P F AVG. Al rovescio monogramma di Antemio. RIC X 2857 e RIC X 2862