È scomparso all’età di 85 anni il maestro Giuseppe Montanari, figura ben nota in due ambiti assai diversi ma accomunati dall’essere entrambi permeati di arte, creatività e bellezza. Nativo di Lugo di Romagna, ma da circa venticinque anni residente a Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, Montanari era infatti direttore d’orchestra di alto livello (stretto collaboratore del grande Riccardo Muti) e al tempo stesso profondo conoscitore dell’arte della medaglia resa grande da Pisanello e Cellini.
Collezionista appassionato, fine cultore e studioso di medaglie antiche e moderne, il maestro Giuseppe Montanari era presente da molti anni sia in convegni di settore, ad iniziare da Veronafil, che in numerosi mercatini del Centro Italia partecipando ai quali amava stare in mezzo a quanti condividevano la sua stessa passione per il “picciol cerchio” raccontando aneddoti, retroscena sulla genesi di tante medaglie e i suoi incontri con artisti come Angelo Grilli, Francesco Messina e Bino Bini.
Giuseppe Montanari nel 2019, a Ravenna, con l’allora sindaco di Bagnacavallo Elisabetta Proni e il maestro Riccardo Muti, all’inaugurazione della targa medaglione dedicata alla cantante lirica Ebe Stignani (foto da RavennaToday)
Direttore d’orchestra, direttore musicale e insegnante, diplomato al conservatorio di Bologna, nel corso della sua carriera il maestro Giuseppe Montanari ha collaborato per decenni con il Maggio Musicale Fiorentino e la Scala di Milano in qualità di direttore musicale. Ha diretto concerti in Italia e in Europa e vinto numerosi premi, anche internazionali. È stato inoltre docente per trent’anni al Conservatorio di Bologna.
Nel 2021, al maestro Giuseppe Montanari il presidente della Repubblica aveva conferito il titolo di commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica, ennesimo riconoscimento ad una vita dedicata alla cultura non solo attraverso il golfo mistico di tanti teatri lirici, ma anche attraverso la diffusione della conoscenza della medaglia, espressione d’arte che egli considerava mirabile nella sua varietà di espressioni.
Lo ricordo circa venticinque anni fa quando per la prima volta lo incontrai durante una fiera antiquaria e ricordo come la sintonia con quel signore dall’innata simpatia romagnola e dalla smisurata cultura fu immediata. Al giovane numismatico che ero allora il maestro Giuseppe Montanari seppe instillare l’interesse per le medaglie di ieri e di oggi accanto a quello per le monete, aprendomi un filone di studi e di approfondimenti che fino ad allora non avevo affrontato se non in modo sporadico.
Il maestro Montantari nel 2021 alla consegna del diploma di commendatore dell’OMRI da parte dell’allora prefetto di Ravenna Enrico Caterino e del sindaco di Bagnacavallo (foto RavennaToday)
La nostra collaborazione trovò sbocco in seguito in alcune esposizioni rdi successo ealizzate insieme presso il Museo della Fondazione Antica Zecca di Lucca – tra le quali, va da sé, una dal titolo Sonante metallo dedicata a medaglie pucciniane e a tema musicale – ma soprattutto si consolidò un’amicizia rimasta per sempre.
L’ultimo incontro nel novembre 2024 a Veronafil: anche se affaticato dagli anni e dalla lunga trasferta, come sempre accompagnato dalla moglie, signora Paola, Giuseppe non volle mancare alla nostra solita chiacchierata nel corso della quale mi espresse il suo rammarico per il fatto che San Marino, dopo le medaglie per Verdi e la Reggenza commissionate ad Angelo Grilli nel 2013, non avesse più emesso alcuna coniazione d’arte.
Di quella magnifica medaglia per il bicentenario dalla nascita del Cigno di Busseto il maestro Giuseppe Montanari andava particolarmente fiero, sia per il soggetto musicale da lui stesso ispirato che per aver riportato l’estro del grande Grilli, dopo tanti anni, a realizzare delle opere per la Repubblica del Titano.
Alla signora Paola e alla famiglia le condoglianze di tutta la redazione e a te Giuseppe, “maestro di musica e di medaglistica”, un grazie e un abbraccio. Sipario.