Si inaugura il 25 settembre una mostra a Palazzo Ducale dedicata a tutte le monete di Gubbio con sant’Ubaldo, patrono e icona della città umbra

 

di Antonio Castellani | Da Guidantonio di Montefeltro a papa Innocenzo XIII, la zecca umbra di Gubbio ha battuto decine di tipologie monetarie con l’effigie del venerato santo patrono che ha attraversato indenne, si può ben dire, capovolgimenti di potere, guerre, momenti difficili per la città e la sua gente.

Il suggestivo Palazzo Ducale di Gubbio, sede museale che ospiterà la mostra numismatica sulle monete dedicate a sant'Ubaldo
Il suggestivo Palazzo Ducale di Gubbio, sede museale che ospiterà la mostra numismatica sulle monete dedicate a sant’Ubaldo

Nell’ambito del Festival del Medioevo 2019 (accedi qui al sito ufficiale) verrà inaugurata a Palazzo Ducale, in Via della Cattedrale 1 (accedi qui alla scheda nel sito del Mibac) un’esposizione numismatica curata da Andrea Cavicchi, studioso di monetazione antica e medievale ed autore o curatore di numerosi volumi, articoli e mostre tematiche.

La mostra – dal titolo Le monete di Gubbio con l’effigie di sant’Ubaldo  – sarà visitabile, con gli stessi orari del Palazzo Ducale, dal 25 settembre 2019 al 12 gennaio 2020, un arco temporale degno di un evento numismatico e che permetterà a molti collezionisti, studiosi e turisti di ammirare le coniazioni al tipo di sant’Ubaldo.

La copertina del saggio catalogo che accompagna e completa la mostra
La copertina del saggio catalogo che accompagna e completa la mostra

Tra la zecca, la città e il patrono esiste, del resto, un legame del tutto particolare: nel saggio catalogo di 160 pagine a colori edito a corredo dell’esposizione, infatti, si legge come in tutti i periodi di battitura – da quello montefeltresco ai periodi sotto il governo dei Della Rovere o dei Medici fino al dominio pontificio e alla chiusura dell’officina monetaria – a sant’Ubaldo sia stato riservato un posto d’onore nell’iconografia monetaria.

Vera e propria “figura identitaria collettiva” della città e della gente di Gubbio e del territorio, il santo appare così su decine di tipi di piccioli, bolognini, quattrini nonché su rarissimi grossi in argento e magnifici ducati larghi in oro nonché sugli altrettanto rari due terzi di sedicina emessi solo sotto Francesco Maria II Della Rovere.

Picciolo di Federico da Montefeltro (Mi, mm 16 per g 0,46) battuto dallo zecchiere Corrado di Battista introno al 1467
Picciolo di Federico da Montefeltro (Mi, mm 16 per g 0,46) battuto dallo zecchiere Corrado di Battista introno al 1467

Saranno infine le monetazioni eugubine di sei pontefici, da Clemente XI a Clemente XIII, a riportare nel XVIII secolo l’effigie di sant’Ubaldo sulle coniazioni cittadine, fin quasi alla chiusura della zecca.

Quattrino a nome di Benedetto XIV (Cu, mm 21 per g 3,62) senza data (1740-1758) con sant'Ubaldo a figura intera al R/
Quattrino a nome di Benedetto XIV (Cu, mm 21 per g 3,62) senza data (1740-1758) con sant’Ubaldo a figura intera al R/

Il santo compare, infatti, sul più piccolo nominale della serie pontificia, il quattrino in rame, quello che maggiormente circola fra la popolazione e che lega la funzione di denaro a quella di segno del potere superiore (quello del papa) con la storia e la tradizione della città.

Una mostra tutta da vedere e un catalogo da conservare e leggere con attenzione: nell’attesa di visitare l’esposizione e riferirvi maggiori dettagli, per informazioni vi invitiamo a scrivere a info@eugubium.it.

La mostra e il relativo catalogo sono stati promossi dalla storica Università dei Muratori Scalpellini e Arti Congeneri di Gubbio (visita qui il sito) con i patrocini del Mibac – Polo Museale dell’Umbria, della Regione Umbria, del Comune di Gubbio e della Chiesa Eugubina.

Altri sponsor economici e tecnici del territorio hanno altresì contribuito a rendere possibile l’evento che riporta in luce un aspetto profondo, ma poco noto ai più, del legame tra la città umbra ed il suo patrono.