E’ stato diramato dal WGC il rapporto periodico che analizza per settori la domanda globale di oro, con risultati in parte del tutto inattesi
di Mathias Paoletti | Con una valutazione – ad oggi, 27 agosto 2019 – oltre i 44 euro per grammo – l’oro veleggia su quotazioni da primato confermando il proprio ruolo di stabile bene rifugio e di aver superato alcuni meccanismi come quelli che, in passato, ne hanno visto il prezzo in correlazione marcata con i tassi d’interesse, le tensioni geopolitiche, l’andamento dell’economia reale. Ma ecco tutti i dettagli sulla domanda globale di oro.
Il rapporto World Gold Council: considerazioni generali
Nell’ultimo rapporto trimestrale diramato dal World Gold Council, si fa innanzi tutto notare ancora come “gli acquisti di metallo prezioso delle banche centrali e gli afflussi di ETF hanno aumentato la domanda nella prima metà dell’anno”.
La richiesta globale di oro è stata di 1.123 tonnellate nel secondo trimestre, con un aumento dell’8% su base annua. La domanda del semestre è salita al massimo da tre anni fino a 2.181,7 tonnellate, principalmente a causa degli acquisti da record delle banche centrali, tornate fortemente a credere nel metallo giallo come elemento strategico di differenziazione delle riserve.
Gli acquisti istituzionali e le sottoscrizioni di ETF basati sull’oro sono stati le forze trainanti della domanda durante la prima metà del 2019. La crescita della domanda di metallo per gioielleria è stata in gran parte il prodotto di un ambiente più positivo per i consumatori indiani.
I mutamenti negli investimenti in lingotti e monete, invece, sono appari molto legati al prezzo: quando il prezzo dell’oro si è fatto strada verso i massimi da molti anni, la presa di profitto è iniziata e gli investimenti al dettaglio si sono quasi prosciugati prosciugarono.
Il settore dell’alta tecnologia ha ridotto il suo utilizzo di metallo prezioso a causa delle difficili condizioni globali, sebbene le prospettive siano che questo fattore della domanda possa portare qualcosa di nuovo e positivo nei prossimi trimestri.
Infine, una solida crescita della produzione da miniere e del riciclaggio ha comportato un aumento stimato al 2% della fornitura totale di oro da gennaio a fine giugno.
Un’analisi più approfondita su base settoriale: banche e ETF
- Le banche centrali hanno acquistato 224,4 tonnellate di oro nel secondo trimestre del 2019. Ciò ha portato gli acquisti di gennaio-giugno a 374,1 tonnellate, il più consistente aumento netto delle riserve auree globali nelle nostre serie di dati di 19 anni (con riferimento al primo semestre dell’anno). L’acquisto è stato distribuito su una vasta gamma di paesi, in gran parte emergenti. L’Italia, come da molto tempo a questa parte, non ha effettuato operazioni.
- Le partecipazioni in ETF garantiti dall’oro – quegli struementi finanziari che alcuni chiamano “oro di carta” sono cresciute di 67,2 tonnellate nel secondo trimestre, raggiungendo il massimo in sei anni a 2.548 tonnellate. I principali fattori che hanno guidato gli afflussi nel settore sono stati la continua instabilità geopolitica, l’aspettativa di tassi di interesse sempre più bassi e il rally del prezzo dell’oro a giugno.
La spinta indiana giova al settore gioielleria
- Una forte ripresa nel mercato dei gioielli in India ha spinto la domanda nel secondo trimestre in aumento del 12% a 168,8 tonnellate. Una stagione di matrimoni intensa e le vendite effettuate durante i festival popolari hanno aumentato la domanda, prima che l’aumento dei prezzi di giugno la riportasse, virtualmente, ad un punto morto. La domanda indiana ha spinto la domanda mondiale di gioielli in aumento del 2% su base annua a 531,7 tonnellate.
- L’investimento in lingotti e monete nel secondo trimestre è sceso di ben il 12% a 218,6 tonnellate. In combinazione con un primo trimestre soft, il semestre si è ai minimi da dieci anni attestandosi a 476,9. Un calo del 29% su base annua in Cina ha rappresentato gran parte del declino globale del secondo trimestre.
Offerta e prezzi: tra segni positivi e livelli record
- L’offerta di oro è cresciuta del 6% nel secondo trimestre a 1.186,7 tonnellate con record di 882,6 tonnellate per la produzione di miniera nel secondo trimestre e un balzo del 9% nel riciclaggio di oro usato a 314,6 tonnellate. Tale fattore, potenziato dal forte rialzo dei prezzi dell’oro di giugno, ha guidato la crescita dell’offerta semestrale che ha toccato 2.323,9 tonnellate, il massimo dal 2016.
- I prezzi, infine, sono saliti ai massimi pluriennali. Il prezzo dell’oro ha sfondato per la prima volta dal 2013 i 1.400 dollari l’oncia. Tra i fattori alla base di questo rally ci sono state le aspettative di tassi di interesse più bassi e incertezza politica, con ulteriore supporto proveniente da forti acquisti da parte delle banche centrali.
Questo, per quanto riguarda la domanda globale di oro nel 2° trimestre dell’anno e, complessivamente, nella prima metà del 2019. Vedi qui il prezzo in tempo reale dal portale de IlSole24Ore.