È firmato da Giuseppe Colucci questo saggio sulle monete dei Longobardi che, da sempre, offrono alla ricerca spunti interessanti e nodi da sciogliere

 

di Roberto Ganganelli | Con piacere segnaliamo la ripresa, dopo qualche anno di pausa, delle pubblicazioni della collana di studi numismatici Eos edita dalla Società di Storia patria per la Puglia e dal Circolo numismatico pugliese di Bari.

Giuseppe Colucci, ricercatore numismatico esperto sia di monetazioni medievali del Meridione che di numismatica longobarda
Giuseppe Colucci, ricercatore numismatico esperto sia di monetazioni medievali del Meridione che di numismatica longobarda

Questo sesto volume è firmato da Giuseppe Colucci e, come indicato nel titolo, le sue 112 pagine a colori sono incentrate su una serie di riflessioni in merito alla monetazione dei sovrani longobardi nella penisola italiana, nei circa due secoli in cui questo popolo emise moneta in Italia, fra il 568 e il 774, segnandone non solo la storia ma anche la numismatica.

La prefazione porta una firma d’eccezione, quella di Ermanno Arslan, accademico dei Lincei, archeologo di fama e grande esperto della monetazione longobarda, che sottolinea la robustezza del metodo di indagine adottato da Colucci – analisi delle fonti storiche, disamina dei materiali, loro inquadramento – e sottolinea come l’autore non si sia tirato indietro nell’affrontare in modo originale e ampiamente supportato questioni “spinose” inerenti la monetazione longobarda.

Monetazione che si apre con un inquadramento dei tremissi cosiddetti “pannonici” e del ripostiglio di Aldrans, fondamentale per comprendere la massa monetaria esistente nella fase iniziale dell’occupazione dell’Italia da parte dei Longobardi.

L’autore passa quindi all’analisi della monetazione “pseudo imperiale”, avviata da Alboino e che termina con Ariperto I; interessanti, a seguire, le sezioni dedicate ai tremissi con doppio monogramma e a quelli con legenda MARINVS MON.

La copertina del volume edito nella collana "Eos" di studi numismatici e dedicato alla monetazione dei Longobardi in Italia
La copertina del volume edito nella collana “Eos” di studi numismatici e dedicato alla monetazione dei Longobardi in Italia

Queste parti dell’opera di Colucci, al pari di quelle successive sulle monete di Ariperto II e Liutprando (senza e con i nomi dei monetieri) sono efficacemente illustrate con foto al vero e ingrandimenti che permettono, anche ai non esperti di questa monetazione, di affrontare l’argomento e di calarsi nell’epoca, nelle dinamiche monetarie e di potere, nelle peculiari caratteristiche della circolazione.

Si prosegue, in queste riflessioni sulla monetazione dei re longobardi in Italia, con i ben noti tremissi di Ratchis e con la monetazione di Astolfo fino a giungere alla metà dell’VIII secolo quando, con la morte di questi, sale al potere Desiderio che darà vita ai tremissi “nazionali” e “di transizione” (interessanti i grafici che evidenziano il calo del peso e della lega). Chiudono il volume – dopo un approfondimento sui tremissi della Tuscia – una sezione dedicata alle monete in argento e una sui “minimi” in rame.

La chiarezza di stile derivante da una conoscenza sistematica e approfondita dell’argomento caratterizza l’intero volume in appendice al quale Giuseppe Colucci inserisce – con taglio quasi “giornalistico” – una conversazione con lo studioso torinese Franco Comoglio a proposito del tremisse con legenda MARINVS MON che precede la bibliografia. L’opera (ISBN 978-88-946600-3-6) è disponibile al prezzo di copertina di 25 euro.