Composto da oltre cinquemila monete d’oro e argento, il tesoro di Erpelle – località oggi in Croazia, a pochissimi chilometri dal confine italiano – rappresenta un complesso di materiali numismatici di grande rilievo “risorto” dai depositi del Museo “J. J. Winkelmann” di Trieste.
Rinvenuto nel 1921 e “dimenticato” nuovamente subito dopo la sua scoperta, questo ripostiglio è rimasto inedito per un secolo, rischiando l’oblio. L’eterogeneità delle valute presenti nel tesoro offre uno spaccato della vitalità economica e monetaria nell’Europa centrale e orientale del XIV secolo, fornendo un prezioso supporto allo studio delle relazioni mercantili e degli scambi commerciali attraverso l’area alpina e quella balcanica.
Dimenticato in una scatola da sigari: ecco come si presentava il tesoro di Erpelle oggi pubblicato in una interessante ricerca a firma di Giulio Carraro
Il tardo medioevo fu un’epoca di intensa tesaurizzazione monetaria, quale naturale reazione della popolazione alle circostanze sociali, politiche ed economiche. Le caratteristiche del tesoro di Erpelle permettono inoltre un approfondimento degli studi sul fenomeno del banditismo medievale, spesso stimolato non solo dalla cupidigia, ma anche dall’istinto di sopravvivenza.
Il tesoro risaliva probabilmente agli inizi del 1400, dal momento comprendeva monete d’oro dei dogi Lorenzo Celsi, Marco Corner, Andrea Contarini e Antonio Venier. Le monete d’argento erano invece grossi, soldini e piccoli della Repubblica di Venezia, denari del Patriarcato d’Aquileia, della zecca padovana dei Carraresi e di Luigi I d’Angiò, re d’Ungheria, databili al periodo dalla seconda metà del secolo XIV agli inizi del XV.
Questi temi sono stati oggetto di un’approfondita ricerca da parte di Giulio Carraro, che è assegnista di ricerca in Numismatica e storia monetaria presso il Dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Trieste e Visiting Scholar dell’Inventar der Fundmünzen der Schweiz di Berna.
Originariamente, il tesoro di Erpelle era formato da una decina di monete d’oro e da oltre 5000 esemplari in argento
La presentazione del volume Dobrila Tat. Il Tesoro di Erpelle. Erpelle’s hoard. 1921 ha avuto luogo il 22 marzo scorso a Palazzo Gopcevich con interventi di Marzia Vidulli Torlo, conservatrice del Museo “J. J. Winckelmann” di Trieste e di Bruno Callegher, docente di Numismatica e storia monetaria dell’ateneo triestino.
Il volume, pubblicato come quinto titolo della collana Polymnia. Numismatica antica e medievale. Documenti, è liberamente scaricabile in formato Pdf cliccando qui. Una meritoria e importante iniziativa di libera divulgazione di dati storici e numismatici – quelli del tesoro di Erpelle, nella fattispecie – che rende merito all’Università di Trieste e al corso di Numismatica e storia monetaria.