Due artisti distanti cinque secoli: da Leonardo a Maccari, da La dama con l’ermellino agli affreschi del Senato
di Antonio Castellani | Non poteva mancare, nel programma numismatico italiano 2019, un omaggio al quinto centenario della scomparsa di Leonardo da Vinci e, come già anticipato tempo fa (leggi qui), IPZS e il MEF hanno deciso per una 2 euro celebrativa – perfettamente modellata da Maria Angela Cassol – la cui versione proof è stata presentata ià in occasione della World Money Fair riscuotendo plauso unanime per la sua eleganza.
Ora è la volta della moneta in fior di conio che, con un’idea originale, viene commercializzata in 20 mila blister, al prezzo di 18,00 euro ciascuno, a partire dallo scorso 29 aprile in abbinamento con l’euro moneta leonardesca per eccellenza, l’euro tricolore bulinato dal maestro Laura Cretara per la serie delle facce nazionali (clicca qui per la pagina nel sito IPZS).
La dama con l’ermellino fa coppia, dunque, con L’uomo vitruviano a simboleggiare la poliedricità del genio di Vinci che sapeva spaziare dalla perfezione della geometria alla poesia dell’arte, dalle matematiche alle scienze applicate, dall’osservazione della natura a quella di uomini e animali.
Una sete di sapere inesauribile, quella di Leonardo, ed un talento unico nella storia cui l’Italia ha dato i natali e del quale conserva, purtroppo, solo parte dell’inestimabile tesoro di codici e opere d’arte.
Ci piace, in ogni modo, il fatto che al personaggio non si siano volute dedicare serie roboanti e costose in metallo prezioso. A testimoniare e celebrare il genio bastano le due monete di normale circolazione di cui una, peraltro, conosciuta e diffusa in tutta l’Eurozona.
Da Leonardo a Maccari, la prossima novità che in pista dal 17 maggio per quanto riguarda la monetazione repubblicana è poi la divisionale fior di conio 9 pezzi, ossia quella che contiene la consueta moneta da 5 euro in argento celebrativa oltre alle normali otto monete di circolazione.
La moneta speciale, quest’anno, è stata dedicata al pittore e scultore Cesare Maccari (1840-1919), senese trapiantato a Roma dove realizzò, fra gli altri, alcuni cicli di affreschi sia per committenti privati che in sedi istituzionali, come Palazzo Madama.
E, proprio nella sede del Senato, si trova la raffigurazione di Cicerone che denuncia Catilina nell’affresco del 1880 che, sul rovescio dei 5 euro, è abbinato al nome CESARE MACCARI, alle date 1919 e 2019, alla R della zecca e alla firma dell’autrice Luciana de Simonio (L. DE SIMONI).
Al dritto, la severa facciata di Palazzo Madama con la sola legenda REPUBBLICA ITALIANA spezzata sopra e sotto la raffigurazione, ad esaltare i dettagli architettonici, ben resi sia dalla modellazione che in fase di conio.
Della divisionale 9 pezzi 2019 sono disponibili 10 mila confezioni a 45,00 euro ciascuna (clicca qui); la moneta per Maccari sarà anche inserita in 2.000 esemplari proof nelle serie annuali fondo specchio che usciranno entro fine anno e, dal 16 settembre, sarà anche disponibile in astuccio singolo, sempre in finitura proof, in 2.500 pezzi a 43,00 euro (clicca qui).
Prescindendo dal talento del Maccari e dalla sua capacità figurativa e allegorica, non va dimenticato come altre opere dello stesso pittore sono state protagoniste, appena lo scorso anno, della 5 euro celebrativa dei 70 anni della Costituzione.
Al dritto, infatti, campeggiava l’allegoria dell’Italia trionfante con la bandiera smaltata con i colori verde e rosso che si trova sempre a Palazzo Madama, nella Sala Maccari. Sul rovescio, all’interno di una cornice su cui campeggia la scritta • SEI LIBERA • SII GRANDE, tratta dallo stesso affresco del Maccari, è inserita una composizione allegorica formata da un cerchio e da un quadrato, simboli di Perfezione e Sapienza.
Completano la composizione la stella della Repubblica, le usuali iscrizioni e un particolare dell’affresco, ancora una volta di Cesare Maccari e a Palazzo Madama, dal titolo Le lettere e le arti. Anche questa moneta è stata creata dal maestro Luciana De Simoni.