Nel mondo – riporta un documento del Ministero della Salute – la violenza sulle donne interessa una donna su tre e in Italia i dati Istat mostrano che il 31,5% delle donne ha subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, senza contare le violenze psicologiche. Le forme più gravi di violenza sono esercitate da partner o ex partner, parenti o amici.
Quasi cento i femminicidi in Italia nel 2024, come ha sottolineato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi parlando alla LUISS di Roma, pochi giorni fa, nell’ambito della campagna di Roma Capitale #NessunaScusa e non c’è consolazione nel fatto che, rispetto al 2023, i dati appaiano in lieve calo.
Il numero unico 1522 è un servizio promosso dalla Presidenza del Consiglio, Dipartimento per le Pari opportunità, gratuito e attivo 24h che accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking
Ce n’è abbastanza perché anche la numismatica prenda posizione sfruttando quel formidabile potere di comunicazione che la moneta possiede da millenni. Ecco perché nella Collezione 2025 del MEF, pensata e realizzata dall’Istituto poligrafico e zecca dello Stato, è stata inserita una speciale moneta in argento da 5 euro fior di conio volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sul terribile fenomeno della violenza sulle donne.
È una suggestiva moneta al titolo di 925 millesimi, 32 millimetri di diametro per 18 grammi di peso, con bordo godronato spesso continuo e applicazioni di colore. Un mero dato tecnico, quest’ultimo, ma che assume un significato particolare dal momento che il colore è il rosso e che è applicato su un paio di scarpette da donna, col tacco alto, quelle nate nel 2009 da un’idea dell’artista messicana Elina Chauvet come installazione per denunciare la violenza sulle donne e il femminicidio e, da allora, diventate il simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro la violenza di genere.
Le scarpette rosse intese come simbolo della libertà della donna e, per contro, come evocatrici delle violenze subite, sono un’idea dell’artista messicana Elina Chauvet
INSIEME ALLE DONNE CONTRO LA VIOLENZA si legge attorno alle scarpette rosse, modellate da Claudia Momoni sul rovescio della moneta; un messaggio che si fa poesia sul dritto dove il nome REPUBBLICA ITALIANA sembra “abbracciare” i versi di una delle più famose poesie di Alda Merini (Milano, 1931-2009), quella dal titolo Farfalle libere che recita: “O donne povere e sole, / violentate da chi non vi conosce. / Donne che avete mani sull’infanzia, / esultanti segreti d’amore / tenete conto che la vostra voracità / naturale non sarà mai saziata. / Mangerete polvere, / cercherete d’impazzire / e non ci riuscirete, / avrete sempre il filo / della ragione che vi / taglierà in due. / Ma da queste profonde / ferite usciranno / farfalle libere”.
Sul rovescio dei 5 euro contro la violenza sulle donne modellati da Claudia Momoni le parole di Alda Merini e quelle farfalle libere alle quali inneggia la poetessa milanese
Alda Merini, del resto, ha ben conosciuto in prima persona la violenza sulle donne, in particolare quella psicologica, e con la poesia ha affrontato tutti i suoi demoni; dai suoi versi sgorga il dolore, ma mai la disperazione e le farfalle, simbolo di trasformazione e libertà, riflettono il desiderio di evasione dalle angosce della vita, ma anche l’aspirazione a una bellezza e leggerezza che vincano le difficoltà quotidiane.
E’ la prima volta che una poesia, tutta intera, finisce per essere inserita in una moneta italiana: altro segno di una nuova comunicazione numismatica che si va affermando
Sono 8000, in vendita dal 4 marzo e disponibili dal 6 marzo al prezzo di 50 euro ciascuna nell’e-shop di IPZS, le monete da 5 euro in argento dedicate alla violenza sulle donne che scandiscono quest’inizio di marzo italiano: coniazioni dal profondo valore sociale e civile che, ci piace pensare, un giorno qualche archeologo ritroverà fra i reperti della nostra civiltà, ormai estinta, meravigliandosi di come in quell’ormai lontano 2025 fosse ancora necessario dire “basta”, perfino con una moneta, alla violenza sulle donne.
Se volete scoprire come il maestro Laura Cretara ideò, più di mezzo secolo fa, una moneta che parlava di pace e di parità, potete farlo leggendo qui.