Spunta un inedito esemplare da 20 centesimi con doppia faccia comune | Chi lo ha coniato? E quando? E come è finito in circolazione?
di Roberto Ganganelli | Il lettore Gianni Caiazzo ci ha scritto per segnalarci un errore di conio quanto meno particolare che ha riscontrato su una moneta da 20 centesimi di euro. Chi abbia coniato questa “moneta” e quando, tuttavia, è un mistero dal momento che si tratta di un esemplare con doppia faccia comune, ossia quella con il valore nominale e la mappa d’Europa con le stelle.
Al momento, almeno per quanto ne sappiamo, questo errore non è mai apparso sul mercato e costituisce una novità davvero interessante. Ad essa si può dare una spiegazione con un errato montaggio dei coni sulla pressa, fatto non improbabile dal momento che su gran parte dei macchinari in uso nelle zecche dell’Eurozona i cilindri dei coni non presentano differenze di misura e, quindi, possono essere facilmente scambiati.
Dicevano che è impossibile capire da quale officina sia stato coniato questo esemplare e se ne esistono altri (che, come questo, non avrebbero dovuto entrare in circolazione), ma almeno un fatto è certo: la mappa d’Europa su entrambe le facce è quella “prima versione”, usata sulle monete coniate dal 1999 al 2007.
Il design delle facce comuni venne infatti modificato dal Consiglio degli Affari economici e finanziari nella seduta tenutasi in Lussemburgo il 7 giugno 2005. La decisione venne presa per rendere evidente sulle monete dell’area euro l’ingresso dei nuovi Stati nell’Unione e l’allargamento dell’Eurozona stessa.
La Slovenia fu il primo paese ad adottare le nuove facce comuni nella monetazione 2007. Sempre nel 2007 cambiarono le facce comuni anche Belgio, Finlandia, Francia, Grecia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Spagna e Monaco; nel 2008 Austria, Italia, Portogallo, San Marino e Vaticano.
Per quanto riguarda il valore di questo “euro errore” – per la segnalazione del quale ringraziamo il signor Gianni Caiazzo – come sempre si tratta di una domanda da un milione di euro. Se, da un lato, i collezionisti di simili particolarità sono in numero ristretto, dall’altra parte una vendita all’asta potrebbe richiamare su questi 20 centesimi “mirror” l’attenzione di molti appassionati di euro monete facendo schizzare il prezzo alle stelle.