di Mathias Paoletti | Capoluogo della regione spagnola di Castiglia e León, fondata dai Fenici nell’VIII secolo a.C., in seguito – per ben cinque secoli – la città di Avila fu un insediamento militare romano. Patria di santa Teresa, dottore della Chiesa, ha nella città vecchia, con le sue chiese fuori le mura e l’imponente cinta di bastioni che la delimitano, uno dei siti artistico culturali più importanti della Spagna.
Riconosciuta nel 1985 dall’Unesco come Patrimonio mondiale dell’Umanità, in quanto tale la città – in particolare le sue maestose mura – ha ricevuto di recente l’omaggio numismatico di una moneta da 2 euro prodotta dalla Real Casa de la Moneda di Madrid in un milione di esemplari.
Di questi, 983 mila sono stati destinati all’immissione in circolazione, altri 15 mila inseriti nella divisionale 2019 il cui soggetto è il bicentenario del Museo del Prado e altri duemila, andati immediatamente esauriti, inseriti in una divisionale speciale numerata e commercializzata in occasione dell’ultima World Money Fair di Berlino di inizio febbraio.
L’emissione ufficiale della 2 euro Avila Unesco è avvenuta il 20 del mese scorso e rappresenta la decima moneta della serie inaugurata nel 2010 con la bimetallica per la Grande Moschea di Cordova e proseguita negli anni, fra gli altri, con omaggi all’Escorial, alle pitture rupestri di Altamira, a Santiago de Compostela.
Per il 2020 e il 2021, infine, la Real Casa de la Moneda ha già fatto sapere che dedicherà le 2 euro della serie, rispettivamente, al Mudéjar di Aragona e alla città storica di Toledo, dopo di che la fortunata tematica dovrebbe lasciare spazio ad una diversa sequenza di soggetti.