Informazione pubblicitaria | Poco meno di 1.400 lotti, fra singoli e multipli: tanti ne conta il catalogo dell’asta n. 13 organizzata a Bologna dalla Numismatica Ranieri per sabato 10 novembre al Royal Hotel Carlton di Via Montebello 8. Due le sessioni in programma: dalle 9.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19.00 per un’offerta suddivisa in otto sezioni (Medaglie italiane, Medaglie papali, Medaglie straniere, Decorazioni italiane, Decorazioni straniere, Monete italiane, Monete dei Savoia e Monete straniere).
Tutti i lotti, oltre che tramite i classici canali, sono possibili attraverso il sito della Numismatica Ranieri, di recente rinnovato all’indirizzo www.numismaticaranieri.it e nel quale, registrandosi gratuitamente, è possibile concorrere all’incanto con offerte preliminari aperte fino alle ore 18.00 del 9 novembre o live bidding dalle 9.30 del 10 novembre sulla piattaforma biddr (clicca qui per accedere). Il catalogo completo in Pdf e tutte le altre informazioni sull’asta sono reperibili nel sito della Numismatica Ranieri. Ma è giunto ora il momento di offrire alcuni highlight, pezzi eccellenti e curiosità di questo ricco incanto bolognese d’autunno.
Medaglie italiane (61 lotti): in questa sezione di apertura segnaliamo i nn. 4 e 5, due belle e rare medaglie per Livio Odescalchi duca di Bracciano, alcune fiorentine del XVII e XVIII secolo, la “nuziale” modenese del 1771, in oro, celebrativa degli sponsali di Ferdinando d’Asburgo Este con Maria Beatrice d’Este (n. 19) e una splendida ravennate (n. 37) per lo scienziato Tommaso Rangone. Da non trascurare alcune medaglie di ambito meridionale ed altre di ambiente romano come quelle per Domenico Fontana architetto (nn. 40-41) e Giacomo Mazzoni letterato (n. 42). Completano questa sezione alcune medaglie pertinenti al Regno d’Italia fra cui una splendida opera del Mistruzzi (n. 48) di cui parleremo in un articolo dedicato.
Medaglie papali (42 lotti) e medaglie straniere (20 lotti): posto d’onore per la grande e rarissima medaglia del Concistoro 1466 bulinata da Emiliano Orfini folignate, proposta al n. 63 in conservazione Spl, con piccolo foro e doratura di grande qualità.
A seguire, tuttavia, vari esemplari di medaglie annuali in argento del XVII e XVIII secolo faranno dare battaglia ai collezionisti: raramente, ad esempio, si è potuto ammirare un più che Spl esemplare della medaglia in argento di Clemente XI (1718) per le missioni in Asia (n. 70) o una, sempre in argento ma di Clemente XIV (1769) per la beneficenza pontificia (n. 84). Fra le coniazioni estere, al n. 111 il primo volo dei fratelli Mongolfier (1783) e al n. 123 un’immancabile conio per Cristina di Svezia.
Decorazioni italiane e straniere (100 lotti): al centro del catalogo, non solo fisicamente, campeggia una vasta collezione di decorazioni che comprende esemplari noti e consueti accanto a vere e proprie particolarità, o perché di emissione locale, o per le occasioni cui si riferiscono. Da citare per primo, al n. 126, il cimelio di Custoza formato da un aggrappo in oro e da un frammento di proiettile; seguono begli esemplari di medaglia al valor militare e, spostandoci in meridione, la medaglia del 1806 per la difesa di Gaeta, estremamente rara pur in bronzo dorato (n. 141, più che Spl).
Una piccola e rara coniazione preludio ad una selezione di alto livello di onorificenze borboniche, dal Reale Ordine di San Gennaro all’Ordine Reale delle Due Sicilie (ad es. l’insegna di cavaliere al n. 144). Colpiscono poi, rispettivamente ai nn. 198-199 e al n. 202, due medaglie distintivo della Guardia Civica Veneta del 1848-1849 e, dello stesso periodo, un distintivo con coccarda originale per i reduci delle patrie battaglie.
Monete regionali italiane (662 lotti): ampia come sempre, nelle aste targate Ranieri, la scelta di monete regionali italiane in tutti i metalli, dalle rarità in oro alle denominazioni minori in rame e mistura passando per medi e grandi moduli in argento. Sfogliando questa sezione senza un criterio strettamente alfabetico, notiamo ad esempio come vi sia buona disponibilità di grossi medievali in argento, dal classico agontano al suo “clone” aretino; altri grossi di pregio sono proposti per la zecca di Cremona e per quella di Ferrara, per Genova, Pisa, Mantova e altre officine.
Passando alle rarità, Avignone si presenta con un rarissimo fiorino da 24 soldi dell’antipapa Clemente VII (n. 234) e Bologna risponde con alcune coniazioni auree di difficile reperibilità e alta conservazione come lo scudo di Gregorio XIII al n. 254 e i 10 (2 esemplari) e 5 zecchini del 1787-XIII di Pio VI ai nn. 260-262. Ampiamente rappresentate le zecche di Genova, Firenze, Milano, facciamo un salto a Napoli per presentare, fra le altre, la piastra della Fecondità del 1772 proposta, pressoché perfetta, al n. 446 del catalogo ad accompagnarsi ad una eccezionale scelta di monete del Regno di Napoli e delle Due Sicilie.
Tornando all’ordine alfabetico delle zecche, per quanto riguarda Perugia segnaliamo una grande rarità, il giulio in argento di Giulio III al n. 556. Passando a Roma ci soffermiamo sul fiorino di camera con il tridente dei Fugger al n. 577. Notevole, a seguire, la selezione di piastre, mezze piastre e testoni (tra cui al n. 613 quella con san Clemente in preghiera) e quella di zecchini in oro settecenteschi (compreso quello di Sede vacante 1758 al n. 647). Una bella scelta di monete veneziane conclude la sezione.
Monete dei Savoia (204 lotti): un denaro secusino di Umberto II, coniato a cavallo tra XI e XII secolo, ma a fare la parte del leone sono le monete dei Savoia come re di Sardegna, tra cui citiamo una rarissima 20 lire 1816 Torino 1° tipo al n. 909 come pure le emissioni bolognesi di Vittorio Emanuele II re eletto (nn. 966-968) e il rarissimo scudo da 5 lire coniato a Napoli nel 1866 (n. 984).
Affascinanti i progetti Johnson del 1903 in scatola originale al n. 1013 e ben fornita, come sempre, la sezione delle decimali del re numismatico, dai classici 100 lire in oro Aratrice, Fascione e Vetta al rarissimo Littore del 1936-XIV al n. 1024 che si accoppia idealmente con la 50 lire della stessa data, primo anno della serie Impero, proposta in due esemplari ai nn. 1028-1029. Non mancano, a chiudere il capitolo del Regno, alcuni preziosi esemplari coniati per i numismatici in poche decine di pezzi ognuno.
Monete straniere (285 lotti): gli appassionati di monetazioni estere troveranno in questa ultima, ricca parte del catalogo d’asta Ranieri n. 13 monete per tutti i gusti, da alcuni “classici” di zecche austriache ai dollari per il commercio di varie province cinesi ad emissioni delle colonie dell’Impero Britannico. Senza contare monete feudali e reali francesi, interessanti talleri di stati tedeschi e belle monete del Regno Unito tra XIX e XX secolo, talune in lussuose confezioni originali come i quattro pezzi in oro di Giorgio VI del 1937 (n. 1221). Esemplari spagnoli, russi e lotti multipli chiudono il catalogo.