Il 27 gennaio scorso l’ Agenzia per il patrimonio culturale dei Paesi Bassi ha annunciato una scoperta storica: un tesoro di 404 monete romane e celtiche coniate intorno al 46-47 d.C. rinvenute nel 2023 a Bunnik, un villaggio nel distretto della città di Utrecht. Quando le monete furono sepolte, questa zona coincideva di fatto con il confine settentrionale dell’Impero romano. Secondo l’agenzia, per la sua composizione la scoperta è una prima assoluta nell’Europa continentale.

La datazione delle monete del tesoro di Bunnik è significativa perché coincide con la conquista della Britannia. Le monete furono coniate durante il regno di Cunobelino, che governò dal 9 al 40 d.C. Nonostante l’interesse di Roma per l’isola, si ritiene che Cunobelino abbia mantenuto relazioni amichevoli con i Romani, favorendo i commerci con la nascente potenza. Tuttavia, le relazioni si deteriorarono poco dopo, quando i Romani avanzarono in Britannia, conquistando infine gran parte dell’isola entro l’84 d.C.

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L’impressionante colpo d’occhio del tesoro di Bunnik, 404 monete fra romane e celtiche di origine britannica occulata verso la metà del primo secolo

Questo tesoro di 404 monete probabilmente era parte dei una cassa destinata alla paga dei soldati romani. Il tesoro è composto da stateri d’oro celtico britannici coniati tra il 5 e il 43 d.C. e monete romane coniate sotto l’imperatore Claudio, battute tra il 46 e il 47 d.C. Sono stati trovati anche un totale di 72 aurei romani, insieme a 288 denari d’argento. Tra le monete d’argento ve ne sono anche di Giulio Cesare e una moneta di Giuba, re di Numidia nell’odierna Algeria (governata dal 60 al 40 a.C.).

Dal tesoro, 381 monete sono state scoperte da due metal detectorist (Gert-Jan Messelaar e Reinier Koelink) i quali le hanno consegnare all’archeologo Anton Cruysheer della sezione di Utrecht della Agenzia per il patrimonio culturale dei Paesi Bassi affinché fossero studiate. Ulteriori scavi, condotti in collaborazione con i due scopritori, hanno restituito altre 23 monete.

Il tesoro di Bunnik è infine acquistato dal Museo nazionale delle antichità di Leida dove è conservato e in fase di studio per una futura esposizione.