Opera di Orietta Rossi, il Beethoven del Vaticano in commercio nella serie 2020 nove valori sarà in distribuzione dal 5 marzo
di Antonio Castellani | Dopo la 10 euro in rame sul tema Arte e fede altro segnale di innovazione, un altro passo in avanti per la numismatica vaticana: il Governatorato, infatti, ha dato l’ok all’Ufficio filatelico e numismatico per l’emissione, a partire dal 5 marzo, della divisionale fior di conio, sia nella versione base otto valori che con l’ormai consueta bimetallica da 5 euro.
Una moneta che il mercato ha gradito e che, nel 2020, celebra i 250 anni dalla nascita di Ludwign van Beethoven, celeberrimo compositore e pianista nato a Bonn e morto a Vienna nel 1827.
“Un talento precoce il suo – sottolineano dall’Ufn – purtroppo sfruttato da un padre scellerato che lo costringeva ad estenuanti prove al fine di svenderlo come ‘bambino prodigio’, eppure la passione e l’ardore con cui il giovane Ludwig parlava e inseguiva gli ideali di libertà e giustizia emersi dalla Rivoluzione francese non vennero mai spenti né dalle brutture dell’esistenza, né dall’ipoacusia che lo colpì appena trentenne”.
Beethoven era un uomo religioso che, allevato come cattolico, non abdicò mai al suo ruolo di membro della Chiesa, anche se non fu un cattolico praticante. Solo alla fine della vita, attraverso la sventura e la sordità, comprese ed espresse meglio i propri sentimenti religiosi e comprese meglio molti aspetti della vita alla luce i fondamentali insegnamenti della Chiesa, cui era stato per lo più indifferente.
La bimetallica da 5 euro che inserita nella serie divisionale nove valori in uscita il 5 marzo e sarà successivamente disponibile anche nella versione fondo specchio è opera della ben nota Orietta Rossi come i coni, magistralmente eseguiti, sono usciti dal bulino di Maria Carmela Colaneri.
La raffigurazione del volto del musicista è ispirata ad un ritratto di Beethoven eseguito dal pittore Joseph Karl Stieler nel 1820, mentre il pentagramma sullo sfondo si intravedono un pianoforte – lo strumento più amato dal genio tedesco – e un frammento dello spartito della celebre composizione Per Elisa risalente al 1810.
Accattivante lo stile delle modellazioni, quasi sperimentale il Beethoven del Vaticano si abbina ad un’araldica di papa Francesco caratterizzata anch’essa da linee essenziali, nitide, iconiche.
Lo stemma adottato da Bergoglio viene addirittura scomposto con in evidenza, quasi al centro del tondello, l’emblema dei gesuiti: “Un sole raggiante e fiammeggiante caricato dalle lettere, in rosso, IHS, monogramma di Cristo. La lettera H è sormontata da una croce; in punta, i tre chiodi in nero”.
Gli altri elementi araldici – la stella, il fiore di nardo, la tiara vescovile e le chiavi con infule, perfino il motto – sono distribuite fra tondello interno ed anello esterno completato, quest’ultimo, dal motto papale.
Il Beethoven del Vaticano da 5 euro, dal profilo poligonale in bronzital e cupronichel, ha un diametro di mm 27,50 e un peso di g 9,50.
La divisionale nove valori è prevista con una tiratura di 8 mila blister offerti al prezzo di 57 euro mentre quella con i soli otto spiccioli standard del 2020 ha una tiratura di 35 mila serie commercializzate a 37 euro alla fonte. Data di emissione per entrambe, come detto, giovedì 5 marzo.
Per visitare il sito dell’Ufn e saperne di più clicca qui.
Per approfondire al figura di Beethoven un ampio sito italiano a questo indirizzo.
E per riascoltare l’intramontabile melodia di Per Elisa clicca qui.